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“Conversare tra le carte”, il nuovo progetto firmato Indire

“Conversare tra le carte” è il ciclo di incontri firmati Indire per spingere le scuole ad un’apertura culturale verso il terzo settore.

“Conversare tra le carte in un mondo digitale. Legami possibili tra scuola, archivi, biblioteche, musei” è il  ciclo di tre incontri organizzati da Indire. Verranno trasmessi online nei giorni 15, 16 e 17 dicembre dalla Biblioteca Domenicana di Santa Maria Novella “Jacopo Passavanti” di Firenze.

Delle vere e proprie “conversazioni” orientate alla riflessione sul patrimonio culturale, inteso non solo singolarmente, ma come bene messo a disposizione della didattica. Gli incontri vogliono essere infatti un’occasione per dare alla comunità scolastica una serie di spunti sul tema. Anche allo scopo di avviare nuove sinergie tra il terzo settore culturale e le scuole.

Ad animare i tre pomeriggi saranno esperti del settore dei beni culturali, del mondo accademico e del mondo della scuola, Un settore particolarmente rappresentato in quest’occasione dalle due reti Indire delle Piccole Scuole e di Avanguardie educative.

L’iniziativa è organizzata da Indire, in collaborazione con il Centro Archivistico della Scuola Normale Superiore di Pisa, Diculther, Archivio storico di S. Maria sopra Minerva di Roma, GREHCCO – Università di Siviglia, M9 – Museo del ’900.

Didattica e patrimonio culturale

Quello del rapporto fra scuola e beni culturali è un tema di ricerca su cui Indire pone da tempo molta attenzione. Ha visto sviluppare il suo focus a partire da un iniziale lavoro critico-ermeneutico sulle fonti (estesamente intese), valorizzate nella loro funzione diacronica tra passato e presente. Poi si è progressivamente ampliato al loro uso in ambito didattico e formativo, anche grazie all’impiego del digitale.

È proprio in questa direzione che vanno vari partenariati attivati in questi anni da Indire. Ad esempio, quello con l’Archivio storico di S. Maria sopra Minerva di Roma, con il Centro Archivistico della Scuola Normale Superiore di Pisa, con il Museo M9 di Mestre, con il network DiCultHer – Digital Cultural Heritage, Humanities School.

Con quest’ultimo, in particolare, è in corso un’azione congiunta per costruire e consolidare nel sistema scolastico una cultura dell’innovazione tecnologica digitale. Si spera che sia d’ausilio al miglioramento effettivo delle relazioni dei giovani con il patrimonio culturale, con particolare attenzione a quello “minore” che caratterizza ogni singolo territorio in Italia più che altrove.

La ricerca Indire

Indire negli anni ha connotato parte della sua ricerca fondandola su un crescente lavoro critico-ermeneutico relativo al bene culturale e sul suo rapporto col digitale. Specifico il focus della declinazione didattica e formativa, che traccia oggi nuovi sviluppi e traiettorie per la ricerca futura.

In questa prospettiva si sviluppano da tempo varie altre attività. Prima fra tutte, la sperimentazione sulla didattica laboratoriale della storia con l’uso delle fonti, coordinata dalla ricercatrice Pamela Giorgi. “Il laboratorio di storia: lo studente come lo storico alla ricerca delle fonti” è nato nel 2018 con la costituzione di un gruppo di lavoro, composto da ricercatori Indire e da docenti. Ha operato e si è confrontato sulla didattica laboratoriale della storia attraverso l’uso delle fonti storiche, considerata come il fulcro di un approccio attivo e motivante alla disciplina.

A fianco di questa, vi sono anche altre iniziative orientate, nel loro complesso, a una riflessione sulla didattica che dia centralità al bene culturale nelle sue svariate dimensioni. Basti pensare al progetto La Scuola allo schermo e alle Digital Collections Indire.  Si tratta di una serie di percorsi tematici a uso didattico che rendono disponibili fondi bibliografici e documentari.

Spazio Rodari. 100 anni di Fantasia fantastica ed esempio è un percorso multimediale per il centenario rodariano. O, ancora, agli Hackathon rivolti agli studenti e promossi con un partenariato Indire / Dichulter – Digital Cultural Heritage. Oppure Arts and Humanites, la rete inter-istituzionale con la quale l’Istituto sta svolgendo una ricerca congiunta per costruire una cultura dell’innovazione tecnologica digitale sulle problematiche legate all’uso del patrimonio culturale.

Si tratta, in pratica, di una serie di proposte per la valorizzazione del patrimonio tangibile, intangibile e digitale centrate sull’engagement delle fasce giovanili della popolazione. Queste sono chiamate a mettersi in gioco in una logica di esercizio di cittadinanza e di progettazione partecipata. Ma sono molteplici le sinergie attuate da Indire con altri partners, ad esempio con il Museo M9 di Mestre. Questo del digitale ha fatto l’asse portante di tutto il percorso espositivo sulla storia del Novecento Italiano.

About Letizia Gusai

Appassionata di lettura e scrittura, sta terminando il suo percorso di studi in Beni Culturali e Spettacolo. Adora viaggiare e guardare film.

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