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LOCANDINA NATALE

Natale da favola, al via la prima edizione

Dal 4 al 29 dicembre a Cagliari la prima edizione della rassegna natalizia di teatro per ragazzi e famiglie “Natale da favola”, in scena al teatro Sant’Eulalia, nel quartiere Marina

Saranno gli spazi del Teatro Sant’Eulalia di Cagliari a ospitare la prima edizione di “ Natale da Favola ”, la rassegna natalizia di teatro per ragazzi e famiglie in scena nel quartiere Marina di Cagliari dal 4 al 29 dicembre
 
La rassegna è organizzata e promossa dalla compagnia Theandric Teatro Nonviolento con la direzione artistica di Maria Virginia Siriu e vedrà alternarsi le compagnie Teatro dei Colori in arrivo dall’Abruzzo con lo spettacolo “Piccolo piccolissimo, grande grandissimo”, il Teatro Instabile (da Paulilatino) in scena con “Sirenetta e il principe gentile”, I Barbarici Ridicoli (Ottana) con “Skabaretch”, Theandric Teatro Nonviolento (Cagliari) con “Hanno rapito Babbo Natale”, la compagnia S’Arza Teatro (Sassari) con “Il mago di Oz e la bambina dalle scarpette rosse”Il Crogiuolo (Cagliari) con “La principessa ribelle e altre storie di ribellione” e il Teatro Tragodia, in scena con lo spettacolo “Baracca e burattori con Cenerentola”.
 
“Natale da favola” è organizzato dalla compagnia Theandric Teatro Nonviolento con il contributo e sostegno dell’Assessorato della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport della Regione Autonoma della Sardegna.
 
IL PROGRAMMA – A inaugurare il primo appuntamento di “Natale da favola” (mercoledì 4 dicembre alle 17.30) sarà la compagnia abruzzese Il Teatro dei Colori con lo spettacolo “Piccolo piccolissimo, grande gransissimo”, tratto da Cipì di Mario Lodi. L’opera, con il testo e regia di Gabriele Ciaccia, vede sul palcoscenico gli attori Massimo Sconci Maddalena Celentano e narra la storia dell’uccellino “Cipì”, che nasce sotto i tetti, affronta le difficoltà della natura, della città, la paura degli animali più grandi, e, dopo aver conosciuto la prigionia e la fame, scopre la libertà in un mondo da riconquistare. Un mondo dove il vento, il sole, il temporale sono grandi forze attraverso le quali si giunge ad essere coraggiosi vincendo ogni dura prova. Lo spettacolo si costruisce intorno a due attori-narratori che giocano con piccoli elementi di luce, pupazzi, diapositive, oggetti ingranditi dalle ombre, trasformando così lo spazio del racconto in un grande luogo immaginario.
 
Due giorni dopo (venerdì 6, ore 17.30) a salire sul palcoscenico del Teatro Sant’Eulalia per Natale da favola sarà la compagnia Teatro Instabile di Paulilatino con la produzione scritta da Aldo Sicurella dal titolo “Sirenetta e il principe gentile”. Con la regia e le scene dello stesso Sicurella, i costumi di Marco Nateri e la consulenza musicale di Federico Fenu, l’opera vede in scena Lorenzo Caccamo, Marzia Nurchi e Giuseppe Salaris nella rappresentazione di una storia liberamente ispirata a “La Sirenetta” di H. C. Andersen. Protagonista assoluta è una Sirena che, dopo aver salvato un bellissimo giovane in balia del mare in tempesta, se ne innamora perdutamente.
 
La trama è nota; anche questa volta per stare vicino a colui che lei chiama “il mio principe gentile” la giovane sirena sarà disposta ad ogni sorta di sacrificio. Il suo amore è più grande di qualsiasi rinuncia o dolore fisico, come perdere la sua bella voce e camminare con fatica. Il principe sembra non accorgersi di questo amore, non ne conosce il terribile segreto e, distratto dai preparativi del suo imminente matrimonio, vive nel suo castello felice e beato. Tutto sembra andare come nella fiaba originale ma… l’autore ha voluto percorrere una strada nuova, diversa. Qualcosa infatti farà aprire gli occhi a questo principe distratto e mentre la storia sembra volgere al termine arriverà l’inaspettato epilogo. 
 
