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Dal 1 al 4 novembre a Cagliari è Creuza de Mà

A Cagliari la seconda parte di Creuza de Mà, il festival di musica per cinema diretto da Gianfranco Cabiddu

In programma per Creuza de Mà masterclass, incontri e proiezioni di film e documentari  (con un particolare sguardo al ‘68) nella sala “Nanni Loy” dell’E.R.S.U.  e concerti all’Auditorium del Conservatorio. Tra gli ospiti l’Orchestra di Piazza Vittorio, Max Viale,  le registe Wilma Labate, Susanna Nicchiarelli e Letizia Lamartire. 

Creuza de Mà, secondo tempo: dopo la riuscita sei giorni di metà settembre a Carloforte, il festival di musica per il cinema organizzato dall’associazione culturale Backstage con la direzione artistica del regista Gianfranco Cabiddu approda a Cagliaridal primo al 4 novembre, per completare il cammino della sua dodicesima edizione. E saranno altre quattro giornate dense di appuntamenti, masterclass, incontri e proiezioni di film e documentari nella sala “Nanni Loy” dell’E.R.S.U. (Ente regionale per il diritto allo studio universitario) di Cagliari e concerti all’Auditorium del Conservatorio.

In continuità con la programmazione di Carloforte, prosegue la riflessione sul ’68 attraverso una selezione di film curata dal giornalista e critico musicale Enzo Gentile: film (e colonne sonore) emblematici di quella stagione carica di ideali e aspirazioni di cui ricorre quest’anno il cinquantenario, come “Woodstock – Tre giorni di pace, amore e musica”, “Fragole e sangue”, “Easy Rider” e “Zabriskie point”.

Accompagnata stavolta dalla sua regista Susanna Nicchiarelli, ritorna ancheNico, 1988, opera pluripremiata che racconta gli ultimi anni di vita di Christa Päffgen, in arte Nico, cantante dei Velvet Underground, musa di Andy Warhol e donna di grande bellezza. 

Assente a Carloforte per un’improvviso contrattempo, la regista Letizia Lamartire recupera a Cagliari la sua partecipazione a Creuza de Mà con il film “Saremo giovani e bellissimi”presentatoa settembre alla Settimana Internazionale della Critica, la sezione autonoma e parallela organizzata dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani nell’ambito della Mostra del Cinema di Venezia, dove ha vinto il Premio Soundtrack Stars Award.

Tra gli altri film di spicco nel programma cagliaritano di Creuza de Mà, “Diario di tonnara”, esordio alla regia di Giovanni Zoppeddu (in prima visione per la Sardegna dopo l’anteprima del 26 ottobre alla Festa del Cinema di Roma), “Arrivederci Saigon di Wilma Labate, storia poco nota di una band toscana, tutta al femminile, che si ritrova in Vietnam durante la guerra a suonare per le truppe americane, e “Manga Do. Igort e la via del manga”, diario di viaggio di uno dei più importanti autori di graphic novel italiani, il cagliaritano Igor Tuveri, in arte Igort, nei luoghi fondatori della cultura giapponese.

Creuza de Mà prosegue poi la sua missione formativa, con una nuova serie di masterclass e incontri con gli ospiti del festival rivolti agli studenti dell’Università e del Conservatorio di Cagliari, mentre provengono dal CSC – Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma (già presente con una residenza di suoi allievi nella sei giorni di Carloforte) gli autori dei videoclip in programma in apertura delle prime due serate di proiezioni.

E, infine, la musica dal vivo, che tiene banco nelle ultime due serate con un vj/dj set di Max Viale, musicista di Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo, il gruppo piemontese artefice della colonna sonora del film di Susanna Nicchiarelli,“Nico, 1988”, i cagliaritani Dancefloor Stompers con un concerto che ripercorre le tappe dell’epocale stagione del ’68, e, per il gran finale, l’Orchestra di Piazza Vittorio, la formazione multietnica di casa a Roma, protagonista de “Il Flauto magico di Piazza Vittorio”, il film di imminente uscita diretto dal Mario Tronco e Gianfranco Cabiddu (in anteprima alla Festa del Cinema di Roma il 23 ottobre).

  • Al via giovedì 1 novembre

Si parte, dunque, giovedì primo novembrealle 16, nella Sala “Nanni Loy” dell”E.R.S.U. (in via Trentino), con l’immancabile proiezione del videoclip basato sul montaggio di immagini raccolte in undici edizioni e mezzo di Creuza de Mà, montate sulle note della canzone di Fabrizio De André che dà il titolo al festival. Una sorta di sigla d’apertura per una lunga serata che proprio al grande cantautore genovese dedica uno dei suoi appuntamenti: la presentazione di “Faber – Fabrizio De André raccontato da amici e colleghi”. Il libro di Enzo Gentile racconta la vita e la storia professionale di un artista che ha lasciato un’impronta indelebile tra diverse generazioni e che ha rappresentato un termometro e una fotografia della società italiana. 

