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Sardegna, bimbi a casa per uno starnuto: delirio da Covid o giusta applicazione del protocollo?

Starnutiscono durante la lezione, bambini rispediti a casa a Sorso. Scuola: “Applicato protocollo”

Tutto come da regolamento, dicono al quotidiano La Nuova Sardegna dall’istituto scolastico. E’ la scuola italiana ai tempi di COVID-19. Certo che immaginare una stagione autunnale-invernale con questa rigidità è complesso, lamentano i genitori. “Ci hanno chiamato dicendo che il bambino aveva starnutito, credo un paio di volte, e che quindi dovevamo riportarlo a casa”. Lo racconta il padre di un alunno delle elementari di Sorso rimandato a casa dagli insegnanti per uno starnuto. “Il bambino sta benissimo e a casa è molto tranquillo. Magari ha starnutito perchè la mascherina gli dava fastidio”. E non si tratterebbe di un episodio isolato: poco dopo un caso simile è successo a un’altra bambina della scuola, anche un altro genitore è dovuto andare all’istituto comprensivo per ritirare la figlia, sempre a causa di un starnuto di troppo.

A confermare l’episodio anche il dirigente scolastico, Carlo Orrù, che ha difeso le decisioni: “La rigidità ha un senso, preveniamo situazioni spiacevoli”

Succede questo in tempo di coronavirus, così come segnala La Nuova Sardegna. Basta uno starnuto, forse anche un altro per mandare i bimbi a casa. Ma protestano i genitori. “La rigidità della scuola ha un senso – spiega il preside Carlo Orrù – non è fine a sè stessa. Abbiamo avuto anche casi di bambini negativizzati, e quindi cerchiamo di prevenire situazioni spiacevoli. La maestra ha fatto il suo dovere perchè ha agito per il bene della comunità. Abbiamo applicato il protocollo e stiamo attenti ai sintomi, perchè anche quelli banali non devono essere sottovalutati”.

I medici di Roma: “Tamponi ai bambini per ogni starnuto? Unica soluzione”

“Se è necessario che ad ogni raffreddore o starnuto un bambino faccia un tampone? Il rischio oggi è quello di sovraccaricare il numero di tamponi richiesti, specialmente con le scuole aperte, ma al momento non abbiamo altre soluzioni“. Così il presidente dell’Ordine dei medici di Roma, Antonio Magi, interpellato sul tema dall’agenzia Dire.

“Per evitare i contagi- prosegue Magi- in questo momento è necessario essere il più prudenti possibili e fare i tamponi. Certo è che se al primo segnale ci si ritrova a dover fare un tampone la situazione diventa complessa. Così come sarebbe la ‘fine’ se per ogni bambino che arriva a scuola e fa un colpo di tosse tutti i suoi compagni fossero costretti a tornare a casa e a fare i tamponi tutti i giorni”. Il tampone, aggiunge il presidente dell’Omceo Roma, non è una “passeggiata di salute- aggiunge Magi- e si stanno sperimentando altri tipi di test, che speriamo siano meno invasivi”.

About Isabella Elaine Alexandra Farigu

Nata in Germania da madre tedesca e padre italiano, sono arrivata in Sardegna all'età di tre anni. Subito dopo il diploma mi sono trasferita a Londra dove ho lavorato nel settore ristorativo per dieci anni. Svariate stagioni estive le ho passate lavorando a Ibiza, Barcellona, Amburgo.. Ho una grandissima passione per i viaggi, i libri e gli animali.

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