Troppe volte distratti dal mondo rutilante ed effimero che ci circonda restiamo ciechi a manifestazioni d’amore profondo. Capire chi ci ama per davvero, oltre ad arricchire la nostra vita, rende migliore la nostra società. Anche i piccoli spettatori capiranno come l’amore puro e disinteressato, e non l’egoismo e la frivolezza, possa essere motore e forza per superare ogni difficoltà e diventare grandi.
 
Mercoledì 18 dicembre alle 17.30 l’aria di Natale soffierà sulla compagnia I Barbarici Ridicoli, in scena con lo spettacolo “Skabaretch”, ideato e diretto da Tino Belloni, con gli attori Letizia Marras, Valentina Loche, Michael Lai, Carlo Paletta, Roberto Piredda, Federica Ventura e Sebastiano Mastino. I Barbarici Ridicoli presentano il frutto più maturo di un percorso di ricerca applicato al teatro comico, che ha portato all’elaborazione di uno spettacolo estremamente originale, soprattutto dal punto di vista formale, fondato com’è su tecniche assolutamente inedite ed esclusive quali la pantomima sonora (un attore interpreta la scena mimicamente, mentre un altro ne interpreta, solo con l’uso della voce, l’intera colonna sonora) e la scena in ostrogotzo (recitata cioè in una lingua del tutto inesistente e inventata, secondo una tecnica che intende porsi come lo sviluppo coerente ed estremo del gramelot di Dario Fo).
 
Richiamando le parole sketch e cabaret, entrambe sinonimi di un teatro di genere umoristico fondato sulla parola, sul ritmo e sulla varietà, Skabaretch è uno spettacolo divertente e esilarante, che mira a costruire un rapporto coinvolgente con gli spettatori attraverso una serie di sketch, improvvisazioni e animazioni teatrali, che naturalmente saranno anche in lingue più “ortodosse” quali il sardo e l’italiano, e che vedranno il coinvolgimento diretto del pubblico, che, in un intento di “democratizzazione” dell’esperienza teatrale, sarà scardinato dalla sua posizione passiva di spettatore e di mero fruitore della rappresentazione.
 
Domenica 22 dicembre (ore 17.30) sarà il turno della compagnia Theandric Teatro Nonviolento diretta  da Maria Virginia Siriu, in scena con lo spettacolo “Hanno rapito Babbo Natale” (con la regia della Siriu) e gli attori Andrea Vargiu Marco Secchi. Al centro la storia di Babbo Natale, che vive nella Valle Ridente, in cui tutti sono felici e contenti. Arroccato nel suo castello con fate, gnomi e folletti che gli fanno da operai, lavora ogni giorno alla costruzione dei giocattoli da distribuire ai bambini nella magica notte di Natale. Quanta gioia, ogni anno, nello scoprire sotto l’albero il regalo tanto desiderato! Certo, non per tutti: è una felicità che può costare cara ai cinque demoni che vivono nelle caverne della montagna, al margine della Valle.
 
A causa di Babbo e della sua ostinata bontà, a Natale i bambini si lasciano andare più raramente a egoismi e capricci. Per il demone dell’Egoismo, della Malizia, dell’Invidia, dell’Odio e del Pentimento è controproducente che siano tutti così contenti: bisogna fare qualcosa o nessuno passerà dalle loro caverne. Insomma, si batte la fiacca e gli affari non vanno bene. La soluzione è una sola: rapire Babbo Natale per impedirgli di distribuire i doni e, magari, convincerlo che essere ostinatamente buoni è una gran perdita di tempo. Nata dalla penna di Lyman Frank Baum, autore del celebre Il meraviglioso mago di Oz, questa favola ci porta dritti dritti al cuore della magia del Natale: non i regali, ma l’amore degli amici e delle persone care. Nella società dominata dal consumismo, è sempre più difficile vivere le feste lasciando da parte l’egoismo, la malizia, l’invidia e l’odio: Babbo Natale e i suoi amici ci forniscono un sistema di valori alternativo.
 
