Questo principalmente per tra ragioni: i buchi neri fanno a pezzi tutto quello che trovano e sono luoghi in cui le leggi della fisica vengono “cancellate”.
Il primo buco nero ad essere confermato è stato Cygnus X-1, la sorgente di raggi X più brillante nella costellazione del Cigno. Da allora, sono stati scoperti circa 50 buchi neri in sistemi in cui una stella orbita attorno a un buco nero. Chiunque cada in un buco nero si troverà di fronte alla “spaghettificazione“, ipotizzata da Stephen Hawking. Qua poiché la forza gravitazionale del buco nero aumenta sempre più avvicinandosi al “centro”, la parte più vicina al centro verrebbe attratta più di quella lontana, così l’oggetto inizierebbe ad allungarsi e ad essere stirata in forme sempre più lunghe e sottili, finché non si spezzerebbe in parti sempre più piccole. Negli ultimi 30 anni, le osservazioni con il telescopio spaziale Hubble hanno dimostrato che tutte le galassie hanno dei buchi neri al centro. Il più grande buco nero scoperto finora pesa 40 miliardi di volte la massa del Sole.
Cygnus X-1.
Scoperta in seguito a una campagna osservativa nel 1964, è una delle sorgenti di raggi X più intense rilevabili dalla Terra. La sorgente è un oggetto compatto, molto probabilmente un buco nero, la cui massa, secondo le stime più recenti, ammonterebbe a 14,8 volte quella del Sole. Cygnus X-1 fa parte di una binaria a raggi X di grande massa formata, oltre che dall’oggetto compatto, da una supergigante blu variabile; la stella e l’oggetto compatto orbitano attorno al baricentro del sistema ogni 5,6 giorni. Il vento emesso dalla stella spiraleggia attorno al buco nero alimentando un disco di accrescimento dalle cui regioni più interne, scaldate a temperature di milioni di kelvin, si origina l’emissione di raggi X osservata. Perpendicolarmente al disco si dipartono due getti relativistici, che espellono nello spazio interstellare una parte della materia che va ad affluire verso il buco nero.
Cygnus X-1 avrebbe un’età di circa 5 milioni di anni e si sarebbe formata a partire da una stella massiccia, che avrebbe perso gran parte della propria materia attraverso il vento stellare. Secondo i modelli più accreditati, il nucleo della stella, al termine della fase di fusione del silicio, sarebbe collassato direttamente in un buco nero, senza determinare l’esplosione dell’astro in supernova. Il sistema appartiene con probabilità all’associazione OB Cygnus OB3, un’associazione stellare che dista circa 6070 anni luce dal sistema solare. Cygnus X-1 è stata l’oggetto nel 1974 di una scommessa scherzosa tra i fisici Stephen Hawking e Kip Thorne; nella quale Hawking scommise che la sorgente non fosse originata da un buco nero. Il fisico britannico decise però di arrendersi quando, a partire dal 1990; i dati osservativi rinforzarono l’ipotesi dell’esistenza del buco nero, oggi in larga parte confermata.