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Riapertura scuole: sconsigliato l’anticipo

Riaprire le scuole di ogni ordine e grado e senza misure restrittive potrebbe determinare “un’onda epidemica non contenibile”

No tassativo, quindi, a qualsiasi tentativo di anticipo dell’attività scolastica. Ciò perché quando l’incidenza delle infezioni da Sars-CoV-2 è ancora alta. Allentare le restrizioni può portare a un rapido nuovo picco dei casi; e quindi dei ricoveri. Anche se l’indice Rt, che misura la contagiosità del virus, è inferiore a 1. Lo dimostra uno studio dei ricercatori di Fondazione Bruno Kessier. Istituto Superiore di Sanità e Inail, pubblicato sulla rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States.

Marcello Pacifico (Anief): “Questo studio conferma quanto sia importante adottare cautela in questa delicata fase della pandemia. Affrettare il rientro degli studenti delle superiori nelle scuole, che continuerebbe a frequentare mezzi pubblici ancora non adeguati in diverse località, può comportare una terza ondata di contagi. Continuiamo a chiedere, quindi, quel periodo ‘cuscinetto’ di una decina di giorni, fino al18 dicembre, durante il quale poter sottoporre il tampone rinofaringeo a tutta la popolazione studentesca. E nel frattempo vaccinare il personale. Senza uno screening preventivo, ora anche la ricerca ci dice che si incorrerebbe in rischi elevati”.

I dati scentifici

I dati scientifici confermano i timori di tanti. Lo dimostra uno studio, basato sui dati della “prima ondata” dell’epidemia da Covid-19. Quest’ultimo, ha usato un modello di trasmissione del virus. E’ risultato utile per stimare l’impatto di diverse strategie di mitigazione. Ha introdotto anche la stima del rischio nei diversi settori produttivi in maniera innovativa. Inoltre, i risultati di questa ricerca sono stati utilizzati per definire possibili scenari. Tali scenari, si sono verificati, a seguito delle riaperture delle scuole nella fase 2. Gli autori hanno stimato che la popolazione italiana infetta fino allo scorso 30 settembre era pari a circa il 4,8% del totale. Tuttavia, con grandi differenze tra regione e regione (circa l’11% in Lombardia, il 2% in Lazio e l’1% in Campania).

La conseguenza

Come conseguenza, riporta Orizzonte Scuola, l’analisi suggerisce che gli effetti delle riaperture possono essere diversi da regione a regione. Conseguenza dei diversi livelli di immunità raggiunta e della diversa prevalenza di infezione. La ricerca suggerisce anche un possibile ruolo della struttura demografica. C’è Tuttavia, un minore impatto di Covid-19 nelle regioni con popolazione più giovane.

Cosa accade per la scuola

“L’analisi condotta – si legge nel rapporto – non permette di rilevare l’infezione trasmessa nelle scuole.  Allo stesso modo, quella trasmessa durante le attività peri-scolastiche. Si intende trasporti, assembramenti fuori dalle scuole, attività extra-scolastiche”. La riapertura fino alle medie – si legge – potrebbe avere “un impatto limitato”.

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