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Baroni teatro nouveau cirque

Nouveau cirque sabato 8 agosto alle 22 ad Allai con “Yes Land” di OnArts

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Il nouveau cirque a Barigadu

Il fascino del nouveau cirque e la storia dell’Isola in scena nel Barigadu. Inizia con le (dis)avventure di un clown in “Yes Land” di OnArts. Si apre sabato 8 agosto alle 22 in piazza Santo Isidoro ad Allai (OR). L’intenso weekend del II Festival “Palcoscenici d’Estate” organizzato dal Teatro del Segno. Con il patrocinio e il sostegno del Comune di Allai (e inserito nella rete di “Intersezioni”) . Prosegue poi domenica 9 agosto alle 22 con “Baroni in Laguna” con Stefano Ledda sulla lotta dei pescatori di Cabras. Invece lunedì 10 agosto alle 22 invito all’opera con “Le Nozze di Figaro”.


Baroni in Laguna, domenica 9 agosto alle 22

Tra parole e musica (domenica 9 agosto alle 22) con “Baroni in Laguna” del Teatro del Segno. Liberamente tratto dal saggio-inchiesta di Giuseppe Fiori con drammaturgia e regia di Stefano Ledda. Questo, protagonista sulle note della chitarra di Andrea Congia e del sax di Juri Deidda di un’avvincente e amara cronaca della lotta dei pescatori di Cabras. Pronti a conquistare una nuova dignità e liberarsi del retaggio e dei vincoli di una società feudale a metà del Novecento.

“Le Nozze di Figaro”, lunedì 10 agosto alle 22

Invito all’opera lunedì 10 agosto alle 22 con “Le Nozze di Figaro” di Wolfgang Amadeus Mozart. Si tratta di un’antologia con l’interpretazione del soprano Federica Cubeddu e dell’Orchestra da Camera “Johann Nepomuk Wendt”. Diretta da Raimondo Mameli tra raffinate trascrizioni strumentali e virtuosistici assoli. Atti a dar “voce” ai diversi personaggi  dalla Contessa d’Almaviva a Susanna e l’adolescente Cherubino accanto all’ineffabile Figaro e allo spregiudicato Conte.

Teatro, musica e cinema, tutte le info

Il Festival continuerà fino al 17 agosto nel paese del Barigadu con un fitto carnet di eventi fra teatro e musica, cinema e nouveau cirque. INGRESSO GRATUITO (con prenotazione): allai.prenotazioni@gmail.com – cell. 391.4867955.  COMUNICATO del 06. 08.2020 . La magia del nouveau cirque e l’urgenza del teatro civile per un intrigante, duplice appuntamento nel fine settimana ad Allai (OR). Sotto le insegne del II Festival “Palcoscenici d’Estate” organizzato dal Teatro del Segno con il patrocinio e il sostegno del Comune di Allai. Inserito nel progetto “Intersezioni”/ rete di festival senza rete a cura di Fed.It.Art. Sardegna.

Yes Land di OnArts

Una fantastica ouverture con “Yes Land” di OnArts. Un originale e coinvolgente “solo” del clown-acrobata Giulio Lanzafame in programma sabato 8 agosto alle 22 in piazza Santo Isidoro ad Allai (OR). Il clown Giulio, <<“eterno viaggiatore”, ci porta  a fare i conti con il sentimento di inadeguatezza che ognuno di noi ha provato almeno una volta nella vita>>. L’arte della clownerie e le tecniche circensi dall’acrobatica alla giocoleria sono protagoniste. L’equilibrismo e la manipolazione di oggetti  s’intrecciano nella drammaturgia dello spettacolo dove «il gesto, il movimento e l’interazione con il pubblico si rivelano sempre come esplorazione di sentimenti. Permettendo al virtuosismo della tecnica di rimanere al servizio della storia».

