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L’intelligenza artificiale

L’intelligenza artificiale per la tutela delle specie a rischio

Google scende in campo per la tutela della biodiversità mettendo a disposizione le proprie tecnologie di intelligenza artificiale.

Il Living Planet Report 2018 del WWF ci consegna un quadro deprimente. Nel regno animale, dal 1970 a oggi la popolazione dei vertebrati si è ridotta del 60%. Mentre l’ultimo rapporto IPBES dichiara a rischio di estinzione oltre un milione di specie animali. Decine di organizzazioni sono attivamente impegnate per scongiurare o mitigare questa ecatombe. Con diversi progetti di tutela e conservazione. Accanto a queste si è schierata anche Google. Che con Wildlife Insights ha messo a disposizione di etologi e scienziati le sue tecnologie di intelligenza artificiale. Questo per facilitare il loro lavoro.

Autoscatti e fotografie

Una delle attività fondamentali nella tutela delle specie a rischio è la mappatura delle popolazioni che vivono allo stato selvatico. Per fare questo i ricercatori si affidano per lo più alle fototrappole. Ossia a speciali macchine fotografiche posizionate in punti strategici. Si attivano al passaggio degli animali e scattano una fotografia. Queste immagini permettono agli scienziati di tenere sotto controllo gli esemplari che popolano una certa area geografica. Di controllarne lo stato di salute, di seguirne gli spostamenti e le migrazioni. Il processo, fino ad oggi interamente manuale, è così lungo da essere inefficace. La foto di un animale scattata settimane o mesi fa è praticamente inutile. L’intelligenza artificiale di Google riconosce e cataloga gli animali presenti nelle foto scattate dalle fototrappole. 

Innovazione Google

 Google ha messo a disposizione di Conservation International, i suoi sistemi di intelligenza artificiale. Specializzati nel riconoscimento delle immagini. A oggi oltre 4 milioni e mezzo di immagini sono già state caricate su Wildlife Insight. Che è già una sorta di “Google Immagini” della fauna selvatica.

Il sistema è in grado di analizzare una fotografia e identificare le specie immortalate in pochi istanti. Anche 1.000 volte più velocemente di un essere umano, ed è potenzialmente in grado di catalogare fino a 3,5 milioni di immagini l’ora. Per ora l’AI di Google è in grado di riconoscere 614 specie di animali con una precisione che varia tra l’80 e il 98,6%. Ma, soprattutto, è in grado di scartare automaticamente i milioni di immagini inutili. Scattate dalle fototrappole quando vengono attivate da insetti, rami, fili d’erba. L’auspicio, a questo punto, è che le informazioni permettano di avere un quadro sempre più preciso di ciò che accade alle specie monitorate. E per mettere a punto politiche più efficaci per la tutela dell’ambiente e degli animali.

About Noemi Dessì

Ho 21 anni e sono una studentessa di Scienze della Comunicazione. Mi piace ascoltare musica,leggere, guardare film e serie TV.....ma sopratutto scrivere!

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