Alexa Unica Radio

Festival Spaziomusica – Signal Reload 2020

Terza giornata al Teatro Massimo di Cagliari per i festival Spaziomusica e Signal Reload, le due maggiori realtà legate alla musica contemporanea in Sardegna. Intrecciano e alternano i rispettivi cartelloni riconoscendosi nel titolo “Oltre il senso”, orientando il loro impegno nella ricerca e presentazione di recenti produzioni.

Mercoledì 7 ottobre apre alle 20.30 al Festival spaziomusica lo studioso, autore e artista elettronico Roberto Musanti, in scena nella sala M3 con il concerto Paganmuzak – “Incerta imago”. Si è soliti attribuire alla precisione delle immagini una validità evidente, assoluta e incontrovertibile. Schermi ultra definiti, dispositivi per l’acquisizione di immagini sempre più sofisticati sono ormai largamente diffusi. Eppure questa precisione, che può essere utile e necessaria in ambito scientifico o tecnologico, spesso non porta a un reale miglioramento nella visione della realtà.

A seguire la performance del compositore e musicista elettronico Roberto Follesa che, sul flusso delle sue improvvisazioni musicali, sperimenta le varie opportunità che il suono offre. Follesa indaga sul senso di spaesamento, vuoto e rottura che la rappresentazione musicale può provocare, utilizzando il suono e la sua assenza come mezzo di espressione. Suoni tonali e dissonanti si susseguono creando tensioni e distensioni, pezze e tessiture.

I concerti saranno replicati a partire dalle ore 21.30.

Avanguardia e credenze popolari al centro del primo appuntamento di giovedì 8 ottobre: nella sala M3 va in scena il concerto di Emanuele Balia dal titolo Lcc01234art. Un viaggio di un artista poliedrico che si imbatte in concetti d’avanguardia e credenze popolari, in cui coesistono estetiche diverse tra loro. Spazio subito dopo a SARRAM, nome d’arte di Valerio Marras, in scena con il suo progetto solista di matrice drone/ambient in cui convivono elementi di natura doom, postrock e noise. 

I festival Spaziomusica e Signal Reload sono realizzati in collaborazione con Spazio B, con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna, e si inseriscono nelle attività più ampie di 10 nodi, la rete dei festival d’autunno a Cagliari.

L’ingresso a tutti gli appuntamenti della manifestazione è gratuito.

I FESTIVAL: Spaziomusica: L’ attività di Spaziomusica, festival attivo nella scena sarda da quattro decenni, intende continuare la sua esplorazione nel campo del sonoro contemporaneo. Esplorazione che a partire dal segno della musica scritta e dal suono di quella improvvisata si allarga fino al risonante ad include il paesaggio sonoro di oggi generando una visione fantastica del nostro abitare il mondo.

Questa visione si mostra nelle nuove produzioni musicali, nei laboratori e nelle attività didattiche e viene tematizzata nei suoi convegni e seminari.

Non mancano i riferimenti alle particolarità sonore della Sardegna legate sia alla lingua che al paesaggio naturale esplorate in progetti specifici. L’attività dell’anno 2020 prevede la realizzazione di produzioni originali che si propongono di esplorare il campo della musica d’avanguardia e le sue innumerevoli escursioni. Escursioni multimediali, ma anche escursioni che più profondamente sconfinano e interagiscano con altri linguaggi espressivi.

TiConZero è un centro di produzione e ricerca artistica multidisciplinare. Nasce nel 1995 come Associazione culturale. Si occupa di musica d’avanguardia, elettronica e sperimentale.

Ha scelto da subito l’ambito della ricerca musicale ed è diventato nel tempo un luogo in cui si favoriscono gli scambi artistici. Attraverso una fitta trama di interazioni con il teatro, la danza, le arti visive, TiConZero intercetta e rielabora gli sfaccettati segnali dell’espressione artistica che gravitano intorno alla musica.

I progetti che propone sono dedicati a quel pubblico che avverte la necessità del rinnovo dei linguaggi. L’abbinamento di musica e videoarte, ormai consueto nel lavoro di TiConZero, si è rivelato apportatore di consensi. Tale scelta è in buona parte ispirata alle commistioni, piuttosto frequenti nella contemporaneità, tra i vari linguaggi artistici.

