Alexa Unica Radio
Il mercato elettrico

Il mercato elettrico alla prova degli obiettivi UE

Althesys ha presentato i risultati di uno studio secondo cui, per conseguire i nuovi obiettivi di decarbonizzazione al 2030 dell’UE, non sosterrebbero gli investimenti necessari, mettendo così a rischio l’obiettivo del 55% da rinnovabili previsto nel PNIEC. Sarebbe opportuno che in Italia venisse avviato quanto prima  un vero e proprio ripensamento dell’ attuale mercato elettrico

La trasformazione in atto nel settore elettrico e gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030 rischiano di mettere in crisi il funzionamento del mercato elettrico. Il mix delle fonti energetiche attuali e di quelle in prospettiva futura. Con le fonti rinnovabili non programmabili in forte crescita per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione. Si richiede un nuovo e diverso disegno del mercato.

Lo studio condotto da Althesys


Secondo uno studio condotto da Althesys, il nuovo market design dell’UE, non risolve alcune criticità. Le nuove regole per il mercato elettrico che saranno attuate dal 1° gennaio 2021. Tra queste il sostegno agli investimenti verdi, la competizione tra le diverse fonti. La presenza di incentivi, l’adeguatezza del sistema. Il raccordo tra mercato a pronti e mercato a termine, la ripartizione degli oneri di sistema tra i soggetti partecipanti.

La riforma proposta dall’UE è un passo in avanti. Ma, non è sufficiente per evitare che i prezzi in discesa del chilowattora verde mettano a rischio gli investimenti nelle rinnovabili. Inoltre, la possibilità di raggiungere il 55% di energia elettrica da rinnovabili entro il 2030. Obiettivo previsto dal PNIEC (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima).

I dati raccolti dagli analisti di Althesys mostrano che l’incertezza sui prezzi futuri delle rinnovabili pesa fortemente sugli investimenti necessari. Di durata almeno ventennale nel settore energetico.

“I risultati delle nostre analisi , ha spiegato Alessandro Marangoni, Amministratore delegato di Althesys, evidenziano che, in assenza di un nuovo market per rinnovabili e accumuli, decarbonizzazione, sicurezza e adeguatezza del sistema elettrico sono difficilmente compatibili.

I prezzi ottenibili da fotovoltaico ed eolico non sosterrebbero gli investimenti necessari. É necessario intervenire in modo deciso sul sistema di governance e sull’intera filiera delle procedure autorizzative.”

A rischio l’obiettivo per il 2030

Sarebbe quindi a rischio l’obiettivo per il 2030 del PNIEC. Esso punta a soddisfare il 55% del fabbisogno elettrico da rinnovabili, con un contributo fondamentale da eolico. Masoprattutto, fotovoltaico. Tanto meno, secondo Althesys, il sistema italiano sarebbe in grado di cogliere il nuovo target di decarbonizzazione del 55% al 2030. La cui valutazione di impatto di accompagnamento della proposta indica che per raggiungere tale obiettivo bisogna “andare oltre il 60% di rinnovabili nella produzione di elettricità”.

Insomma, par di capire che bisogna riaprire in Italia il dibattito per una nuova riforma che guardi al lungo termine, tenendo conto delle prerogative che emergono dallo sviluppo delle tecnologie di accumulo, dalle opportunità offerte dal sector coupling e dalle comunità energetiche, nonché dalle nuove tecnologie digitali.

About Noemi Dessì

Ho 21 anni e sono una studentessa di Scienze della Comunicazione. Mi piace ascoltare musica,leggere, guardare film e serie TV.....ma sopratutto scrivere!

Controlla anche

Fotovoltaico

La Sardegna verso l’Autonomia Energetica: al centro il fotovoltaico

Sardegna verso l’Autonomia Energetica: Fotovoltaico sui Tetti dei Capannoni La Sardegna potrebbe presto diventare un …