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regista esordiente
Photo: Joke Schut / www.jokeschut.nl

How to Film the World: ecco Soudade Kaadan, regista esordiente più premiata al mondo

Per la seconda giornata del festival arriva in Sardegna Soudade Kaadan, la regista siriana che ha vinto tutti i premi più importanti al mondo per un’autrice esordiente: da Venezia a Cannes passando per il Sundence

Il venerdì di How to Film the World – la rassegna in programma a Carbonia organizzata dalla Società Umanitaria – è nel segno del grande cinema internazionale. Per la prima volta in Sardegna arriva Soudade Kaadan, la regista siriana (attualmente rifugiata in Libano) che ha vinto tutti i premi più importanti al mondo riservati agli autori esordienti: il Leone del futuro a Venezia, il Sundance Film Festival negli Stati Uniti; le selezioni della Cinefondation all’ultimo Festival di Cannes

Le storie raccontate nei suoi film, inoltre, sono drammaticamente tornate di attualità dopo i recenti sviluppi della crisi in medioriente, con i primi raid turchi nel nord della Siria ai danni del popolo kurdo, e il beneplacito degli Usa con il ritiro delle truppe dal presidio del confine.  

Kaadan sarà protagonista di un doppio appuntamento che ricalca la doppia anima del festival: formazione per i giovani e incontri con il grande pubblico. Si comincia infatti alle 19, quando alla Fabbrica del Cinema si terrà la masterclass per le ragazze e i ragazzi del progetto Carbonia Cinema Giovani: ovvero 18 under 30 dalla Sardegna e dal resto d’Italia coinvolti in un percorso formativo per tutta la durata della rassegna. Durante la lezione (aperta a tutti sino a esaurimento posti) sarà proiettato Aziza, il cortometraggio con cui Soudade Kaadan ha vinto il Sundance, il più importante festival al mondo di cinema indipendente. Aziza racconta la storia di un siriano rifugiato in Libano che insegna alla moglie come guidare la sua auto, l’unica cosa rimastagli del Paese d’origine. La lezione prende però una brutta piega all’insegna della follia e della nostalgia. 

Alle 21 appuntamento invece nel centro di Carbonia, in piazza Roma, per la proiezione di The Day I lost My Shadow al Cine-Teatro Centrale. Il film racconta la guerra in Siria attraverso un punto di vista privato, in cui emerge come il conflitto armato porti le persone a perdere la propria ombra. Si tratta del primo lungometraggio di Kaadan, vincitore alla Mostra del Cinema di Venezia del Leone del Futuro, il premio per la migliore opera prima. Al termine della proiezione, ad accesso libero e gratuito come tutti gli eventi del festival, la regista dialogherà con il pubblico in sala.  

Ma la seconda giornata di How to Film the World si apre al mattino, a partire dalle 10 nei locali della Fabbrica del Cinema, con una proiezione dedicata agli studenti e alle studentesse dell’indirizzo Scienze Umane del Liceo Scientifico Statale Emilio Lussu di Sant’Antioco. Sullo schermo Non può essere sempre estate, ovvero la storia di un gruppo di quindicenni alla prese con l’esperienza del teatro. In sala saranno presenti Margherita Panizon Sabrina Iannucci, le due giovani registe cresciute professionalmente a Napoli all’interno del progetto FILMaP, un percorso di formazione e produzione cinematografica orientato al cinema documentario. 

Si prosegue poi nel pomeriggio, al Circolo Soci Euralcoop di piazza Marmilla, con la masterclass di Giuseppe Casu, in programma a partire dalle 16

Alle 19, invece, appuntamento con musica e convivialità al Jo Lounge Bar per il primo degli Aperitivi Sonori del festival: un momento informale in cui ospiti e pubblico possono condividere dialoghi e impressioni ascoltando buona musica. In consolle le selezioni di Rich Tarantino, artista poliedrico nato a Carbonia ma che vive di arte e musica in Asia dal 2013. Il suo elettro/pop trasforma ogni performance in uno show moderno.  

GLI OSPITI

Soudade Kaadan – Regista siriana, ha studiato critica teatrale all’Istituto Superiore di Arti Drammatiche in Siria e cinema all’Università di San Giuseppe (IESAV) in Libano. I suoi film sono stati proiettati e premiati in numerosi festival internazionali (Toronto, Busan, Rotterdam, Los Angeles). Il suo primo lungometraggio di finzione THE DAY I LOST MY SHADOW ha ricevuto il premio Leone del futuro per il miglior film d’esordio al Festival di Venezia nel 2018. Nel gennaio 2019 il suo ultimo cortometraggio AZIZA ha vinto il prestigioso Grand Jury Prize del Sundance Film Festival.  

Sabrina Iannucci – Videomaker e regista di cinema documentario. Nasce a Roma nell’89; dopo il diploma si iscrive all’Università degli Studi della Tuscia di Viterbo, presso la facoltà di Lingue e Letterature Straniere. Ha frequentato l’Atelier del Cinema del Reale di FILMaP, a Napoli, un percorso di formazione e produzione cinematografica orientato al cinema documentario, al termine del quale realizza il lungometraggio documentario Non può essere sempre estate. Lavora al coordinamento della rassegna cinematografica Immagini dal Sud del Mondo e con il festival tunisino Journees Cinématographiques Méditerranéennees de Chenini Gabès. Ha lavorato a Parigi presso la casa di produzione cinematografica di La Luna Productions. Ha tenuto un laboratorio di cinema documentario con la collega Margherita Panizon presso la Casa Circondariale di Viterbo, in seguito al quale realizzerà il progetto di film documentario La Vasca del Capitone – Appunti sul carcere. 

