Banksy rende omaggio ai medici e agli infermieri in prima linea contro il coronavirus con una nuova opera.
L’ultimo lavoro di del celebre e misterioso street artist Banksy è esposto al General Hospital di Southampton. Si chiama “Game Changer” e raffigura un bimbo che lascia nel cesto dei giocattoli Batman e l’Uomo Ragno, preferendo un nuovo supereroe: un’infermiera con il grembiule della Croce Rossa, la mascherina sul volto ed un mantello che insieme al braccio alzato la fanno sembrare Superman.
“Grazie per tutto quello che fate. Spero illumini un po’ il posto, sebbene sia solo in bianco e nero”, è il messaggio lasciato dall’artista in ospedale. L’unica nota di colore, è la croce rossa sul petto dell’infermiera. Il quadro resterà esposto in ospedale fino all’autunno e poi sarà venduto per beneficenza.
Il giorno in cui l’opera è stata donata, il 6 maggio, era il National Nurse Day – la giornata nazionale dell’Infermiera – negli Stati Uniti. Alla fine del diciannovesimo secolo, “La signora con la lampada” – come è più conosciuta, Florence Nightingale – fondò l”infermieristica moderna. Grazie al suo uso rigoroso delle pratiche di lavaggio delle mani e di igiene durante la cura dei soldati feriti nella guerra di Crimea, Nightingale e i suoi aiutanti hanno ridotto il tasso di mortalità dal 42% al 2%, inaugurando l’allattamento come lo conosciamo oggi. Il 6 maggio viene riconosciuto l’importante ruolo svolto dagli infermieri nella nostra vita celebrando la Giornata nazionale degli infermieri.
Giornata dell’infermiere
Il 12 maggio 1820 è nata Florence Nightingale, fondatrice delle Scienze infermieristiche moderne. L’International Council of Nurses ricorda questa data celebrando in tutto il mondo la Giornata internazionale dell’Infermiere.
A partire dal 1992 la Federazione nazionale Collegi Ipasvi sostiene la Giornata internazionale dell’Infermiere anche con la diffusione di manifesti che sottolineano l’impegno degli infermieri italiani sui temi della solidarietà e dell’alleanza con i pazienti e le loro famiglie. Gli slogan proposti in oltre un decennio ribadiscono tutti la scelta di stare “dalla parte del cittadino”.
Il 12 maggio è così diventato l’occasione per far sì che la professione infermieristica “parli un po’ di sé” con i ricoverati negli ospedali, con gli utenti dei servizi territoriali, con gli anziani, con gli altri professionisti della sanità, con i giovani che devono scegliere un lavoro, con tutti coloro – insomma – che nel corso della propria vita hanno incontrato o incontreranno “un infermiere”.