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Seada, l’ eccellenza sarda a cui è difficile resistere

Sardegna, isola dalle spiagge selvagge e dal mare cristallino, e dal profumo di arbusti aromatici, rosmarino, mirto, ginepri marini.

Ma la Sardegna non è solo questo. E lo sa bene chi c’è stato anche solo una volta. L’isola infatti, oltre alla bellezza dei suoi paesaggi, vanta una “cucina” di tutto rispetto. Negli anni, i suoi piatti tipici hanno conquistato il palato di tutti. E parlando di dessert, è proprio la Seada, con il suo “cuore al formaggio”, a far innamorare chiunque l’assaggi. 

La Seada, anche conosciuta come Sebada, Sevada o Sevata, è un piatto tipico della tradizione sarda. Deriva dalla cucina “povera” perché per la preparazione sono necessari ingredienti semplici e di facile reperibilità. Semola, formaggio, miele o zucchero come condimento. 

Seada, la dolcezza della sardegna in tavola.

La pasta che si utilizza per fare la Seada, si chiama “pasta violada o violata”.

Si prepara con la semola di grano duro, è proprio questa che fa la differenza. Infatti, la semola, più spessa e dorato, dà al composto una consistenza diversa e un profumo inconfondibile. Per ottenere una pasta violada perfetta, è necessario avere buona manualità e pazienza. Perché  occorre una lenta lavorazione. 

Il formaggio utilizzato è invece il formaggio di pecora fresco di giornata non salato. Il segreto è che in ogni caso il formaggio deve essere fresco, con al massimo 5 giorni di stagionatura. 

Origine 

Ritenuto, scorrettamente, di origine spagnola, la Seada deve il suo nome alla cebada. Ovvero alla graminacea nota anche come Hordeum vulgare. Cereale noto in Sardegna sin dal Paleolitico e coltivato in larga scala in epoca nuragica. In italiano, il nome del piatto al singolare, Seada, è spesso erroneamente modificato in “Seadas”, nome sardo al plurale. Tuttavia, se il significato del nome lascia qualche dubbio, non c’è nessuna incertezza riguardo alla sua tradizione. Il piatto è originario dell’Ogliastra e della Barbagia di Ollolai, in particolare tra i paesi di Dorgali e Urzulei. Inoltre, essendo un prodotto a base di formaggio, la sua diffusione si lega tradizionalmente alla pastorizia. Soprattutto nell’area definita tra il Logudoro e le Baronie. 

Curiosità:

La seada è attualmente considerata un dolce, tuttavia  in origine rientrava tra le pietanze principali. Veniva preparata dalla donne per festeggiare le ricorrenze speciali.

La seada è iscritta alla lista dei prodotti agroalimentari tipici (PAT).

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About Nadia Dessì

Nata e cresciuta a Carbonia, dopo il diploma in Ragioneria ho proseguito gli studi presso l'Università di Cagliari, sono Dottoressa in Scienze Politiche e specializzanda in Relazioni Internazionali. Appassionata di politica e di attualità.

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