Margherita Panizon – Videomaker e regista di cinema documentario. Nasce nell’89 a Trieste. Dopo il diploma frequenta la facoltà di Film and Theatre, presso l’University of Reading. Terminata la tesi parte per il Sud America per realizzare un reportage fotografico. Ha frequentato l’Atelier del Cinema del Reale di FILMaP, a Napoli, un percorso di formazione e produzione cinematografica orientato al cinema documentario, al termine del quale realizza il lungometraggio documentario Non può essere sempre estate. Ha lavorato a Parigi presso la casa di produzione cinematografica Les Films d’Ici. Ha tenuto un laboratorio di cinema documentario con la collega Sabrina Iannucci presso la Casa Circondariale di Viterbo, in seguito al quale realizzerà il progetto di film documentario La Vasca del Capitone – Appunti sul carcere. 

Il progetto FilmaP – FILMAP nasce dopo 25 anni di impegno di ARCI MOVIE associazione di promozione sociale fondata nel 1990 per salvare l’unico cinema dell’area orientale “il Pierrot” attraverso un ampio progetto culturale fondato su un’idea: LA PASSIONE DEL CINEMA PER COSTRUIRE CULTURA E SOLIDARIETÀ. Il progetto fu selezionato nel bando “Progetti Speciali e Innovativi 2010” della Fondazione CON IL SUD, aveva l’obiettivo di costruire un centro di formazione e produzione cinematografica a Ponticelli nella periferia est di Napoli.  Nel primo anno sono state due le azioni principali I MOVIELAB, laboratori per la realizzazione di film nelle scuole e nel territorio, e l’ATELIER DI CINEMA DEL REALE percorso formativo per filmmakers nel cinema documentario.  

I FILM

AZIZA (Libano, Siria, 2019) – Ayman, siriano rifugiato in Libano, insegna alla moglie Alia come guidare la sua auto, l’unica cosa rimastagli del suo paese. La lezione prende una brutta piega all’insegna della follia e della nostalgia.  

THE DAY I LOST MY SHADOW (Siria, Libano, Francia, Qatar, 2018, 90’) – Siria, 2012. Durante il più freddo inverno che il Paese abbia mai conosciuto, l’unica cosa che Sana sogna è avere il gas necessario a preparare un pasto per suo figlio. Quando decide di prendersi un giorno di vacanza dal lavoro per andare alla ricerca di una bombola di gas, si trova improvvisamente bloccata nella zona sotto assedio. È allora che scopre che, durante la guerra, le persone perdono la propria ombra.  

NON PUÒ ESSERE SEMPRE ESTATE (Italia, 2017, 62’) – Chiara Stella, Domenico e Alessio hanno 15 anni, e tutti i lunedì vanno a fare le prove di teatro al Centro Asterix, uno spazio ricreativo con dentro un piccolo teatro che si trova a San Giovanni a Teduccio, una periferia a nord est di Napoli. I tre vengono da lì vicino: Ponticelli, Barra e lo stesso San Giovanni. Devono prepararsi per mettere in scena Vincenzo De Pretore, una commedia di Eduardo De Filippo. Nicola, il regista dello spettacolo, ha proposto loro questo testo per un motivo: rispecchia le condizioni di vita di alcuni ragazzi e rappresenta delle possibili realtà con le quali si confrontano quotidianamente. Il film segue da vicino gli incontri e scontri tra i ragazzi e i loro maestri, durante i quali Nicola, sprona i ragazzi a guardarsi dentro e affrontare la vita in maniera cosciente e soprattutto serena. Le loro storie, le necessità e i caratteri di Chiara Stella, Domenico e Alessio emergeranno attraverso crisi, successi e ripensamenti; si avvicineranno tra loro grazie ai metodi e alla regia di Nicola e attraverso le improvvisazioni sul palcoscenico. Il teatro così diventa uno spazio di confronto e di autoanalisi. Con l’avvicinarsi del debutto i nostri protagonisti supereranno le loro barriere interiori ed usciranno allo scoperto raccontandosi.  

IL FESTIVAL

How to Film the World prosegue nel cuore del Sulcis sino a domenica 13 ottobre, con 13 ospiti dall’Italia e dal mondo, 16 incontri ad ingresso libero e gratuito, masterclass e workshop dedicati a 18 tra ragazze e ragazzi provenienti dal Sulcis, dalla Sardegna e da tutta Italia, selezionati attraverso il programma Carbonia Cinema Giovani.

Tra gli ospiti, per la prima volta nell’isola Phaim Bhuiyan, giovanissimo autore, regista e interprete di Bangla, caso cinematografico dell’anno in Italia, vincitore del Nastro d’Argento per la migliore commedia.

Tra i film-evento la proiezione – in anteprima per la Sardegna – del nuovo attesissimo lavoro di Francesco Maresco La mafia non è più quella di una volta, presentato in concorso all’ultima Mostra del Cinema di Venezia. 
E ancora: la buona musica con il live di Bob Corn, autore emiliano dall’animo folk che ha girato il mondo, e Godblesscomputers, con le sue selezioni a cavallo tra black music ed elettronica d’autore.

How to Film the World è un evento organizzato dalla Società Umanitaria di Carbonia insieme alCSC di Cagliari – Cineteca Sarda, con il contributo dellaDirezione Generale Cinema del MIBACT e il sostegno della Fondazione Sardegna Film Commission, sotto la direzione artistica di Francesco Giai Via, critico cinematografico e operatore culturale. 

About Simone Cadoni

Classe 1993. Giornalista pubblicista, ha conseguito la laurea in Lingue e Comunicazione e un master in Giornalismo. Dai tempi dell'università collabora con Unica Radio, per cui si occupa della produzione di articoli e interviste.

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