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Ecco il test di ingresso a Medicina che tanto ha fatto discutere

Test di ingresso a Medicina sì, test di ingresso a Medicina no. Un tema di cui si continua a discutere e che oggi, nel giorno in cui si sono svolte le prove di accesso in tutta Italia, gli studenti universitari hanno risollevato chiedendo l’eliminazione del numero chiuso attraverso una serie di proteste in molti Atenei italiani.

La questione test di ingresso in medicina sembrava essere ad un punto di svolta lo scorso ottobre, quando nel comunicato finale del Consiglio dei ministri del governo gialloverde, che si era insediato da poco più di quattro mesi, si leggeva: “Si abolisce il numero chiuso nelle facoltà di Medicina, permettendo così a tutti di poter accedere agli studi”.

Una misura tranchant che non sembrava lasciare molto spazio alle interpretazioni, ma che subito dopo è stata ammorbidita da una nota congiunta dei ministeri della Salute e dell’Istruzione nella quale si parlava di “un progressivo superamento” e si chiariva che l’abolizione “non è al momento una norma di legge, ma un auspicio condiviso da tutte le forze di maggioranza che il Governo intende onorare”.

Si tratta, avevano scritto i due ministri, Giulia Grillo e Marco Bussetti, “chiaramente di un percorso da iniziare” subito “per gradi”. Cosa che è stata fatta dal governo. Quest’anno hanno potuto accedere un numero superiore di studenti, circa 1.800 in più, dopo l’aumento del 20% dei posti a disposizione.

Nonostante gli interventi governativi fatti nel corso dell’anno, saranno comunque oltre 57 mila gli aspiranti camici bianchi che non potranno iscriversi a Medicina. I posti a disposizione, infatti, sono 11.568, a fronte di 68.694 studenti che questa mattina hanno affrontato il test. 

I quiz e le domande

Sessanta domande a cui rispondere in 100 minuti, con una novità, introdotta per il 2019 dal ministro dell’Istruzione: meno quiz di logica (da 20 a 10) e più di cultura generale (da 2 a 12). E proprio su quest’ultimi che gli aspiranti medici hanno avuto le principali difficoltà. “Sono cose che si dovrebbero sapere”, ha detto uno studente subito dopo la fine della prova all’università La Sapienza di Roma, “ma comunque io ho avuto diverse difficoltà”. 

Le domande di cultura generale – in base ai racconti dei ragazzi – spaziavano dall’Unione europea, agli articoli della Costituzione italiana, passando per la vita di Leonardo Da Vinci e del matematico Alan Turing. Al quesito su Turing “ho risposto perché avevo visto un film”, ha detto una studentessa. C’erano poi altre domande, come chi ha scritto “Assassinio sull’Orient Express” e quale scrittore famoso è stato anche un medico. 

Per quanto riguarda l’Europa, agli studenti è stato chiesto di individuare gli Stati che non fanno parte della Ue. C’erano poi quesiti sui presidenti degli Stati Uniti e su come si diventa senatori in Italia. “Le domande di biochimica e chimica”, ha spiegato un’altra studentessa, “erano, invece, nella media, non troppo difficili”.

 

Il controverso test d’accesso

Contrario all’eliminazione dei test per l’ingresso a Medicina è il rettore della Sapienza di Roma, Eugenio Gaudio. “Nelle condizioni attuali – ha spiegato – spero che il numero chiuso rimanga. Quando negli anni ’60 e ’70 c’era il numero aperto gli studenti avevano difficoltà a seguire le lezioni e ad andare in corsia. A fronte dell’eliminazione ci dovrebbero essere degli investimenti per adeguare gli spazi, i laboratori, i docenti e le corsie”. Per Gaudio la priorità è mettere i ragazzi “nelle condizioni di studiare e di diventare dei buoni medici”.

A Medicina il tanto contestato test di accesso è stato introdotto per legge alla fine degli anni ’90, per adeguare il numero degli studenti alla richiesta effettiva di personale medico e ridurre i ‘camici bianchi’ disoccupati. Il sistema del numero chiuso riguarda le facoltà di Medicina e Chirurgia, Odontoiatria, Veterinaria, Architettura e Scienze della formazione primaria.

Quest’anno, secondo i dati ufficiali del Miur, sono 84.716 i candidati che si sono iscritti ai test per l’ammissione ai corsi di laurea a numero programmato. Ai 68.694 iscritti per Medicina e Odontoiatria, si aggiungono gli 8.242 per Architettura, i 7.780 per Veterinaria. Per quanto riguarda, invece, Medicina e Odontoiatria in lingua inglese, i candidati sono 10.450. 

 

 

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