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Spettacolo teatrale

Intervista a Susanna Mameli: S’Accabadora

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Biennale del Teatro
Intervista a Susanna Mameli: S'Accabadora
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S’Accabadora per la prima volta in Sardegna, per raccontare una delle figure più affascinanti e misteriose della tradizione sarda.

S’Accabadora sarà in scena al Teatro Massimo di Cagliari per il biennale del Teatro sardo domenica 18 ottobre alle ore 18. In replica alle 21.

La compagnia Anfiteatro Sud è stata selezionata con ben due lavori tra oltre 450 compagnie. Essa è arrivata in finale e si è aggiudicata il premio come Migliore Drammaturgia con S’Accabadora.
“S’Accabadora” sarà in scena al Teatro Massimo di Cagliari per il biennale del Teatro sardo domenica 18 ottobre alle ore 18. In replica alle 21

S’Accabadora è diretto da Susanna Mameli che ha anche curato la drammaturgia, liberamente ispirata a “Le serve” di Jean Genet. In scena Elisa Pistis e Marta Proietti Orzella, accompagnate dalle musiche di Paolo Fresu. Inoltre combinate con la produzione videomapping e di realtà aumentata di Michele Pusceddu e Francesco Diana.
Già finalista al concorso Nuove Sensibilità del Festival Teatro Italia di Napoli. Inoltre vincitore del premio nazionale di teatro “Lauretta Masiero” per la drammaturgia. In questo lavoro Susanna Mameli ha cercato di mettere a fuoco il lato umano e personale di una figura crepuscolare e sfuggente, ma storicamente reale, quale è “sa femmina accabadora”.

La figura di S’Accabadora

Fautrice tollerata di eutanasia nel passato, l’accabadora diventa un personaggio di straordinaria attualità. Soprattutto per i legami con i dilemmi etici del presente. Questo è il punto di partenza per la messa in scena. Essa non intende approfondire gli aspetti didascalici e descrittivi della questione. Tanto meno fornire superficiali risposte a problemi morali. Essa cerca di dare corpo e anima a una di queste donne, alla sua esistenza concreta. Ma soprattutto all’apparenza normale cui Antonia, accabadora, s’aggrappa per continuare a vivere la sua vita.
Così, il testo e le scene minime ed essenziali risolvono l’azione teatrale nel rapporto tra Antonia e sua sorella. Rispettivamente interpretate da Marta Proietti Orzella e Elisa Pistis che sostituisce Annagaia Marchioro. Una relazione che è una finzione nella finzione e che lascia trapelare lentamente la verità atroce sulle loro vite. Un lento disvelarsi della realtà fino all’ultimo crudele dilemma. Questo impegnerà Antonia in un nuovo, ma terribilmente diverso, atto di pietà.

Una fusione tra tradizione e modernità

Trattando il testo e lo spazio come fossero un caleidoscopio nella memoria della protagonista, la regista utilizza gli effetti del videomapping e della realtà aumentata per definire lo spazio scenico. Ricostruisce attraverso l’arte di Mario Delitala e le sue famosissime xilografie del 1926 un universo interiore. Questo ingloba e coinvolge lo spettatore, facendolo divenire parte del viaggio e dello spettacolo.
Il videomapping, una nuova frontiera dell’arte e della tecnologia, capace di trasferire immagini in computer grafica su superfici reali e di realizzare spettacolari effetti di proiezione 3D. Con esso le xilografie di Delitala passano così da una dimensione iconica e statica a una sempre più fluida e dinamica. Fino a diventare puro tratto, segno bianco e nero, capace di inglobare lo spettatore come nelle esperienze di arti plastiche interattive.

Susanna Mameli

Formatasi con Umberto Eco e Claudio Meldolesi all’Università di Bologna, dove nel 1995 si e è laureata con lode in drammaturgia. Ha frequentato diversi seminari con Dario Fo e Franca Rame, Carmelo Bene, Peter Brook, Jerzy Grotowski e molti altri personaggi di rilievo della cultura sia italiana che mondiale. Fondatrice nel 1999 dell’associazione Anfiteatro Sud, dal 2002 al 2007 è stata direttrice artistica del festival di teatro musica e danza “Viaggio a sud”. Ha scritto e diretto numerosissimi lavori tra cui “Il quinto canto è l’addio”, “Volevo dirti Che…” (finalista al premio di drammaturgia CTAS Oltreparola, 2014) e “Alcatrax, appunti di fabbrica” (finalista e menzione speciale con pubblicazione del testo – alla XV edizione del premio “Donne e teatro di drammaturgia femminile” nel 2015 e vincitore nel 2013 del bando residenze artistiche del Teatro Stabile della Sardegna).

About Ylenia Iannelli

Nata in Svizzera e cresciuta tra Calabria e Sardegna. Studentessa di Beni Culturali e Spettacolo con indirizzo archeologico, appassionata di lettura e serie tv. Nel tempo libero volontaria presso un'Associazione di Protezione Civile e instancabile partecipante di corsi di apprendimento, dai corsi salvavita ai lavori più disparati.

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