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Pesadilla in scena tra incubi e sogni a occhi aperti

Il danzatore e coreografo Piergiorgio Milano porta Pesadilla sul palco di Cagliari e San Gavino Monreale

Tra vita e sogno in un immaginifico racconto per quadri con “Pesadilla” – creazione originale del danzatore e coreografo Piergiorgio Milano in tournée nell’Isola sotto le insegne del CeDAC per un duplice appuntamento: giovedì 7 febbraio alle 21 al Teatro Comunale di San Gavino Monreale e venerdì 8 febbraio alle 20.30 al TsE di Is Mirrionis a Cagliari – nel cartellone de “Il Terzo Occhio” – la rassegna del CeDAC dedicata ai linguaggi contemporanei – per la Stagione di Danza 2018-2019 nell’ambito del Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna.

Una coreografia in cui si intrecciano danza contemporanea e arti circensi, teatro e musica, in un’interazione e contaminazione tra i linguaggi della scena, tra geometrie di corpi in movimento e clownerie, con una sequenza acrobatica e virtuosistica di cadute e risalite, attimi di sospensione e istintiva, feroce ma anche divertente “animalità”, in cui il dramma del personaggio si stempera tra humour e poesia. Sotto i riflettori Piergiorgio Milano e Nicola Cisternino incarnano le inquietanti e surreali visioni di un uomo che cerca disperatamente di svegliarsi, per sfuggire a quel suo mondo onirico, senza mai riuscirci: la sua coscienza continua a scivolare all’indietro, in quel magma confuso di pensieri e ricordi, ed egli è costretto a dormire senza mai riuscire a riposarsi né a trovar requie.

“Pesadilla” significa “incubo” e lo spettacolo – vincitore del Premio Equilibrio 2015 – fotografa con graffiante ironia la società contemporanea e la condizione degli individui, vittime dello stress, imprigionati nel ritmo incalzante e frenetico delle moderne città, all’inseguimento di obiettivi irraggiungibili, tra l’incertezza del presente e l’ansia per il futuro, tra l’invadenza delle nuove tecnologie e le proprie segrete aspirazioni e desideri. La mente e il corpo anelano al necessario riposo, ma in quella nuova barbarie innescata dalla civiltà dei consumi non ci sono pause né silenzi, il meccanismo non si ferma mai, e la psiche stremata genera mostri contro cui il protagonista cerca di lottare, per liberarsi del peso di un’esistenza che gli toglie il respiro e lo priva della libertà – sia pure solo di essere se stesso. Una società disumanizzata in cui gli individui smarriscono la propria identità, ridotti ad automi e i benefici del progresso diventano strumenti di tortura, il dominio delle macchine produce nuovi “schiavi” incatenati al proprio posto di lavoro – ovvero al bisogno di cercarsene uno – incapaci, per sfinimento, di guardare oltre la propria sopravvivenza, di inventarsi un mondo migliore.

“Pesadilla” si ispira alla vita quotidiana, mettendone in risalto gli aspetti paradossali e grotteschi, l’assurdità di una corsa senza fine che non conduce da nessuna parte ma si traduce in un “incubo” senza vie di fuga, in cui donne e uomini restano impigliati nella trama dei propri stessi sogni, riflessi di una realtà amara e sconcertante in cui non esiste soluzione di continuità tra la veglia e il sonno. Il dinamismo inarrestabile delle metropoli, con un ciclo produttivo continuo che non s’interrompe mai, contagia gli abitanti, crea una distorsione temporale, spezzando la naturale alternanza tra luce e buio, tra il giorno e la notte, inducendo le persone in uno stato indefinito, in bilico tra l’insonnia e il sonnambulismo, fino alla narcolessia.

La pièce racconta con una chiave fantastica e lirica gli stati alterati della mente di un individuo che sperimenta sulla propria pelle gli effetti dello stress e della disarmonia del cosmo, incapace di sfuggire ai propri incubi: specchio deformante ma anche rivelatore del mondo fuori dalla sua stanza, le sue visioni lo mettono al centro di un meccanismo crudele, come il prigioniero di un labirinto.

L’ardita e felice commistione di generi e stili ha convinto la prestigiosa giuria del Premio Equilibrio 2015 formata da Eddie Nixon (direttore de The Place Londra), Marc Olivé Lopez (programmatore del Mercat de les Flors di Barcellona), Benjamin Perchet (vicedirettore della Programmazione Maison de la Danse di Lione) e il critico francese Nicolas Six: «Abbiamo avvertito la capacità di inventare percorsi narrativi multipli al servizio di una idea ispirata alla quotidianità, in grado di interessare tutti i pubblici. Abbiamo apprezzato la capacità dell’autore di utilizzare una libertà del gesto al confine tra differenti tecniche coreografiche e circensi».

“Pesadilla” – si legge nelle note – «racconta la ricerca dell’equilibrio precario tra un sogno ad occhi aperti ed una vita ad occhi chiusi»: l’artista si interroga sull’origine degli “incubi” e sulla possibilità di leggere nella mente e vedere i sogni come in un film, sui gradi intermedi tra la veglia e il sonno e infine si – e ci – pone la domanda cruciale: «Abbiamo tutti sognato a occhi aperti, siamo sicuri di non aver già vissuto a occhi chiusi?». La pièce pur nella sua forma ludica, nello sperimentare un nuovo vocabolario che attinge dalla danza e dal teatro come nel nouveau cirque, offre anche seri spunti di riflessione sul presente e sullo stato di coscienza nella società moderna – tra le “frenesie urbane” alle soglie del terzo millennio. Sulla scena gli elementi essenziali per una drammaturgia dell’immaginario: «una sedia, una frusta, un paio di scarpe da uomo, una camicia e una cravatta, una vecchia lente degli anni 70, un paio di tacchi a spillo, una pistola, un cane, una foresta, un panda…» per gustare fino in fondo le suggestioni e le digressioni di un sogno – o meglio “incubo” – a occhi aperti.

L’autore

“Pesadilla” è la recente, fortunata creazione del coreografo, danzatore e acrobata Piergiorgio Milano, cofondatore del Collettivo 320Chili (con cui ha vinto il Premio Equilibrio 2010 per lo spettacolo “Ai migranti”). Interprete di “Tabac Rouge” di James Thièrre per la Cie du Hanneton nella tournée internazionale, l’artista ha lavorato con Sidi Larbi Cherkaoui, David Zambrano, Rodrigo Pardo e Raffaella Giordano. Con il suo assolo “Denti” ha vinto i premi Mas Danza (ES), Baltic Movement (PL) e Dance Factory (IT).

About Simone Cadoni

Classe 1993. Giornalista pubblicista, ha conseguito la laurea in Lingue e Comunicazione e un master in Giornalismo. Dai tempi dell'università collabora con Unica Radio, per cui si occupa della produzione di articoli e interviste.

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