
Intervista all’autore Bepi Vigna, ospite alla 35ma edizione del Premio Solinas
In occasione della tavola rotonda, in programma tra gli eventi della 35ma edizione del Premio Solinas, che ha avuto per oggetto: Tesori nascosti. Dalla letteratura per l’infanzia e le graphic novel alla serialità di animazione: talenti a caccia di pubblico è intervenuto l’autore Bepi Vigna, fumettista, scrittore, sceneggiatore e regista italiano, fondatore a Cagliari della prima in scuola di fumetto in Sardegna, che opera nell’ambito del Centro Internazionale del Fumetto, e docente allo IED di Teoria e Analisi del Cinema e dell’Audiovisivo.
Sotto l’attenta osservazione dei moderatori Davide Roberto Papini e Nevina Satta, Bepi Vigna ha fa posto in luce il tema dell’originalità dei contenuti. Le narrazioni e le storie intese in un numero finito, tuttavia questo non significa che i diritti d’autore non abbiano valore. Il problema si pone nel modo in cui le storie vengono proposte all’attenzione del pubblico e quanta innovazione porta l’autore che le racconta.
Bepi Vigna ha portato l’attenzione anche sulla transmedialità. I mezzi di comunicazione come fumetto, romanzo e audiovisivo con i loro registri ed esigenze narrative possono comunicare tra loro. Ogni mezzo di comunicazione ha un suo linguaggio e il passaggio da un linguaggio all’altro non è immediato, pertanto va realizzato osservando la grammatica giusta. Esistono grandi capolavori della letteratura che sono arrivati sul grande schermo mutilati del loro valore, ma esistono anche grandi film che provengono da testi poco più che discreti. Questo perché nella trasposizione la rilettura è fondamentale e talvolta il tradimento è da contemplare, l’importante è riuscire a cogliere degli aspetti che sono le aspettative del lettore e dello scrittore.