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Ada Lovelace

Ada Lovelace: prima donna programmatrice

La madre de computer moderni

 

 “Per quanto io possa comprendere bene, ciò che capisco può essere soltanto una frazione infinitesimale di tutto ciò che voglio comprendere”. Ada Lovelace

Ada Lovalace fu la sola figlia legittima del poeta Lord Byron e della matematica Anne Isabella Milbanke. Non conobbe il padre, che lasciò la famiglia quando lei non aveva ancora un anno di vita. Fin da giovane s’interessò alle scienze matematiche e in particolare al lavoro di Babbage sulla macchina analitica.

La macchina di Babbage non fu mai costruita, allo stesso tempo gli studi di Ada Lovelace sono importanti per la storia del computer. Aveva previsto anche la capacità dei computer di andare al di là del mero calcolo numerico.

Tra i suoi appunti sulla macchina analitica si rintraccia anche un algoritmo per generare i numeri di Bernoulli, considerato come il primo a essere elaborato da una macchina, tanto che Ada Lovelace è ricordata come la prima programmatrice di computer al mondo.

Madre dei computer moderni

La madre de computer moderni, in un articolo, descrive come funziona questo oggetto: “una macchina capace di essere uno strumento programmabile”. In un diario scrive anche di non ritenere plausibile che “possa divenire con il tempo una macchina pensante, però ci arriverà vicino”.

Si preoccupa anche di raccontare nel dettaglio cosa la macchina potrebbe fare in un futuro, e in quali compiti potrebbe presto sostituire l’uomo. 

A un certo punto si ammala, ma anche sdraiata in un letto cerca di lavorare: il matematico Babbage le ha proposto un progetto, la traduzione in inglese delle opere del matematico italiano Luigi Menabrea, che affrontano proprio della macchina analitica.

La Lovalace fa molto più che tradurle, aggiunge diverse note e appunti, mostrando la sua capacità di prevedere molte delle future applicazioni dei computer moderni. Alla fine del libro inserisce un nuovo algoritmo per il calcolo dei numeri di Bernoulli , cioè serie di numeri calcolate da un matematico svizzero, che sembrano molto complicate ma in realtà servono a risolvere problemi ancora più complicati.

L’algoritmo della programmatrice è oggi riconosciuto come il primo programma informatico della storia. Da quella sua traduzione Alan Turing, il celebre matematico inglese alla cui vita è ispirato anche film premio Oscar ‘The imitation game’, prenderà l’ispirazione necessaria per costruire il primo computer.

Diventa così un esempio per tante donne che dedicano la loro vita alla scienza e alla ricerca, ma il suo contributo è stato a lungo ignorato e sottovalutato. Solo nel 1979 il Ministero della Difesa statunitense onorerà la sua memoria e il suo lavoro chiamando “Ada” un linguaggio di programmazione, che si studia ancora all’università. 

Nel secondo martedì di ottobre per tradizione si festeggia l’Ada Lovelace day omaggio all’incantatrice di numeri” .

About Isabella Murgia

Isabella Murgia nata a Sassari, ma vivo a Cagliari dalla quinta elementare. Diploma di Liceo scientifico, laurea triennale in filosofia. Passione per il giornalismo e l'informazione.

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