Molly Gibson è nata a ottobre scorso e con la sua nascita ha stabilito il record: è la prima a nascere da un embrione congelato ben 27 anni
La notizia viene dagli Stati Uniti e racconta la storia di una casualità: una trasmissione televisiva locale del Tennessee che racconta l’attività di una onlus cristiana di Knoxville, la Nedc (National Embryo Donation Center). Come dice l’acronimo, conserva gli embrioni congelati chele coppie che seguono un percorso di procreazione assistita decidono di donare. Questi embrioni possono essere donati a coppie con problemi di sterilità, come Tina e Ben Gibson.
Sorella con una storia unica
Molly Gibson ha superato il record della sorella Emma, che deteneva il primato con 24 anni di congelazione. Emma e Molly sono sorelle, non soltanto perché sono state partorite dalla signora Gibson, ma perché condividono il patrimonio genetico: sono nate da embrioni lasciati dalla stessa coppia. Donati alla Nedc nell’ottobre del lontano 1992, quando la loro futura madre, Tina Gibson, oggi ventinovenne, non aveva ancora compiuto i due anni di età. Suona stranissimo pensare che mamma e figlie sono biologicamente quasi coetanee, ma forse sono retropensieri quando si pensa alla difficoltà struggente di molte coppie nel riuscire a raggiungere il loro sogno di genitorialità.
Che cos’è la Nedc?
Fondata circa 17 anni fa l’associazione è riuscita a far adottare oltre mille embrioni e viaggiano adesso su circa 200 transfer all’anno. Proprio come si fa con le adozioni tradizionali di bambini già nati la coppia può decidere una adozione chiusa o aperta. Nel secondo caso si acconsente a un contatto – che può variare tra uno scambio di mail a un rapporto fisico più costante – con la coppia di donatori. L’associazione ha anche un profilo di 200-300 donatori, con la storia della famiglia e dettagli che possano preannunciare compatibilità con chi adotta.
Quanto può restare congelato un embrione?
Ma – tra le tante – la nascita di Molly pone una domanda: quanto può restare congelato un embrione e garantire poi la nascita di un bambino? “Il caso della bimba americana è un esempio di quanto questo tempo possa essere lunghissimo – precisa l’embriologa Laura Rienzi, past president Sierr (Società italiana embriologia, riproduzione e ricerca) e direttrice scientifica di GeneraLife – anche perché la conservazione in azoto liquido è vicina allo zero assoluto, per l’esattezza a -195 gradi, e a quella temperatura le attività degenerative della cellula si fermano, rimane soltanto una mobilità cellulare molto limitata che fa sì che la cellula rimanga viva. Quindi 21, 27 anni o anche di più cambia poco“.