Un importante studio ha utilizzato un metodo di analisi alternativo e ha scoperto che i sogni sono più complessi e realistici sono quelli della fase Rem
Fino a una ventina di anni fa si pensava che gli esseri umani fossero in grado di sognare solo durante la fase Rem. Ora smentita questa convinzione da decine di studi. Infatti, per gli scienziati è giunto il momento di capire come cambiano i sogni a seconda delle fasi del sonno. Un gruppo di scienziati dell’University of Sao PauloUna hanno condotto delle ricerche più importanti sul tema, capaci di scoprire che sono molto più vividi ed elaborati durante la fase REM (quando il sonno è più profondo). Negli altri cicli del sonno, invece, i sogni appaiono più simili a dei pensieri.
Sogni analizzati con un metodo alternativo
Il team brasiliano ha scoperto che la qualità e la complessità cambia in base alle fasi del sonno. Per capirlo, gli esperti si sono focalizzati su 133 interviste effettuate a 20 soggetti nel corso di precedenti ricerche. I partecipanti sono stati svegliati in diverse fasi del sonno. Dopodiché hanno raccontato agli scienziati i ricordi inerenti ai loro sogni. Gli accademici hanno deciso di esaminare le storie dei partecipanti in modo alternativo. Non attraverso lo studio del significato delle parole, bensì tramite uno strumento di analisi che può schematizzare le interviste e visualizzarle in forma grafica. Questo sistema tiene conto delle differenze nella lingua, nella lunghezza dei racconti e nel tono di voce utilizzato dai soggetti. In sostanza, le analisi dovrebbero essere molto più complete.
Durante la fase REM i sogni sono più elaborati e complessi
Dai risultati è emerso che i sogni fatti nella fase N2 del sonno (sonno profondo, ma non REM) erano più brevi, meno intensi e più simili a un flusso di pensiero. Durante la fase REM, in cui i nostri bulbi oculari oscillano involontariamente (da qui Rapid Eye Movement), i sogni sono invece molto più simili a delle storie, a delle narrazioni: sono più lunghi, vividi e con una trama che ricorda quella di un film. Non a caso, i partecipanti facevano molta meno fatica a ricordarli nel momento in cui venivano svegliati nel bel mezzo della fase REM. La ricerca ha dimostrato che i sogni sono intrinsecamente diversi in base al ciclo del sonno in cui avvengono.
Il neuroscienziato Sidarta Ribeiro
“Questo è il primo studio ad utilizzare la teoria matematica dei grafi (la disciplina che si occupa dello studio dei grafi, oggetti che permettono di schematizzare una grande varietà di situazioni e processi) per dimostrare che i sogni della fase REM sono molto più complessi rispetto ai sogni nelle altre fasi del sonno”, ha detto il neuroscienziato Sidarta Ribeiro (University of Sao Paulo), uno degli autori dello studio. Chiaramente le ricerche scientifiche sui sogni presentano dei limiti, dato che essere svegliati continuamente per tutta la notte può influire sulla qualità del sonno (e quindi dei sogni) dei volontari.