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Il parkour, una disciplina che coinvolge non solo il corpo ma anche lo spirito

Il parkour, una disciplina che coinvolge non solo il corpo ma anche lo spirito

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La nascita del Parkour

Il parkour è uno sport estremo nato in Francia agli inizi degli anni ‘90. Consiste nell’eseguire un percorso, superando qualsiasi genere di ostacolo con la maggior efficienza. Sopratutto con velocità e semplicità di movimento possibile, adattando il proprio corpo all’ambiente circostante. Muovendosi infine in un ambiente naturale o urbano, attraverso corsa, salti, equilibrio, scalate, arrampicate, ecc..

Le sue origini

Il parkour trae ispirazione dal metodo naturale di Georges Hébert. Un ufficiale di marina francese, che nei primi anni del Novecento sviluppò un particolare metodo di allenamento per l’addestramento delle truppe. Si tratta infatti del cosiddetto  Hébertismo, il cui motto è: «Essere forti per essere utili». Il principio alla base del metodo hébertiano è che il miglior modo per allenare un uomo è farlo esercitare nei movimenti naturali che sa fare, dunque in situazioni che la natura gli presenta e gli richiede.

L’arrivo del parkour in Italia

Il parkour arriva in Italia attorno al 2005, sviluppandosi molto grazie al web. Siti minori di rilevanza locale fondati dai praticanti iniziano a creare i primi incontri tra tracciatori. Nel consiglio nazionale del 19 dicembre 2017, il CONI riconosce il parkour come disciplina ufficiale. Infine aggiungendolo all’elenco delle discipline sportive. Una delle prime palestre di parkour ad aprire in Italia fu il Momu (movimento mutamento).

I “tracciatori” in Sardegna

Gli appassionati del capoluogo isolano sono all’incirca un centinaio. Sono esponenti di ogni età e sesso, alcuni con un passato da atleti “tradizionali”, altri sportivi, tuttavia incuriositi dalla forza di un fenomeno piuttosto recente. Dopo i primi esperimenti di esercizio in gruppo, dal 2012 si riuniscono in un collettivo. Parkour Cagliari, aperto a chiunque sia interessato a misurarsi con quest’arte sui generis.

Il movimento  “Parkour Cagliari”

Il movimento si è evoluto, grazie alla volontà di tre ragazzi cagliaritani Riccardo Leschio, Matteo Sesselego e Nicola Bachis. Matteo Sesselego nello specifico, ci ha permesso con un’intervista di approfondire questa interessante disciplina.

Matteo Sesselego e il Parkour

Il noto parkourer Cagliaritano ha affermato che : << E’ una passione nata guardando video su youtube molti anni fa>> e continua <<successivamente con un amico avevamo trovato un corso di Parkour e con la pratica si è consolidata.>>  Afferma che dopo undici anni ha avuto la possibilità di confrontarsi con altri mondi e di imparare. Partendo da Cagliari, che ha una comunità molto attiva e unita. Andando oltre, ha visitato molti luoghi, che lo hanno spinto infatti a influenze e novità. Infine nonostante si pensi sia una disciplina pericolosa, insegna in realtà il modo più intimo e sincero, profondo di conoscere sé stessi. Concludendo con le sue parole “la vita è un costante mettersi in gioco”.

About Francesca Urpi

Mi presento : Sono Francesca Urpi, ho 21 anni. Mi sono diplomata al liceo classico E. Piga di Villacidro. Attualmente frequento l'università di Cagliari, sono al terzo anno di Beni Culturali in indirizzo Archeologico.

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