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L’innovativo progetto nasce a seguito dell’incontro di tre giovani artiste avvenuto presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano.
Olga Sperduti, Samantha Vichi e Margherita Menghini, diplomate in Teorie e Pratica della Terapeutica Artistica. E accomunate dal credo comune di intendere l’arte come espressione per volta ad unire nelle differenze.
Sebbene l’arte contemporanea si sia dedicata negli ultimi anni al perfezionamento dell’interior design; all’esposizione delle opere più diverse ed eclettiche, attraverso la combinazione di materiali e concetti. Oggi, il Wild Art Project ci propone una nuova finalità: l’ottenimento del benessere psicologico e fisico.
Come arte relazionale e sociale, il Wild Art Project si presta alla creazione di progetti ad hoc, pensati per le realtà contestuali nelle quali va ad operare. Come ad esempio il campo profughi di Diavata, in Grecia, ed il reparto femminile del carcere di Bollate a Milano.
La realizzazione delle loro opere avviene mediante lo studio dell’utenza con la quale artiste vanno a lavorare. Confrontandosi con l’aspetto psicosociale, culturale ed ambientale. Fissando gli obiettivi terapeutici, questo gli consente di poter selezionare accuratamente i materiali; e le tecniche più appropriate per comporre i loro lavori.
“L’artista”, pertanto, non è solo chi ha partorito l’idea e realizzato concretamente il lavoro. Ma anche il soggetto stesso che ne è stato partecipe.
Attraverso l’osservazione e lo studio delle realtà sociali più difficili e del loro contesto, è stato possibile realizzare questi lavori. Che mettono in connessione i loro più caratteristici elementi con l’esperienza estetica in una nuova forma di arte. Che è contemporanea innovativa e flessibile orientata verso nuove idee.
Lo spazio, collocato nel quartiere Dergano, in Via Bernardo Davanzati 51, oltre ad offrire la possibilità di conoscere le loro opere e sperimentazioni, da luogo anche a mostre ed eventi di vario genere.
Al suo interno si tengono laboratori di arte con finalità terapeutiche ed altri dedicati all’apprendimento delle tecniche di pittura e xilografia. Destinati a coinvolgere chiunque sia interessato a lavorare sul tema dell’espressione.
Indipendentemente dalla straordinarietà della situazione in atto Covid, rimane comunque possibilità di poter frequentare le loro iniziative da remoto mediante le pagine Instagram e Facebook del gruppo Wild Art Project.
E’ inutile sottolineare quanto importante sia constatare l’interesse e l’impegno di giovani emergenti che praticano la ricerca artistica osservando attraverso di essa le molteplici difficoltà sociali.
Olga Sperduti, Samantha Vichi e Margherita Menghini sono l’espressione diretta di questo pregevole intento e le loro esposizioni, a sfondo culturale, rappresentano un nuovo orizzonte sul quale vale la pena soffermarsi.
