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Rea Moriconi Golino
Rea Moriconi Golino © Roberto Cifarelli

Intervista a Nicola Spiga – presentazione XXIII Forma e Poesia nel Jazz

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Intervista a Nicola Spiga - presentazione XXIII Forma e Poesia nel Jazz
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Ai microfoni di Unica Radio ospitiamo Nicola Spiga, direttore artistico del festival Forma e Poesia nel Jazz, per raccontare l’imminente edizione della manifestazione che quest’anno soffia sulle ventitrè candeline e si preannuncia tra gli appuntamenti musicali più importanti dell’autunno cagliaritano.

L’autunno a Cagliari si apre sulle note di Forma e Poesia nel Jazz, il festival organizzato dall’omonima cooperativa, che da mercoledì 23 a domenica 27 settembre, con un’appendice il 2 ottobre, vivrà nel capoluogo sardo la sua ventitreesima edizione. Protagonisti, anche quest’anno, nomi di primo piano della scena jazzistica nazionale: ecco dunque in arrivo il giovane talento della chitarra Matteo Mancuso, il progetto “Connections” di Fabrizio Bosso e Rosario Giuliani e l’omaggio di Danilo ReaMassimo Moriconi e Alfredo Golino alle ottanta candeline di Mina; come sempre, ci sarà tanto spazio anche per il jazz targato Sardegna, con il quartetto del sassofonista Elias Lapia, il duo chitarra-clarinetto di Alessandro Bardi e Matteo Costa, quello chitarra-tromba di Rubens Massidda e Adriano Sarais, e con le voci di Carla Giulia Striano e di Marco Cocco con i rispettivi trii. Jazz ma non solo: il calendario propone infatti anche una matinée in compagnia di Raoul Moretti e la sua arpa elettrica ed elettonica, e due sortite “fuori porta” con l’abbinamento di passeggiate e musica. spiga
 
Naturalmente, sarà un’edizione particolare di Forma e Poesia nel Jazz, dato il momento storico che stiamo vivendo. Perfettamente a distanza: potrebbe essere il titolo del festival quest’anno”, dichiara il direttore artistico Nicola Spiga“oppure Tra Spazio e Tempo, dove Tempo è quello che è rimasto sospeso in tutti questi mesi di fermo a causa della pandemia che ha bloccato tutto e tutti, ma è anche quello che abbiamo speso alla ricerca di uno spazio all’aperto, come avevamo previsto, che potesse ospitare al meglio il festival rispettando le misure anticontagio. Alla fine abbiamo optato per il sicuro e comodo Auditorium del Conservatorio di Musica ‘Giovanni Pierluigi da Palestrina’, che potrà accogliere sino a duecento spettatori, e che ringraziamo per la disponibilità. Questo 2020 è un anno difficile che speriamo di superare prima possibile per far rinascere la musica e lo spettacolo dal vivo”.spiga
 
Dopo l’anteprima di mercoledì 23 all’EXMA, con il duo del clarinettista Matteo Costa e il chitarrista Alessandro Bardi, e con il quartetto del sassofonista Elias Lapiada oggi – giovedì 24 – a sabato 26 la rassegna pianta le tende all’Auditorium del Conservatorio di Musica “Giovanni Pierluigi da Palestrina”.
 
Due set in scaletta per ciascuna delle tre serate. La prima (domani, giovedì 24) vede in apertura, alle 20.30, l’Aranzolu Trio Project che riunisce sotto la sua insegna il pianista Thomas Sanna, il contrabbassista Antonio Farris e il batterista Alessandro Garau. Formazione recente nel panorama sardo del jazz, l’Aranzolu Trio Project sostituisce il duo formato dalla cantante Daniela Pes e dal pianista Mario Ganau inizialmente previsto in programma. spiga

Un altro trio tiene banco nella seconda parte della serata di domani (giovedì 24): quello guidato dal chitarrista palermitano Matteo Mancuso con Stefano India al basso e Giuseppe Bruno alla batteria, una formazione nata con l’intento di fondere la potenza del rock con i colori e l’eleganza del jazz. Ventiquattro anni da compiere il prossimo novembre, Matteo Mancuso si è fatto conoscere per la sua particolare tecnica con le dita applicata alla chitarra elettrica, ricevendo apprezzamenti da specialisti dello strumento a corde del calibro di Steve Vai, Dweezil Zappa e Al Di Meola, tra gli altri. Insieme al suo trio propone dei classici della fusion e del jazz ma soprattutto composizioni originali.
 
