Un viaggio nell’Area Marina Protetta di Capo Carbonara in compagnia del dirigente e responsabile Fabrizio Atzori
L’Area Marina Protetta di Capo Carbonara, è un fazzoletto di territorio che si trova nel comune di Villasimius. Fino al 1862 denominato comune di Carbonara. Il nome particolare di quest’area è dovuto all’intenso sfruttamento del carbone di legna, un tempo praticato nella zona. Le sue coste sono sempre state, nei secoli passati, un’area strategica per il controllo dei traffici commerciali marittimi. Ne sono testimonianza le numerose torri d’avvistamento, presenti sin dall’epoca Medievale. Spesso venivano edificate sulle rovine di antichi villaggi nuragici.
Sono presenti testimonianze che ci raccontano, il fatto che la costa sia stata sovente preda di pirati barbareschi. Tra le costruzioni ancora visibili ricordiamo la Torre di San Luigi a Serpentara, la Torre di Porto Giunco, dell‘Isola dei Cavoli, di Capo Boi e la Fortezza Vecchia. In contatto visivo fra loro, facevano parte di un sistema d’avvistamento che sorvegliava tutto il golfo di Cagliari. Nei fondali sottomarini dell’Aria Marina Protetta di Capo Carbonara, i secoli ci hanno regalato numerosi reperti archeologici di tutte le epoche, legati a dei naufragi.
Fabrizio Atzori, responsabile e dirigente dell’Aria Marina Protetta di Capo Carbonara, durante la sua intervista ci ha fornito delle delucidazioni sui progetti e la gestione dell’Area Marina.
Flora e fauna
Gli scenari sommersi sono caratterizzati da rocce granitiche che formano pinnacoli e bastioni, avvallamenti, spaccature caratterizzati dal colore giallo delle margherite di mare o dal rosso delle gorgonie. Nei pressi dei Variglioni dell’Isola dei Cavoli è normale incontrare branchi di barracuda mediterranei e seguirli, grazie anche alla notevole trasparenza dell’acqua.
All’interno dell’Area Marina Protetta sono presenti le specie ittiche tipiche dei mari della Sardegna: polpi, gamberi, saraghi, triglie, dentici, ricciole, capponi, murene, aragoste, cefali, orate, corvine. Tra i mammiferi, oltre alla frequente presenza dei Tursiopi, qualche anno fa è stato avvistato un esemplare della rarissima foca monaca. La loro presenza è una conferma ulteriore di acque incontaminate e di un habitat specifico che molte specie scelgono per la riproduzione, la crescita, il nutrimento.
La Posidonia Oceanica
La Posidonia (Posidonia oceanica) non è un’alga, come spesso ignorantemente si pensa. Non è un rifiuto, non è fonte di malattie e, anche se emana un odore caratteristico quando si trova depositata sulle spiagge, non produce sostanze tossiche e non è soggetta a putrefazione. La Posidonia è una pianta superiore come le piante terrestri a noi più familiari. E’ una pianta molto antica adattata a vivere sui fondali marini circa 120 milioni di anni fa: è dotata di foglie, fusto, radici, fiori e frutti.
Attività consentite
Nell’Area Marina Protetta di Capo Carbonara, sono consentite le attività di sorveglianza e soccorso. E’ possibile l’ancoraggio, il diporto e l’ormeggio. E’ consentita la balneazione in tutta l’area e le attività subacquee. Sono presenti dei punti di immersione e itinerari a piedi. La gestione dell’Area Marina Protetta è affidata al solo Comune di Villasimius e si invita le persone ad utilizzare il buon senso rispettando le normative presenti per la salvaguardia del patrimonio ambientalistico.