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Nuovo anticorpo sintetico non permette al virus SARS-CoV-2 di legarsi alle cellule
(FILES) In this file picture taken on April 29, 2020, an engineer works at the Quality Control Laboratory on an experimental vaccine for the COVID-19 coronavirus at the Sinovac Biotech facilities in Beijing. - The global death toll from the coronavirus pandemic topped a quarter of a million on May 5, 2020, with the US government predicting a further surge in fatalities as an international vaccine drive garnered 8 billion USD in pledges. (Photo by NICOLAS ASFOURI / AFP)

Nuovo anticorpo sintetico contrasta il Virus

Un nuovo anticorpo potrebbe essere un’efficace arma di contrasto alla diffusione del Virus

Nuovo anticorpo sintetico: potrebbe essere un’efficace arma di contrasto alla diffusione del Covid-19. 

Un nuovo anticorpo sintetico è stato identificato da un gruppo di ricerca del Karolinska Institutet in Svezia e dell’EMBL di Amburgo in Germania. Si tratta di un anticorpo descritto in uno studio su Nature Communications, sembra impedire al virus SARS-CoV-2 di infettare le cellule umane. Questi nuovi anticorpi fanno sì che la proteina spike del virus non possa legarsi alla cellula da infettare, cosa che naturalmente blocca l’infezione.

Martin Hällberg, uno dei ricercatori impegnati nel progetto, attualmente facente parte del Dipartimento di Biologia Cellulare e Molecolare presso il Karolinska. Spiega che lui e colleghi hanno sviluppato una particolare tipologia di nanobody denominata sybody. Si tratta di molecole piccole, molto stabili e semplici ed economiche da costruire laboratorio.
Ci sono riusciti usando una piattaforma tecnica recentemente sviluppata. Grazie a queste nuove strumentazioni, infatti, i ricercatori hanno scoperto che, tra le centinaia di anticorpi sintetici prodotti fino adesso. Uno in particolare, denominato Sybody 23, sembrava molto efficace nel bloccare quel processo di legame che avviene tra le proteine del virus.

Sybody 23

Sybody 23 esegue questa azione di contrasto bloccando le zone in cui si svolge il processo di legame tra il virus e le cellule. Così facendo la proteina spike del virus si lega all’anticorpo e non alla superficie della cellula. Inoltre i ricercatori hanno scoperto che quando la proteina spike del virus e si lega al Sybody 23 adotta due conformazioni diverse. Qualcosa che permetterà ai ricercatori di progettare varie combinazioni di Sybody che possono legarsi a varie aree delle proteine Spike del virus SARS-CoV. Migliorando inoltre l’efficacia stessa degli anticorpi e soprattutto rendendo più difficile la neutralizzazione dell’anticorpo. 

 

 

 

About Francesca Dessì

Ho 23 anni e una grande voglia di mettermi in gioco

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