Gli artisti coinvolti rappresentano le leve emergenti di una ricerca al confine tra la dimensione sonora e quella visiva. Apprezzata in contesti istituzionali e non, sia in Italia che all’estero. Nelle produzioni TiConZero, le tecniche di composizione ed esecuzione privilegiate conducono alla realizzazione di musiche originali. Forte attenzione è data all’uso delle nuove tecnologie applicate alla musica. TiConZero esplora, dunque, la dimensione sonora attraverso le ricerche contemporanee che intrecciano i linguaggi e le pratiche.

Dal 2018 l’Associazione ha cambiato direzione artistica con Daniele Ledda. Il nuovo obiettivo della Associazione TiConZero è centrato sulle risorse artistiche e creative del territorio, non con un richiamo episodico, ma come manifestazione di un laboratorio permanente. La creazione di una rete i cui nodi sono sempre attivi nella produzione e sperimentazione. La rete in questo senso, per usare un parallelo informatico, è una rete locale. 

IL LUOGOIl Teatro Massimo vide la luce nel 1947 per iniziativa di una famiglia cagliaritana, i Merello. L’intenzione dei Merello era di realizzare un cineteatro: ecco perché il progetto – che fu affidato a due architetti cagliaritani, Oddone Devoto e Emilio Stefano Garau – vide coinvolto anche l’impresario teatrale Ivo Mazzei. Insieme alla struttura principale nacque anche un teatro all’aperto poi chiamato Cinegiardino, con 2500 posti, immerso nel verde.

Dagli anni Cinquanta in poi arrivarono i grandi della lirica. Il Teatro Massimo ebbe il suo momento di ribalta nazionale il 6 gennaio del 1960 quando ospitò la serata finale della seconda edizione di Canzonissima, la kermesse canora abbinata alla lotteria di Capodanno. Fu la prima ripresa televisiva in diretta dalla Sardegna. Il 23 marzo del 1970 il teatro salì ancora alla ribalta televisiva ospitando lo spettacolo musicale della Rai Appuntamento a Cagliari. Negli anni Settanta fecero il loro ingresso nelle sale di viale Trento anche le prime edizioni del Festival Jazz. Ma furono anni in cui la voglia dei Merello di demolire il teatro e sostituirlo con un’altra costruzione coincise con la crisi che colpì il settore cinematografico.

Solo dopo una lunga trattativa con l’amministrazione comunale si arrivò a uno scambio di aree che avrebbe consentito al teatro, simbolo della rinascita culturale della città, di continuare ad esistere. Venne chiuso per qualche anno e riaperto nel 1981. Nel gennaio del 1982, dopo un incendio, il teatro venne chiuso dalla Commissione di Vigilanza per problemi all’impianto elettrico. L’11 febbraio 2009 il Teatro Massimo è stato restituito alla città, dopo 27 anni di chiusura.

L’ingresso principale per gli spettatori è su via De Magistris. Il teatro oggi ospita due sale: una da 594 posti a sedere nella platea a gradini, 134 in galleria e 24 nelle 8 logge laterali, un’altra, più raccolta, da 198 posti.  E’ presente una torre scenica a servizio di un palcoscenico di circa 270 mq. Un affascinante gioco di luci dà il benvenuto agli spettatori.

MISURE DI CONTENIMENTO – Nell’attuazione delle misure sanitarie per  l’ingresso agli eventi del festival sarà consentito a una persona per volta, con l’obbligo di indossare la mascherina. Sarà cura dell’organizzazione mettere a disposizione del pubblico il gel per sanificare le mani. Verrà assicurato il corretto distanziamento di un metro tra gli spettatori. Sarà privilegiato, dove necessario, l’ingresso previa prenotazione. Accesso vietato, invece, alle persone con una temperatura corporea superiore ai 37 gradi e mezzo.

About Roberta Pau

Nata e cresciuta a Cagliari, attualmente laureanda in lingue e comunicazione. Lavoratrice, amo viaggiare e ho una grande passione per ogni forma d'arte.

Controlla anche

Omar Pedrini al Teatro Massimo

Appuntamenti musicali al Teatro Massimo con Omar Pedrini Chitarrista, rocker, membro fondatore e principale autore dei Timoria, Omar …