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L’orto come modello di inclusione sociale e culturale

“Coltiviamo il Nostro Futuro”, dalle scuole per il territorio: l’orto come modello di inclusione sociale e culturale

Conclusione del progetto dedicato alle scuole “Coltiviamo il Nostro Futuro” del Ceas (Centro di educazione ambientale e sostenibilità) Masullas – Parte Montis. Seminare, attendere, curare e raccogliere i frutti: il tutto con pazienza e nel pieno rispetto delle stagioni e della natura. Potrebbe sembrare scontato ma ormai così non è più e un sempre maggior numero di giovani non sa quali prodotti della terra si colgono in autunno e quali in primavera, non ha mai assaggiato molte delle ricette della tradizione né tantomeno ne conosce la preparazione.

L’obiettivo che si propone il  Ceas Masullas – Parte Montis all’interno del progetto “Coltiviamo il Nostro Futuro” è proprio quello di colmare questo vuoto generazionale oltre che promuovere e sostenere la diffusione della cultura ambientale con particolare attenzione alla conoscenza del territorio. In un’ottica di coinvolgimento tra piccoli partecipanti, insegnanti e docenti dei progetti.

L’ultima, in ordine di tempo, delle attività con le scuole del Ceas Masullas– Parte Montis ha avuto come protagonista proprio l’orto: non come semplice luogo di coltivazione e raccolta ma anche e soprattutto come luogo dello scambio tra generazioni, del rispetto dei cicli della natura, della biodiversità.

L’orto, il significato – Orto come laboratorio per una nuova agricoltura orientata dalla biodiversità del nostro territorio, come incubatore di pratiche agricole “sostenibili”, di inclusione sociale e culturale. Orto quindi come simbolo di un modus vivendi che può essere esplicitato anche al di fuori della sua realtà specifica.

Le fasi del progetto – Gli incontri sono cominciati nell’ottobre del 2018, coinvolgendo scuole e famiglie; sono poi proseguiti nel mese di novembre attraverso la presentazione del progetto ai veri protagonisti, i bambini;  tra dicembre e gennaio 2019 si è continuato con la predisposizione dei materiali (di riciclo) per personalizzare l’orto;  a febbraio si sono realizzati i semenzai;  in primavera i piccoli orticultori hanno finalmente sperimentato direttamente sul campo tutte le attività necessarie ad avviare e curare il loro orto secondo il metodo dell’agricoltura biologica; a maggio e giugno si è cominciato a raccogliere e, nelle giornate conclusive del 22 e 23 ottobre i bambini hanno scoperto le ricette della tradizione con cui i frutti raccolti possono essere cucinati.

Api, riciclo, sostenibilità – Durante tutto l’anno scolastico sono state organizzate varie attività collaterali: alla scoperta del mondo delle api e dell’apicoltura; si è spiegata l’importanza del riciclo come motore primo per un mondo sostenibile e una vita orientata alla lotta allo spreco dove i veri protagonisti sono, in primo luogo, le nuove generazioni.

Le impressioni dei partecipanti – “E’ stato un momento, articolato nel corso dei mesi, davvero unico”, racconta Gaia Grussu del Ceas (costituito dall’associazione Aquilegia e dalla coop Il Chiostro). Come organizzatrice sono pienamente soddisfatta dei feedback ricevuti, sono cose che i piccoli ma anche noi grandi terremo per sempre nel nostro bagaglio di conoscenze”.

“Un’esperienza nata per legare i bambini al loro territorio tramite un uso consapevole dell’agricoltura nel rispetto dell’ambiente”, tiene a sottolineare il dott. Luigi Sanciu, direttore del museo e personale del Ceas.
Per le insegnanti che hanno preso parte al progetto, “è stata un’esperienza emozionante. Oltre all’importanza scientifica e didattica delle attività, per i bambini è stato un lavoro dalla valenza enorme, in cui uno per uno ma soprattutto tutti insieme sono riusciti a dar forma a un prodotto, importante per il territorio e il loro bagaglio culturale”.

“I bambini e le bambine della comunità, aggiunge Ennio Vacca, assessore comunale e coordinatore del progetto, sono gli uomini e le donne che domani vivranno il Pianeta che gli lasceremo in eredità. In un’epoca di riscoperta dei valori della terra e dell’importanza di un’alimentazione sana e che segua il naturale ritmo delle stagioni, “Coltiviamo il nostro futuro”  è un progetto che punta a far conoscere ai bambini e alle bambine tutto questo e molto altro attraverso il saper fare.”

Obiettivi  – “Il nostro obiettivo, spiegano dal Ceas Masullas – Parte Montis, è che l’anima dell’inclusione si diffonda attorno alla scuola, esca dalle classi e contagi il territorio con i suoi abitanti. Crediamo che sia tempo di agire, di “fare insieme”. I “nostri” orti devono diventare una fucina spazio-temporale in cui le conoscenze verranno ricostruite in una dimensione condivisa ed inclusiva. Importantissima in questa missione la partecipazione, tutti insieme, di genitori, nonni, bambini, ragazzi e cittadini volontari che arricchiscono con il proprio sapere e il proprio saper fare, il progetto”. Nelle giornate conclusive del 22 e 23 ottobre i bambini sono stati supportati dall’Auser Masullas, un’associazione di cui fanno parte persone avanti con l’età che offrono servizi di vario tipo tra cui quello del nonno vigile.
Il Ceas Masullas – Parte Montis –  Nato nel 2011, il Centro di educazione ambientale e sostenibilità  è una struttura territoriale che si occupa di ideare, svolgere e promuovere attività di educazione allo sviluppo sostenibile. “Il carburante che muove la nostra macchina, nelle attività e collaborazioni con le scuole, strutture, enti e organizzazioni, è la voglia di promuovere, informare e documentare per diffondere il benessere in tutte e tre le dimensioni della sostenibilità: ambiente, società ed economia”.


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Nata l'8 ottobre 2007 da un progetto di tre studenti universitari. Unica Radio vuole raccontare il territorio, la cultura e le attività dell'hinterland attraverso la voce dei protagonisti. Unica Radio racconta la città che cambia

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