Scartati i regali e smaltiti i banchetti natalizi, la rassegna Natale da favola continuerà venerdì 27 dicembre alle 17.30 con la compagnia S’Arza Teatro, in arrivo da Sassari per inscenare l’opera “Il mago di Oz e la bambina dalle scarpette rosse” con Maria Paola Dessì, Stefano Petretto, Francesco Petretto e la regia di Romano Foddai. La storia, ben nota al pubblico di grandi e piccini, narra la favola di Dorothy, una bambina orfana che vive con gli zii in una campagna brulla e deserta. Nonostante questa condizione, la bambina è sempre allegra. Un giorno, un ciclone la trasporta in un mondo fantastico dove incontra uno spaventapasseri e un uomo di latta. Insieme, si dirigono verso una città tutta colorata, la meravigliosa Città degli Smeraldi, per scoprire il mistero del grande Mago di Oz.
 
Nessuno è mai riuscito a incontrarlo o vederlo, ma il Mago è l’unico che può aiutare Dorothy a tornare a casa e aiutare gli altri suoi compagni di avventura nella conquista di ciò che più desiderano: un cuore per l’uomo di latta e un cervello per lo spaventapasseri. Il fascino di questo classico per l’infanzia, divenuto famoso in tutto il mondo, sta nel suggestivo candore e nella straordinaria forza delle situazioni avvincenti e immerse al tempo stesso in una delicata atmosfera di sogno. Lo spettacolo, nella rielaborazione colorata di S’Arza Teatro, assume un particolare valore formativo in quanto coinvolge i bambini sulla scena in simpatiche animazioni nelle quali interpretano topolini, api, lupi, corvi, fiori e personaggi fantastici.
 
Il giorno dopo (sabato 28 dicembre) alle 17.30 in scena la compagnia cagliaritana Il Crogiuolo, con “La principessa ribelle e altre storie di ribellione”, che vede in scena l’attrice Marta Gessa, con la regia di Rita Atzeri e gli oggetti di Nicolò Delpiano. Protagonista è una bambina che ama leggere i libri a tal punto da rischiare di passare la notte in bianco pur di terminare le storie che la appassionano. Da un po’ di tempo, però, trova noiose le classiche storie che parlano di principesse che aspettano di essere salvate da un principe. Lei preferisce l’azione. Immagina, quindi, una principessa così ribelle da diventare una principessa azzurra, che va a caccia di draghi, per poi scoprire… Lo spettacolo, adatto per bambini dai 4 anni d’età, vuole offrire un contributo per lo sviluppo di un linguaggio e un immaginario che vada oltre lo stereotipo di genere.
 
L’ultimo appuntamento della prima edizione di Natale da favola sarà domenica 29 dicembre alle 17.30 con lo spettacolo “Baracca e burattori con Cenerentola”, della compagnia Teatro Tragodia di Mogoro che porterà in scena gli attori e insoliti “burattini” Daniela Melis, Ulisse Sebis e Virginia Garau (che ha curato anche testo, scene e regia). Cenerentola, come di evince dagli esordi della fiaba, è angariata dalle sorellastre. Seppur oggetto di soprusi e improperi, diventa un’eroina che si prende qualche piccola rivincita, non restando totalmente docile e mansueta ma sfoderando un bel caratterino vivace.
 
Lo spettacolo ripercorre fedelmente le tappe della fiaba originale. I personaggi sono sempre sopra le righe e molto divertenti, con le sorellastre, antipatiche e bruttissime, ma anche estremamente comiche. Anche gli altri personaggi, però, non sono da meno, e questo permette di trattare un tema delicato e molto serio come il bullismo, in modo leggero e ludico adattandone la comprensione al pubblico dei bambini.
 
INFO BIGLIETTI – I biglietti per la rassegna “Natale da favola” costano 5€ e si possono acquistare in prevendita sul sito www.diyticket.it oppure direttamente al botteghino al Teatro Sant’Eulalia nei giorni degli spettacoli dalle ore 16.
 