Il protagonista Giulio

Il protagonista è «un vagabondo alla continua ricerca di una dimensione esistenziale, in lotta tra l’insieme e la solitudine. Due dimensioni che si configurano tra il pubblico e la scena, creando così un continuo gioco onirico tra due mondi». «“Yes Land” – si legge nelle note – esplora il progressivo adattamento del clown Giulio ad un ambiente, seppur conosciuto, impossibile da dominare». Il progetto solista di Giulio Lanzafame racconta lo smarrirsi nell’orizzonte del conosciuto, la perdita di equilibrio (e la necessità di riconquistarlo) in una vita sospesa tra realtà e sogno. La forma “concreta” e tangibile degli oggetti e le loro metamorfosi in una visione differente, buffa e straniante. Come quella del protagonista che conserva lo sguardo puro e innocente di un fanciullo, per cui tutto è nuovo e ancora da scoprire, in un’indagine minuziosa e insieme casuale, con effetti tragicomici.

Teatro, danza e clownerie fuse insieme

Una performance sul senso della meraviglia, dove un personaggio un po’ goffo e imbranato, sempre sul punto di provocare una catastrofe, cerca di conquistare l’attenzione ma soprattutto “l’approvazione” del pubblico. Scardinando involontariamente tutte le regole, perfino la legge di gravità. Una pièce in cui si fondono teatro e danza, acrobazie, mimo e clownerie con la cifra del nouveau cirque. Per una serata a misura di bambini e famiglie, ma adatta a un pubblico di tutte le età – nel paese della “casa sull’albero” nella regione del Barigadu.

La nascita del nouveau cirque

Il nouveau cirque – nato dall’incontro tra le diverse arti della scena. Un mix tra teatro e musica, danza e tecniche circensi, dall’acrobatica alla giocoleria, l’illusionismo e la clownerie – si afferma alla fine del Novecento. Tra le compagnie storiche emerse negli anni settanta, il Circo Bidone, Archaos, Zingaro, e, più tardi, il Cirque Plume, Cirque Baobab, il Cirque Oz e il celeberrimo Cirque du Soleil e altre ancora in diverse regioni del pianeta. Tutte impegnate a sperimentare nuovi intrecci e contaminazioni tra i diversi linguaggi per dar vita al circo contemporaneo.

Da un circo tradizionale a nuove opportunità

Una “rivoluzione culturale” che trasforma la crisi del circo tradizionale nell’opportunità per reinventarsi offrendo alle nuove generazioni di artisti una formazione, anche attraverso le accademie, che permetta loro di spaziare nei diversi generi, come la recitazione, il canto e la capacità di suonare differenti strumenti musicali, l’arte coreutica. Fino a trasformare il gesto atletico e ogni “numero” acrobatico, nell’elemento significante – e sicuramente spettacolare – di una narrazione fatta di suggestioni, effetti di luci e ombre, suoni e visioni tra ironia e poesia.


La vita di Giulio Lanzafame

Giulio Lanzafame (1984, a Catania) Nel 2004 si trasferisce a Torino dove frequenta il P.A.U.T di Philip Radice e la Flic Scuola di Circo, diplomandosi nel 2006. Sempre nel 2006 si trasferisce in Canada per frequentare l’Ecole National du Cirque de Montreal e laurearsi a pieni voti nel 2009 con l’esibizione di un numero di giocoleria acrobatico.

La nascita del Circo Syzygy nel 2011

Nel 2011 crea la compagnia di circo internazionale Circo Syzygy con cui si esibisce in giro per il mondo. Nel 2012 incontra Michel Dellaire, Emmanuel Sembley ed Oliver Dalemare che diventano suoi nuovi mentori e con i quali si forma come artista clown. Segue un intenso periodo di formazione in cui Giulio approfondisce discipline complementari al circo come la danza e il teatro, sviluppando ulteriormente il suo rapporto col pubblico. Il percorso di ricerca sul personaggio del clown in ambito circense lo porta a trovare “la sua voce” e a dare forma alla sua poetica. Così combinando in scena le tecniche di giocoleria, la corda molle e l’acrobatica. Nel 2015 inizia la creazione dello spettacolo “Yes Land”

Palcoscenici d’estate, il festival

Il II Festival “Palcoscenici d’Estate” ad Allai prosegue tra parole e musica. Domenica 9 agosto alle 22 con “Baroni in Laguna” ovvero “Appunti sul Medioevo in un angolo d’Italia a metà del XX secolo” del Teatro del Segno. Liberamente tratto dal saggio-inchiesta di Giuseppe Fiori con drammaturgia e regia di Stefano Ledda, protagonista sulle note della chitarra di Andrea Congia e del sax di Juri Deidda di un’avvincente e amara cronaca della lotta dei pescatori di Cabras per conquistare una nuova dignità e liberarsi del retaggio e dei vincoli di una società feudale a metà del Novecento.

