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Covid: Sardegna con Rt a 1.02 ma resterà gialla

 Covid: arancioni Calabria, Sicilia, Emilia Romagna, Lombardia e Veneto. Sardegna gialla secondo Ministero della Salute e Iss

 Circa la pandemia in Sardegna,  sappiamo che l’isola, nell’ultima settimana ha fatto registrare un valore dell’Rt puntuale di 1.02.Tuttavia, da lunedì prossimo tornerà in fascia gialla, com’era prima del lockdown di Natale. E’ quanto risulta dai dati dell’ultimo monitoraggio della situazione Covid, del Ministero della Salute e Iss.

Le regioni con il valore dell’Rt puntuale più alto sono la Lombardia e il Molise (entrambe a 1.27), seguite dalla Calabria (1.14). Il valore più basso, invece, lo ha fatto registrare la Provincia autonoma di Bolzano con 0.81. Dal 10 al 15 gennaio, dunque, non ci saranno regioni rosse.  Tuttavia, cinque saranno arancioni: Calabria, Sicilia, Emilia Romagna, Lombardia e Veneto.

Nonostante il ritardo nella comunicazione dei dati – del quale l’ISS aveva parlato nelle scorse settimane – la Regione Sardegna, in zona gialla, potrebbe avere qualche libertà in più rispetto ad altre Regioni d’Italia.

Nuovo Decreto Ministeriale

Nel decreto si prevede che il weekend del 9-10 sarà “arancione” per tutta l’Italia mentre negli altri giorni vigerà una fascia “gialla rafforzata”. Lo stop, quindi, agli spostamenti tra le Regioni.

Nel dettaglio, recita il provvedimento, “dal 7 al 15 gennaio 2021 è vietato, nell’ambito del territorio nazionale, ogni spostamento. Non è concesso e in entrata e in uscita tra i territori di diverse Regioni o Province autonome. Salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. E’ comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, con esclusione degli spostamenti verso le seconde case ubicate in altra Regione o Provincia autonoma”.

 

Si conferma che, per il weekend del 9-10, tutta l’Italia sarà in fascia arancione con le stesse eccezioni, negli spostamenti tra i Comuni, previste per le feste natalizie. Oltre alla deroga prevista per massimo due persone (esclusi minori di 14 anni e persone non autosufficienti), “sono consentiti gli spostamenti dai Comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia”.

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