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Buona vita

Buona vita da malato di diabete 13 Novembre 2020

Tra rinunce, soddisfazioni e richiesta di innovazione
Il diabete è un esempio paradigmatico di patologia cronica a gestione complessa.

Buona vita da malato di diabete tra rinunce, soddisfazioni e
richiesta di innovazione”. Il webinar è stato organizzato da Diabete Italia Onlus e Motore Sanità.

Con il contributo incondizionato di Sanofi, Novo Nordisk, AstraZeneca, Medtronic e Ascensia Diabetes Care. Nell’ambito di una serie di eventi svolti a ridosso della ‘Giornata Mondiale del Diabete’ atti sia a sensibilizzare la popolazione su questa importante malattia.

Sia per portare all’attenzione dei decisori politici delle fattive proposte per migliorare l’apporto clinico del SSN a questi pazienti. Durante questo webinar gli esperti clinici si sono confrontati sulle nuove tecnologie nel monitoraggio e nel trattamento della patologia.

Le nuove tecnologie sono entrate a far parte anche in Italia dei trattamenti, ma ci sono ancora troppe disparità come sottolineato da Ernesto Rossi, Consigliere Nazionale Amd. “Purtroppo, In Italia abbiamo una discrepanza di trattamento che non va assolutamente bene. Le associazioni dovrebbero porre le proprie richieste a livello nazionale e far sì che l’assistenza diabetologia sia data in maniera omogenea su tutto il territorio”.

Buona vita da malato di diabete

Le nuove tecnologie comprendono anche i metodi innovativi, ma l’esperto avverte: “Il rapporto attuale tra medico e paziente. – dichiara Rossi – deve rimanere invariato, la telemedicina può essere un supporto, ma non si può sostituire al rapporto clinico tra medico e paziente. Visitare di persona il paziente deve rappresentare ancora oggi il compito primario del medico curante”. Se da un lato è necessario mettere a disposizione le nuove tecnologie in maniera omogenea su tutto il territorio, dall’altro è necessario valutare su quali pazienti possono avere un effetto benefico.

Come spiegato da Fabiano Marra, Vice Presidente AGD Italia. “E’ vero che la tecnologia ha portato vantaggi enormi nel trattamento della terapia, però è anche vero che la tecnologia non è per tutti quanti. Soprattutto non tutti quanti riescono a trarre dalla tecnologia dei buoni risultati. Bisogna quindi saper distinguere pazienti eleggibili per la tecnologia e chi non può esserlo”. Quando si parla di nuove tecnologie si parla anche di investimenti necessari, ma se la tecnologia produce risparmi non servono investimenti ma uno spostamento della spesa attuale.

“Se si riuscisse – prosegue Marra – a fare un’analisi di lungo respiro sui vantaggi di salute e di sostenibilità dovuti alle nuove tecnologie non ci sarebbero problemi economici per comprare tutti gli strumenti tecnologici disponibili”.

About Francesca Dessì

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