Si terrà a Baradili, in provincia di Oristano la XXIII edizione del Festival Cantiere di lavoro teatrale, organizzato da Progetti Carpe Diem
Seconda giornata per il Festival Cantiere di lavoro teatrale, una delle più longeve manifestazioni culturali della Sardegna che taglia quest’anno il traguardo delle XXIII edizione. Organizzata come sempre da Progetti Carpe Diem per la direzione artistica e organizzativa di Franco Marzocchi e Aurora Aru, la rassegna porta in Marmilla – sino a domenica 9 dicembre – alcuni tra i più apprezzati spettacoli teatrali della scena nazionale.
Il primo appuntamento venerdì 7 dicembre, è in programma alle 17 a Baradili, quando saranno sul palco Giuseppe Semeraro e Gigi Gherzi. I due attori pugliesi portano in scena l’anteprima de “Il figlio che sarò”, uno spettacolo che indaga sui rapporti familiari, come una sorta di contemporanea “Lettera al padre”, il celebre documento in cui Franz Kafka analizzava con grande durezza il legame con un genitore autoritario e prevaricatore.
Alle 19 sipario invece per “Parole date”: un percorso lungo dieci anni nei frammenti biografici e artistici di Fabrizio Saccomanno.Il sabato del Festival Cantiere propone alle 19 “La Paura”, adattamento del racconto di Federico De Roberto a cura di Francesco Bonomo, che firma anche la regia. In scena Daniel Dwerryhouse, attore toscano nei panni del tenente Alfani, costretto dalla Grande Guerra a confrontarsi con i molti volti della paura. Un modo, a cento anni dal conflitto che ha sconvolto il mondo, per raccontare come la paura sia un nemico invisibile, a volte dislocato a pochi metri di distanza, di come possa diventare un elemento della dimensione quotidiana.
Sempre sabato ma alle 21 tornano Gigi Gherzi e Fabrizio Saccomanno con uno spettacolo reduce da una settimana di sold out al Teatro Elfo Puccini di Milano: “Il paese che non c’è – Viaggio nel popolo delle montagne”. Domenica 9 dicembre, si apre al mattino, quando alle 10,30 va in scena “Appunti per un padre”, esito di un laboratorio che coinvolge un gruppo di uomini e donne della Marmilla e dell’oristanese. Alle 12 protagonista la musica del chitarrista Francesco Morittu, che con il suo Nautilus propone un concerto di composizioni originali attraversate dal filo d’argento della narrazione. Si prosegue poi nel pomeriggiop con Acapulco, di e con Mele Ferrarini e Mila Vanzini. Sipario alle 16 per uno spettacolo che racconta la storia di Nilla Longobardi, anziana signora ancora desiderosa di vita, desiderosa di fare il viaggio che ha sempre sognato ad Acapulco, prima che sia troppo tardi.
Il Festival Cantiere si chiude infine con uno degli spettacoli teatrali più premiati degli ultimi anni: “Sospiro d’anima”, di e con Aida Talliente. E‘ il racconto della vita di Rosa Cantoni, Rosina per chi l’ha amata, o “Giulia” per chi l’ha conosciuta come protagonista della Resistenza friulana. Nato dopo un lungo e intenso periodo di incontri con Rosina, lo spettacolo è un attraversamento lento e discreto dei suoi ricordi, delle sue vecchie fotografie e delle sue poesie.