Servizio attivo dal 2016 per assistere studentesse-madri che vogliono intraprendere la carriera universitaria.
“Non è possibile obbligare nel 2020 le donne a scegliere ancora tra la maternità e il lavoro, determinando una perdita per la società che, così, non può godere a pieno del contributo femminile”. Lo ha detto Maria Del Zompo, Rettrice dell’Università di Cagliari. Ha ricevuto la prima tesi di laurea dedicata alle Stanze Rosa: si tratta del servizio istituito all’interno dell’ateneo. Ha allestito quattro “stanze rosa”, dotate di fasciatoio, poltrona relax e arredi per bambini. Tutto questo, con l’obiettivo di offrire ristoro alle studentesse. É un ambiente accogliente dove consentire l’allattamento alle neo mamme e uno spazio fruibile dai bambini; talvolta accompagnano i genitori alle lezioni. Un’opportunità pensata e realizzata proprio per consentire di proseguire il percorso di studi anche agli studenti e alle studentesse impegnati nella genitorialità. I destinatari sono le studentesse iscritte nell’ateneo in stato di gravidanza o con figli.
La discussione della prima tesi
Ad elaborare e discutere la tesi – riportando 110 e lode – è stata Francesca Todde, laureata in Scienze pedagogiche: “La mia tesi sulla Stanza rosa è stata possibile grazie alle persone coinvolte nella realizzazione del servizio dell’Ateneo – ha detto – Abbiamo collegato la teoria con la pratica dell’idea: la cura, la formazione dell’adulto pedagogista, i temi connessi”. All’incontro erano presenti Claudia Secci e Laura Pinna, i docenti che hanno contribuito nell’elaborazione della tesi, e Alessandra Orrù, responsabile del Settore politiche strategiche e rapporti istituzionali. Ha seguito tutto l’iter di attivazione delle Stanze Rosa, collegate alla Tessera Baby. (L’obiettivo della tessera è quello di agevolare il percorso formativo delle studentesse/studenti dell’ateneo neo mamme/neo papà). Del Zompo ricorda come nacque l’idea del servizio, attivo dal 2016: “Fu una richiesta di una studentessa mamma – ha detto – Si trattava di garantire un servizio che non c’era e che comporta una spesa notevole per le iscritte”.