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povertà minorile

Tragici risultati sulla povertà minorile

Troppi giovani vivono in condizioni inaccettabili o quantomeno precarie sotto numerosi punti di vista. Le condizioni di povertà sono sempre più frequenti, soprattutto nelle aree meno densamente popolate.

Oggi in Sardegna il 35,1% dei minori vive in condizioni di povertà relativa, un dato ben al di sopra della media nazionale che si attesta al 22%. Una condizione che coinvolge più di 1 minore su 3 nell’Isola e che conferma come il tema della povertà minorile resti una vera emergenza. I dati emergono dal decimo Atlante dell’infanzia a rischio di Save the Children.

Una povertà che non è solo economica ma anche educativa e che si riflette su una serie di indicatori chiave che fotografano lo stato dell’infanzia. Una regione in cui – complice anche la congiuntura economica non positiva – negli ultimi dieci anni sono nati sempre meno bambini, con una percentuale di nuovi nati che è scesa del 29,9% rispetto al 2008, mentre il numero di bambini e adolescenti con cittadinanza non italiana nel 2018 rappresentava il 3,3% della popolazione dei minori nella regione.

Più di due ragazzi su 5 abbandonano la scuola (23%) con un dato peggiorato negli ultimi 10 anni e crescono i NEET (27,7%). Ma anche gli adolescenti che utilizzano internet tutti i giorni (56,3%).Sebbene nell’ultimo decennio si siano fatti grandi passi in avanti sul tema della dispersione scolastica, le differenze tra regioni sono molto ampie e la Sardegna si attesta sul 23%, unica insieme a Calabria e Sicilia a superare il tetto del 20%, superiore alla media nazionale (14,5%), e persino peggiorato negli ultimi 10 anni, aumentando di 0,5 punti.

Scuole che restano luoghi non sicuri per gli studenti, nell’Italia fragile dal punto di vista sismico e idrogeologico: in un paese in cui gli indicatori sono drammatici, la Sardegna con il suo 79,6% di edifici scolastici privi del certificato di agibilità, è seconda solo al Lazio, con un numero ben superiore alla media nazionale del 53,9% per le scuole che hanno compilato il dato.La Sardegna, negli ultimi 10 anni, ha incrementato di 93 euro la spesa pro capite per interventi a favore dell’area famiglia/minori, arrivando a 202 euro. Aumenta l’accesso ai servizi per la prima infanzia che riguarda oggi l’11,3% dei bambini, con una spesa media pro capite da parte dei comuni per questi servizi che si attesta su 529 euro.

About Claudio Marongiu

Laureato in Scienze della Comunicazione, appassionato di elettronica e tecnologia, musicista amatore e viaggiatore

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