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Determinata età e sesso dalle impronte digitali

Determinata età e sesso dalle impronte digitali

Impronte digitali:potrebbero fare meglio luce sul contesto sociale in cui la stessa pittura rupestre veniva prodotta e quali membri della comunità coinvolgeva direttamente

Lo studio delle impronte digitali preistoriche, detto anche paleodermatoglifia, è stato applicato per la prima volta con successo dagli scienziati dell’Università di Granada per determinare l’età nonché il sesso degli autori di alcune pitture rupestri trovate nel rifugio roccioso di Los Machos, Spagna.

Analizzate 32 figure dipinte tra 7000 e 5000 anni fa

Gli scienziati dell’Università spagnola, in collaborazione con altri scienziati internazionali, spiegano, in uno studio pubblicato sulla rivista Antiquity, di aver infatti analizzato 32 figure dipinte in questo sito tra 7000 e 5000 anni fa soffermandosi soprattutto sulle impronte digitali appartenuti a due diversi individui.
Alcune impronte erano di un maschio adulto con un’età superiore ai 36 anni. Le altre erano di una giovane donna o più probabilmente di un giovane individuo (maschio e femmina).

Pittori non appartenenti ad una sola fascia sociale

Il fatto che si possano acquisire dati di questo genere dalle impronte digitali rilasciate sulla roccia millenni prima delle analisi apre la strada ad una nuova interpretazione. Non solo, a un nuovo ramo di studio della stessa arte rupestre. Queste tipologie di analisi, come spiega Francisco Martínez Sevilla, ricercatore dell’UGR e dell’Università di Alcalá de Henare, uno degli autori dello studio, potrebbero fare meglio luce sul contesto sociale in cui la stessa pittura rupestre veniva prodotta e quali membri della comunità coinvolgeva direttamente.
Già questi primi dati mostrano un importante informazione. Le persone che disegnavano queste figure sulle rocce non erano limitate ad una particolare fascia sociale legata all’età o al genere sessuale.

Paleodermatoglifi: impronte digitali trovate in siti archeologici

I paleodermatoglifi sono letteralmente impronte digitali trovate in siti archeologici. Possono essere rappresentate da impronte della pelle lasciate in maniera accidentale. Oppure anche in maniera deliberata su materiali diversi. In questo caso pareti di grotte preistoriche, più spesso su superfici di natura ceramica.
A volte queste impronte possono essere molto ben conservata tanto che qualche volta è possibile eseguire anche analisi delle creste papillari. Ossia quelle creste della pelle in rilievo intervallate da altrettante scanalature che si trovano soprattutto sul polpastrello. L’analisi di questi piccoli particolari può infatti determinare il sesso dell’individuo nonché anche la fascia di età.

Informazioni molto preziose

Con il passare degli anni, anche se impronte digitali non cambiano, cambia un po’la distanza tra le stesse creste che aumenta stabilizzandosi intorno ad una certa età. Proprio questo non è possibile capire una fascia di età relativamente precisa. Ma, si possono solo fare stime con larghi intervalli di probabilità, informazioni che comunque restano molto preziose in determinati contesti.
Queste informazioni, infatti, possono fornire una visione del contesto sociale in cui le stesse pitture o opere sono state realizzate. Ad esempio è più facile capire, acquisendo questi dati, se queste figure sono il risultato di un’espressione individuale oppure create in sinergia con i vari membri della comunità, ad esempio per uno scopo rituale.

About Roberta Dessì

Sono una studentessa di Scienze della Comunicazione all'Università di Cagliari. Ho 21 anni e vivo a Cagliari. Mi piace studiare ma in particolar modo mi piacciono materie che riguardano la comunicazione pubblica, d'impresa e la pubblicità. Inoltre, in linea con il percorso di studi che ho scelto, seguo molto volentieri le lezioni sul marketing e la comunicazione. Non sto mai ferma e nel tempo libero mi piace fare sport, ascoltare musica o seguire serie TV e film. Adoro viaggiare e mi piacciono molto gli animali.