In evidenza la necessità di accelerare gli sforzi per fermare il riscaldamento globale
Giovedì 16 luglio alle ore 14,00, il canale scientifico National Geographic e la multinazionale di prodotti in largo consumo P&G riunirà un gruppo di esperti e attivisti ambientali per discutere insieme sui cambiamenti climatici.
Nell’occasione David Taylor, Ceo di Procter & Gamble, annuncerà inoltre un nuovo e ambizioso impegno in favore del clima per rafforzare le azioni necessarie ad affrontare questa problematica a livello globale.
P&G ha già annunciato in precedenza tra i suoi obiettivi quello di ridurre le emissioni di anidride carbonica derivanti dalle sue attività entro il 2030 e molte altre aziende stanno assumendo impegni simili.
Con riferimento a queste tematiche trattate numerose industrie hanno scelto di impegnarsi attraverso scelte produttive volte a una maggiore sostenibilità.
Infatti sempre più importante è la maggiore tendenza da parte dei consumatori a prestare attenzione all’impatto di ciò che acquistano sull’ambiente.
Conseguentemente il tema sta portando ad affrontare con maggiore impegno le varie soluzioni industriali a favore della salvaguardia dell’ecosistema.
Le principali cause del riscaldamento globale (secondo la WMO)
L’Organizzazione meteorologica mondiale (WMO) secondo un recente rapporto redatto nel 2019 ha dimostrato che i segnali più evidenti del riscaldamento globale sono soprattutto:
- l’aumento del calore terrestre e oceanico,
- l’accelerazione dell’innalzamento del livello del mare
- lo scioglimento dei ghiacci.
Nel rapporto viene inoltre segnalato che i cambiamenti climatici provocano gravi conseguenze sullo sviluppo socioeconomico, sulla salute umana, sulla sicurezza alimentare.
Da ciò è dimostrato che non si tratta solo di un’emergenza ambientale ma si tratta addirittura di un’emergenza umanitaria senza precedenti.
Il 2019 è stato il secondo anno più caldo dal 1850 e si è concluso con una temperatura media globale di 1,1° C al di sopra dei livelli preindustriali stimati.
Le generazioni attuali e quelle future dovranno misurarsi con questo tipo di problematica e coniugare la produttività economica con il benessere comune legato alla natura.