Forma e Poesia nel Jazz prosegue venerdì 25 all’Auditorium del Conservatorio con altri due concerti. Si comincia (sempre alle 20,30) con l’Interplay Trio di Carla Giulia Striano alla voce, Andrea Schirru alle tastiere e Francesco Oppes alla batteria; una formazione che, come suggerisce il nome, si basa sull’interazione dei musicisti e sulle loro idee estemporanee, spaziando dal jazz all’hip hop. Carla Giulia Striano, ventidue anni, inizia il suo percorso musicale all’età di cinque, dedicandosi allo studio del pianoforte e del canto. Dopo aver frequentato per tre edizioni i seminari di Nuoro Jazz, dove ha avuto modo di seguire anche le masterclass di musicisti come Dave Holland, Gil Goldstein e Joe Lovano, si è iscritta al corso di Canto Jazz al Conservatorio di Cagliari tenuto da Francesca Corrias.spiga
 
Nel secondo set riflettori puntati su “Tre per Una”, il progetto di Danilo Rea (pianoforte), Massimo Moriconi (contrabbasso) e Alfredo Golino (batteria) dedicato agli ottant’anni (compiuti lo scorso 25 marzo) di Mina. Un progetto nato dall’affiatamento di questi tre grandi jazzisti che con “la tigre di Cremona” hanno registrato di tutto, dalle ballad jazz al rock, dalla fusion all’acustico, dalle canzoni di autori italiani e internazionali al tango. In “Tre per Una”, Danilo Rea, Massimo Moriconi e Alfredo Golino, rileggono a modo loro canzoni appassionanti e conosciutissime del repertorio di Mina come “Non credere”, “E se domani”, “Io e te da soli”, tra le altre, interpretate in maniera inedita e diversa ogni sera.spiga
 
La quarta giornata di Forma e Poesia nel Jazz, sabato 26, prende il via a mezzogiorno in uno dei luoghi simbolo di Cagliari, il promontorio della Sella del Diavolo, con un trekking e un concerto aperitivo del duo formato dal chitarrista Rubens Massidda e il trombettista Adriano Sarais.
 
Poi, in serata, l’ultimo doppio appuntamento all’Auditorium del Conservatorio. Il primo set (ore 20,30) vede sul palco Marco Cocco in trio con Massimo Ferra alla chitarra e Alessandro Atzori al contrabbasso. Il cantante cagliaritano, classe 1980, presenta in chiave personale e originale un repertorio all’insegna dei brani che hanno fatto la storia dello swing e del jazz, di autori come George Gershwin, Cole Porter, Rodgers and Hart, resi popolari dalle interpretazioni di musicisti del calibro di Louis Armstrong, Nat King Cole, Frank Sinatra, Mel Tormé, Kurt Elling e altri. spiga
 
Due grandi protagonisti del jazz italiano, Fabrizio Bosso e Rosario Giuliani, al centro dei riflettori nella seconda parte della serata con il progetto “Connections” affiancati da Alberto Gurrisi all’organo Hammond e Marco Valeri alla batteria, impegnati in un repertorio di grande interesse e dalle forti connotazioni ritmiche, a base sia di standard che di composizioni originali. Fabrizio Bosso è considerato uno dei migliori trombettisti a livello internazionale sia per la tecnica sopraffina, sia per il feeling che caratterizza i suoi assoli, ora funambolici, ora densi di lirismo e pathos, ma sempre puntuali e ricchi di estro. Il musicista torinese è impegnato in numerose formazioni e in un’attività concertistica densissima e variegata, che contribuisce ad arricchire di nuove sfumature e nuovi spunti le sue improvvisazioni. Rosario Giuliani impressiona l’ascoltatore per la facilità con cui il sassofonista di Terracina sa trarre dal suo strumento un fraseggio fluido, a tratti vorticoso, allacciandosi con naturalezza a grandi predecessori come Julian “Cannonball” Adderley, Art Pepper e John Coltrane.
 
Poche ore separeranno l’ultima serata all’Auditorium del Conservatorio dalla matinée di domenica 27 alle 11.30 nel parco della Basilica di San Saturnino, che ospita il concerto di Raoul Moretti con la sua arpa elettrica e elettronica. Versatile e sperimentale, il musicista italo-svizzero, ma di casa in Sardegna, ha un approccio molto originale al suo strumento che ha messo a frutto in differenti ambiti musicali – dall’avanguardia al pop-rock, dalla classica al world music – e artistici (danza, pittura, cinema, video-installazioni). Ideatore e direttore artistico del festival internazionale Arpe del Mondo, Raoul Moretti conta un’intensa attività concertistica a livello internazionale e tre album a suo nome. spiga
 
L’ultimo impegno di Forma e Poesia nel Jazz edizione numero ventitré, venerdì 2 ottobre, porta il festival fuori Cagliari, al Nuraghe Sa Fraigada che sorge nei pressi di Monte Cresia, località nel territorio del comune di Sinnai all’interno del parco dei Sette Fratelli. In programma “Jazz on the moon”, una serata che prevede una passeggiata ecologica a cura della guida escursionistica Stefania Contini e poi un concerto al chiaro di luna con i Two of Us della cantante Carla Giulia Striano con il chitarrista Rubens Massidda. spiga

Ne abbiamo parlato con il direttore artistico Nicola Spiga.

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About Simone Cavagnino

Giornalista, autore e conduttore. Dopo la maturità scientifica, compie studi giuridici e si occupa di giornalismo musicale. Ha collaborato con l'emittente televisiva Infochannel Tv Sardinia, con magazine nazionali e quotidiani regionali. Ha curato il documentario "La memoria del suono" dedicato alla figura dell'artista sardo Pinuccio Sciola. È del giugno 2018 il suo primo libro dal titolo "Sardegna, Jazz e dintorni" edito da Aipsa Edizioni, scritto in collaborazione con il giornalista Claudio Loi. È esperto di produzioni audio, video, social media e collabora con numerosi festival culturali regionali. Dal 2020 cura progetti legati alla comunicazione istituzionale.

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