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Museo Murats

MURATS Samugheo intervista ad Antonella Meloni

Per la seconda volta, nel breve arco di una settimana UNICA RADIO è al museo MURATS di Samugheo, perché? Per conoscere e capire. Circa 600 pezzi della tradizione tessile sarda sono custoditi nel Museo, ci parlano “di mani sapienti e identità forte. Impronte di sardità“. 

Il MURATS , “Museo Unico Regionale dell’Arte Tessile Sarda” ospita per la seconda volta nel breve arco di una settimana, UNICA RADIO, perché? Per conoscere e capire. Circa 600 pezzi della tradizione tessile sarda sono custoditi nel Museo, ci parlano “di mani sapienti e identità forte. Impronte di sardità “. 

E stavolta siamo in compagnia di Antonella Meloni accompagnatrice museale del MURATS.  Ma non per parlarvi delle mostre da esso organizzate –che desideriamo ricordare, per coloro che non avessero ascoltato l’intervista al Direttore Dott. Baingio Cuccu, sono:

TESSINGIU, 53° Mostra dell’Artigianato Sardo che si tiene presso la ex Cantina Sociale di Samugheo e chiuderà il 6 settembre.

MINIARTEXIL POP UP  29° MOSTRA DI ARTE CONTEMPORANEA che si tiene presso le sale del museo e rimarrà aperta fino al 10 ottobre.

Bensì oggi con Antonella Meloni desideriamo parlare in maniera un poco più approfondita della mostra permanente che si tiene nel Museo e delle attività didattiche connesse alla mostra. E per concludere parleremo in particolare di alcuni “ tesori “ tra virgolette che fanno parte della collezione del Museo MURATS.  

Mi riferisco in particolare ai “Tapinu e Mortu” e sui quali Antonella Meloni ha scritto un bellissimo articolo, e del quale di seguito pubblichiamo alcuni estratti.

Dall’articolo di Antonella Meloni sull’Arte Tessile Sarda

Il nostro passato

“ Ci sono tracce che se seguite, come orme di indizi, portano a storie che il passato non riesce a far dimenticare. Risplendono solenni quando il tempo non le corrode. Valicano secoli e parlano di tradizione, mani sapienti e identità forte. Sono impronte di sarditá come segreti da disvelare, scie luminose che brillano ed emergono nei manufatti originati dall’arte tessile isolana”

La Collezione

“Circa 600 i pezzi, risalenti dai primi del ‘700 al 1900, che compongono la collezione permanente. In mostra copri cassa, coperte, bisacce o giroletto generati dall’abilità e dal lavoro delle donne sarde che accompagnavano con le produzioni tessili i momenti più importanti della loro vita. È meraviglioso scoprire come il semplice gesto di guidare una trama e intrecciarla in un ordito, consenta attraverso la lettura dei simboli, il recupero delle eredità culturali e delle trasformazioni sociali”.

Gli strumenti

“È il telaio l’oggetto che narra segreti e detta simboli dal significato nascosto. Una storia, quella della tessitura, che affonda le radici nel Neolitico (4000 A.C.) e ha attraversato i secoli partendo dal  Nord Africa per approdare poi in tutta Europa. In Sardegna si diffonde inizialmente il telaio verticale, ma è il telaio orizzontale, che nel  Medioevo, entra nell’uso tradizionale e origina la cosiddetta “tessitura sarda” i cui motivi decorativi derivano dall’influenza di più culture provenienti dal bacino del mediterraneo. Padronanza della tecnica, talento e destrezza permettevano alla tessitrice, che spesso aveva imparato dalle donne della sua famiglia, di produrre manufatti singolari che a prima vista sembrerebbero dei kilim turchi o persiani. Sono invece i tappeti rustici, il cui utilizzo li rende importanti in alcuni riti funerari sardi”.

Orgosolo una tradizione antica “ I Tapinu e Mortu”

“Prodotti nella Sardegna centrale, nel paese di Orgosolo, famoso per il banditismo e i murales, i “Tapinu e mortu ” sono la tipologia più rara di tessitura rurale realizzata in telaio orizzontale, presente in Sardegna fino alla metà del XIX secolo. Eredità delle famiglie agiate, venivano realizzati dalle donne del paese per essere sistemati poi sotto il corpo di un uomo o di una donna importanti durante la veglia funebre. Oggi su “tapinu” è del tutto scomparso. Si contano nove pezzi sparsi nei musei sardi, di cui cinque custoditi al MURATS, ma sembra che altri esemplari siano conservati da privati. Le strisce rosse e gialle solitamente verticali ma anche raffigurate a zig a zag , uniche caratteristiche comuni a tutti questi particolari manufatti, hanno un preciso significato: simboleggiano l’acqua, il suo scorrere eterno come il ciclo della vita e la forza purificatrice in grado di traghettare l’anima del defunto nell’aldilà. Fino a qualche decennio fa a Oliena, Mamoiada e nei paesi del centro Sardegna era tradizione deporre la salma su un altro manufatto: “sa fressada”, operato con il telaio verticale“.

Altro potrete conoscere ascoltando l’intervista ad Antonella Meloni su UNICARADIO

Il museo MURATS di Samugheo ha un suo sito Internet http://murats.it

Questa e altre interviste potete ascoltarle online sul sito di  UNICARADIO.IT su spotify Google Podcast, sul portale di UNICARADIO.IT

Grazie per l’ascolto

About Antonio Aversano

Nato a Calasetta vivo a Cagliari da diversi anni, ho una laurea in Economia e Commercio ma mi sono sempre piaciute le materie storiche ed archeologiche, per questo dal 2017 sono iscritto alla facoltà di Studi Umanistici in Beni Culturali e Spettacolo. Il mio hobby preferito dopo lo studio è il trekking.

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