Racconti storici legati al feudalesimo e alle rivolte 


Un’Isola fuori dal tempo tra paesaggi arcaici e avanzi di Feudalesimo nella pièce che mescola cronaca, atti giudiziari e immagini d’epoca (rielaborate da Paolo Trebini). Il tutto per raccontare la rivolta dei pescatori del paese del Campidano di Oristano sulle rive dello stagno conosciuto come Mari Pontis (diventato famoso in tutto il mondo grazie al ritrovamento delle statue dei “giganti” di Mont’e Prama). Contro l’anacronistico regime feudale che sanciva come immutabile un diritto di proprietà ormai superato dalla Storia e dalle leggi.

La presenza delle donne è principale nell’opera

Una rivoluzione culturale che nasce da una rinnovata coscienza della propria dignità, ma anche sulla spinta della miseria e della fame. Diventa però un processo inarrestabile in cui le donne assumono – accanto ai loro uomini, mariti, padri, fratelli e figli – un ruolo fondamentale. Lo sguardo femminile anticipa e illumina il cambiamento: dove era la paura insorge la rabbia, l’indignazione e perfino il disprezzo. In questa forza segreta uno dei fascini di una narrazione sapiente, ritmata e via via più incalzante in un crescendo che tocca e coinvolge gli spettatori.

Giuseppe Fiori, tra ricchezza e disperazione

Partendo da un fatto di cronaca, un assassinio apparentemente senza movente. Giuseppe Fiori si inoltra nel terreno insidioso delle norme implicitamente imposte e accettate su cui si regge un sistema di equilibri antico e apparentemente immutabile. La verità affiora a brandelli, in un silenzio assordante si scopre come l’origine del male sia, come spesso, in un’ingiustizia che contrappone ricchezza e potere a indigenza e disperazione.

Temi attuali e sempre dibattuti

Lo stupore del cronista, improvvisamente proiettato in un nuovo Feudalesimo tra gli Anni Cinquanta e Sessanta del Novecento. Quando l’Italia viveva il sogno inebriante del boom economico diventa quello del lettore e del pubblico e la dura lotta dei pescatori. Dapprima quasi esitanti, poi sempre più convinti delle proprie ragioni. Si trasforma nella lotta di tutti – uomini e donne – in difesa dei diritti inalienabili: alla vita e alla dignità di cittadini, al nutrimento, all’uso del territorio, alla condivisione delle risorse per il bene comune. Battaglie di ieri e di oggi su temi ancora scottanti e assolutamente attuali, su cui anche si misura il grado di civiltà di un popolo e di una società.


I prossimi appuntamenti 

Invito all’opera lunedì 10 agosto alle 22 con “Le nozze di Figaro” di Wolfgang Amadeus Mozart. Un’antologia di celebri arie nell’interpretazione del soprano Federica Cubeddu e dell’Orchestra da Camera “Johann Nepomuk Wendt” diretta da Raimondo Mameli. Tra raffinate trascrizioni strumentali e virtuosistici assoli per dar “voce” ai diversi personaggi – dalla Contessa d’Almaviva a Susanna e l’adolescente Cherubino accanto all’ineffabile Figaro e allo spregiudicato Conte.

“Spogliarello” giovedì 13 agosto alle 22


Omaggio all’eclettico talento di Dino Buzzati – giovedì 13 agosto alle 22 con “Spogliarello”, intenso monologo al femminile interpretato da Marta Proietti Orzella con Alessandra Leo, per la regia di Marco Nateri. Il regista firma anche scene e costumi della nuova produzione del Teatro del Segno. La pièce descrive la breve ascesa sociale e la “caduta” di Velia. Una  donna affascinante e bellissima ma terribilmente fragile, alla disperata ricerca di una “sicurezza” che sembra sfuggirle fino all’ultimo.