LA COMPAGNIA – Theandric Teatro Nonviolento nasce nel 2001 dall’incontro tra l’attore e regista Gary Brackett e l’attrice, regista e studiosa di filosofia Maria Virginia Siriu. L’esperienza intorno alla quale si concretizza il progetto teatrale è la ricerca condotta dai fondatori sul rinnovamento dei linguaggi artistici in relazione al ruolo sociale del teatro come veicolo capace di canalizzare e divulgare una riflessione critica sull’uomo contemporaneo. L’associazione culturale Theandric svolge fin dalla sua fondazione un’attività di ricerca nell’ambito del teatro “politico”, inteso come teatro totale, un teatro che non ammette frattura tra spazio scenico e sociale ma intende riflettere insieme allo spettatore sui temi più urgenti del vivere contemporaneo e cercare insieme ad esso uno stimolo all’azione che necessariamente non si svolgerà nel momento in cui si vive il rito scenico, ma nella vita quotidiana. Questa ricerca si è focalizzata ben presto sulla nonviolenza come alternativa per la soluzione del conflitto a livello personale, sociale e politico. La nonviolenza è diventata una scelta di vita e il centro del lavoro teatrale, che persegue la sua diffusione e divulgazione attraverso due momenti: gli spettacoli e le manifestazioni culturali e i laboratori nei quali si lavora allo sviluppo della personalità nonviolenta attraverso le tecniche teatrali.
 
LA DIREZIONE ARTISTICA – Maria Virginia Siriu: laureata in Filosofia all’Università degli studi di Cagliari, debutta come attrice nello spettacolo Don Cristobal e Donna Rosita tratto da Federico Garcia Lorca per la regia di Guglielmo Ferraiola. Dal 1997 al 2000 approfondisce la formazione teatrale studiando con diversi membri del C.I.C.T. di Parigi diretto da Peter Brook: Bruce Myers, Yoshi Oida, Alain Maratrat, Tapa Sudana, Karunakaran Nair, Miriam Goldschmidt e Sotigui Koiuaté. Nel 1997 frequenta un laboratorio del Living Theatre in cui conosce Judith Malina con cui collaborerà come direttrice di scena e assistente di regia fino al 2003 presso il Living Europa. Con la storica compagnia fondata da Beck e Malina parteciperà alla nuova produzione Resistenza Adesso e in workshop e riprese dedicate a produzioni classiche della compagnia come Mysteryes and the Small Pieces e Utopia. Dal 2003 cura le regie della compagnia Theandric, realizzando spettacoli che hanno spesso debuttato nei festival internazionali, su cui spicca il Fringe Festival di Edimburgo.
 
 
IL TEATRO – Il Teatro Sant’Eulalia è situato presso la chiesa di Sant’Eulalia, nel quartiere Marina a Cagliari. Il luogo di culto venne edificato nel XIV sec. dai Catalani, nel punto in cui si trovavano la torre pisana di Lapola (antico nome del quartiere Marina) e la chiesetta di S.Maria del Porto. Si tratta di una delle più antiche chiese del quartiere, costruita in stile gotico-catalano, e intitolata alla patrona di Barcellona dai Catalani che avevano appena conquistato la città. Venne modificata diverse volte fino alla costruzione dell’attuale facciata, risalente al XX secolo; all’interno presenta una navata unica con volta a stella. Nel 1990, durante il restauro della sagrestia, venne scoperto un pozzo profondo 16 metri e colmo di detriti. Vennero quindi eseguiti degli scavi che portarono alla luce una porzione della città antica, tra cui una strada lastricata di epoca romana alla quale si sovrappose un’altra strada di epoca medievale. Sono stati portati alla luce anche i resti di un tempietto, un colonnato e vari ambienti sempre di epoca romana, successivamente riadattati nel periodo medievale. Alla chiesa è annesso il Museo del Tesoro di S. Eulalia, dove vengono custoditi paramenti e opere sacre di artigiani sardi dal XVI al XIX secolo, e il Teatro Sant’Eulalia.

About Giulia Mannu

Nasce a Nuoro nel 1997. Dopo aver conseguito la maturità scientifica nel 2016, comincia a studiare presso la facoltà di Scienze Economiche Giuridiche e Politiche di Cagliari, intraprendendo l'indirizzo di Scienze Politiche.

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