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Piombo: ogni anno uccide milioni di uccelli

L’inquinamento da piombo legato all’attività della caccia è un problema serio e poco conosciuto.

Un avvelenamento silenzioso che minaccia gravemente la biodiversità e la nostra salute. Ogni anno le munizioni disperdono nell’ambiente miliardi di pallini di piombo. Questi causano la morte indiretta di milioni di uccelli in tutto il mondo, inquinando gli ecosistemi e minacciando la salute umana. 

Il WWF lancia l’allarme nel suo report “Cartucce avvelenate” nel quale si ribadisce come il piombo sia un metallo altamente tossico. Tanto da essere stato bandito da tutti i prodotti di consumo come benzina, vernici, tubature. Eppure ancora oggi tra le 1.400 e le 7.800 tonnellate di piombo vengono rilasciate ogni anno solo nelle Zone Umide d’Europa.

In Europa è stato calcolato anche il danno economico provocato da questa forma di inquinamento dell’ambiente naturale.

Si parla di 105 milioni di euro l’anno per la mortalità indiretta provocata dalla caccia sulla fauna europea. Bastano infatti 2-3 pallini ingeriti per uccidere un uccello di media taglia. Il piombo causa anche intossicazioni di tipo cronico, con pericolose disfunzioni del sistema immunitario e riproduttivo.

L’insostenibile pesantezza del piombo per la salute umana.

Il piombo uccide o avvelena non solo animali e altri organismi, ma ha il potere di bio-accumularsi. Di entrare nelle catene alimentari e nel ciclo dell’acqua. I danni sono spesso irreversibili. Si accumula negli organi come per esempio, cervello, fegato, reni e può persistere fino oltre 30 anni. Ha degli effetti irreversibili sul cervello e può passare dalla madre al feto. I bambini sono i soggetti più vulnerabili. Su di loro il piombo provoca danni irreparabili al sistema nervoso e in particolare al cervello, con conseguente perdita di udito e riduzione del deficit di apprendimento e del quoziente d’ intelligenza (IQ).

Il piombo che contamina le falde acquifere.

Entra nella catena alimentare, così come la carne di animali contaminati da piombo, dalla cartuccia al piatto il passo è breve! Questa drammatica catena del veleno potrebbe essere spezzata se solo venissero sostituite le munizioni in piombo con altri materiali o leghe incapaci di permeare i cicli vitali, già ampiamente disponibili sul mercato.

Il primo passo per una legge “anti-piombo”

L’Italia ha ratificato nel 2006 un Accordo internazionale (Agreement on the Conservation of African-Eurasian Migratory Waterbirds – AEWA)  nel quale si prevede che le parti contraenti sopprimano l’uso del piombo per la caccia nelle zone umide entro il 2000. Nel 2014 la Convenzione di Bonn aveva deciso di bandire il piombo dalle munizioni per scopi venatori. Anche la comunità scientifica si è schierata in occasione della COP11. Infatti, un ampio panel di ricercatori raccomandava di eliminare gradualmente da tutti gli habitat l’uso di munizioni di piombo t con alternative non tossiche entro il 2017.

Anche l’Italia deve fare un passo in avanti e adeguarsi all’Accordo AEWA.

Ma soprattutto anticipare la legge che l’Unione europea si appresta  ad approvare. Emanare subito una legge che vieti il piombo nelle munizioni da caccia in tutte le zone umide italiane e nelle  aree  limitrofe per  almeno cento metri. Il WWF Italia chiede che l’Italia vada oltre e vieti l’ utilizzo e il  possesso delle  munizioni da caccia contenenti  piombo   in tutte le aree dove si svolge l’attività venatoria. In tutte le forme  dalla prossima stagione venatoria 2021/22. I cacciatori hanno tutto  il tempo di smaltire ora le vecchie  cartucce e prepararsi per la prossima stagione “lead free”.

In questo periodo drammatico  per la salute nel mondo almeno  cerchiamo  di eliminare  queste  inutili  forme di inquinamento.

About Nadia Dessì

Nata e cresciuta a Carbonia, dopo il diploma in Ragioneria ho proseguito gli studi presso l'Università di Cagliari, sono Dottoressa in Scienze Politiche e specializzanda in Relazioni Internazionali. Appassionata di politica e di attualità.

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