L’Ultima Sciamana, venerdì 14 agosto alle 22

Ritratto d’artista venerdì 14 agosto alle 22 con “L’Ultima Sciamana. Il Messico di Chavela Vargas”, intrigante spettacolo-concerto di OfficinAcustica con Anna Lisa Mameli (voce), e Corrado Aragoni (pianoforte) dedicato alla cantante dalla vita movimentata, il cui nome s’intreccia a quelli di Frida Kahlo, Diego Rivera e Luis Echeverría: «Dico in ogni frase ciò che sento: parlo della notte perché la sto vivendo» – diceva l’artista, icona della musica ranchera – «racconto una storia d’amore ogni notte che canto».
Infine chiude in bellezza “Palcoscenici d’Estate” – lunedì 17 agosto alle 22 – “Son tutte belle le mamme del mondo?” de L’Effimero Meraviglioso con Miana Merisi e Luigi Tontoranelli che interpretano monologhi, dialoghi, versi e melodie sulle note del pianoforte di Corrado Aragoni, con la regia di Maria Assunta Calvisi, per affrontare le diverse sfumature e gradazioni dell’affetto materno, dalla dolcezza alla severità, dalla dedizione al dominio, fra teatro, musica e poesia.

Numerose sono le compagnie isolane 

Palcoscenici d’Estate 2020 ad Allai si inserisce nel progetto Intersezioni / rete di festival senza rete a cura di Fed.It.Art Sardegna. Una rete che riunisce sei compagnie isolane – oltre al Teatro del Segno , Abaco Teatro (Monserrato), Bocheteatro (Nuoro), L’Effimero Meraviglioso (Sinnai), Teatro d’Inverno (Alghero) e Teatro Tragodia (Mogoro). I rispettivi festivals con spirito di solidarietà sul modello de “s’agiudu torrau” – sotto l’egida della rete nazionale di Fed.It.Art. (Federazione Italiana Artisti). Intersezioni traccia i suoi itinerari culturali legando in un unico ordito le “trame” originali di “Libertà d’Espressione” a Mogoro e “Giardini Aperti” tra Sanluri, Donori, Quartucciu, Monserrato e Torre delle Stelle (Maracalagonis), “NUR” ad Alghero e “Il colore rosa” a Sinnai, “Palcoscenici d’Estate” ad Allai e “Percorsi Teatrali” a Santu Lussurgiu e Cagliari, “Note a Margine” e “Patapum Festival” a Nuoro.

“Palcoscenici d’Estate”

Il Festival “Palcoscenici d’Estate” ad Allai è organizzato dal Teatro del Segno con il patrocinio e il sostegno del Comune di Allai e con il sostegno della Regione Autonoma della Sardegna e del MiBACT/ Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo e fa parte del “circuito virtuoso” di Intersezioni 2020. L’edizione 2020 sarà realizzata nel rispetto delle regole e delle distanze di sicurezza, per rendere possibile la fruizione di spettacoli, films e concerti e garantire la tutela della salute.

INGRESSO GRATUITO (per assistere agli spettacoli è necessario prenotare)

INFO & prenotazioni:

e-mail: allai.prenotazioni@gmail.com – cell. 391.4867955 www.teatrodelsegno.comwww.comune.allai.or.it

SCHEDA DELLO SPETTACOLO


OnArtsYes Landcon Giulio Lanzafame
ideazione Riccardo Strano e Giulio Lanzafameformazione artistica Michel Dallaire – Emanuelle Sembély – Oliver Delemarescenografia Massimiliano Todiscoillustrazioni Gaia Marta Gasco
consulenza artistica Mario Guminasupervisione artistica Riccardo Strano
regia Giulio Lanzafame e Olivier Delemare
produzione Compagnia OnArts – Cordata For

 

About Francesca Urpi

Mi presento : Sono Francesca Urpi, ho 21 anni. Mi sono diplomata al liceo classico E. Piga di Villacidro. Attualmente frequento l'università di Cagliari, sono al terzo anno di Beni Culturali in indirizzo Archeologico.

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