Enzo Gentile firma (a quattro mani con Roberto Crema) anche il volume “Hendrix ’68 – The Italian Experience”, edito quest’anno da Jaca Book. Ne parlerà lo stesso critico musicale in apertura del pomeriggio con il contributo di un filmato che restituisce lo spirito e il clima dell’unico tour italiano di Jimi Hendrix, attraverso le testimonianze e i ricordi di quanti poterono assistere ai concerti del grande chitarrista afroamericano a Milano, Roma e Bologna, con il supporto di rare immagini d’epoca, di performance live e televisive.

Più tardi a Enzo Gentile spetterà pure il compito di presentare il primo della serie di film dedicati al ’68: “Easy Rider”, memorabile road movie del 1969 con Peter Fonda, Dennis Hopper (sua anche la regia) e Jack Nicholson.

Altri contenuti, immagini e suoni, alle 19, con “Diario di Tonnara“, il documentario che segna l’esordio alla regia del sardo Giovanni Zoppeddu, qui in prima visione per la Sardegna dopo l’anteprima del 26 ottobre alla Festa del Cinema di Roma. Un documentario che si fa interprete di storie di mare, di tonnare e tonnaroti, che sono della Sicilia e del mondo: la comunità dei pescatori di tonno, divisa tra pragmatismo del lavoro e tensione al sacro, un inno alla fatica del vivere, ma anche alla naturale propensione di una comunità alla tradizione e al rito.

Due videoclip di diplomandi del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, “The Travel” di Giulia Di Battista, con musiche di Francesco Nigro, e “L’usignolo” di Davide Petrosino con musiche di Joe Petrosino & Rockammorra, precedono alle 21.30 la proiezione di “Arrivederci Saigon”. Accolto dagli applausi alla Mostra del Cinema di Venezia, il film di Wilma Labate racconta l’incredibile storia delle Stars, una band di cinque ragazze toscane che finiscono per errore in Vietnam a suonare per le truppe americane. E al ritorno a casa, nella provincia del PCI e delle Case del Popolo, devono anche subire il processo politico. Il repertorio, magnifico, indaga il ’68 tra cinema, società e politica.

  • Venerdì 2 novembre

Wilma Labate è anche attesa, l’indomani mattina (venerdì 2 novembre) alle 10.30, sempre nella Sala “Nanni Loy”, da una masterclass aperta a studenti e pubblico sulla colonna sonora di “Arrivederci Saigon” e il lavoro del regista con musicisti, montatori e suono.

La programmazione pomeridiana si apre alle 16 con un nuovo film della serie “’68 memories” curata da Enzo Gentile: “Woodstock – Tre giorni di pace, amore e musica”, ildocumentario di Michael Wadleigh (uscito nel 1970) che racconta il leggendario evento dell’agosto del 1969 che ha visto sfilare sul palco molti tra i massimi protagonisti della musica dell’epoca: da Richie Havens a Joan Baez, dagli Who a Joe Cocker, da Crosby, Stills & Nash ai Ten Years After, da Santana a Jimi Hendrix, dai Canned Heat ai Jefferson Airplane a Janis Joplin. Montato (tra gli altri) da Martin Scorsese e Thelma Schoonmaker (che per questo ottenne la nomination agli Academy Award), il film è uno dei più interessanti documentari mai girati, vincitore dell’Oscar come miglior documentario e nominato per il miglior sonoro. 

La tempesta di Prospero e Calibano” è invece il mediometraggio per la regia diSergio Scavio e Pierfranco Cuccuru, in visione alle 18.30. È il parziale racconto dell’incontro, e delle storie, di Michele, per anni detenuto all’Asinara, e di Gianmaria, guardia carceraria, fino alla pensione, nella stessa isola quando Michele era lì ristretto. Dopo tanti anni, i due hanno interpretato i loro vecchi ruoli, di detenuto e di poliziotto, ne “La stoffa dei sogni”, il pluripremiato film girato da Gianfranco Cabiddu all’Asinara.

A seguire, ancora un documentario: diretto dal romano Domenico Distilo, con le musiche del cagliaritano Stefano Guzzetti, “Manga Do. Igort e la via del manga“è il viaggio di uno dei più importanti autori di graphic novel italiani nei luoghi fondatori della cultura giapponese, da Tokyo a Nagoya, poi giù lungo la penisola di Kii fino a Izumo, e poi a Hiroshima, al Peace Museum. Da questo affascinante viaggio e dalla varietà dei suoi percorsi e incontri, nasce l’intreccio tra il volume 2 dei “Quaderni giapponesi” di Igort e il film che ne racconta la genesi.

Altri due lavori di giovani autori del CSC di Roma introducono la serata alle 21.30: “Down down down”, un videocliprealizzato per Carlo Mazzoli, giovane cantautore emergente nel panorama del folk romano, per la regia di Elio Di Pace e Gianluca Granocchia; e Il giorno della patata”, uno short filmdi12 minuti, diretto da Veronica Spedicati con musiche di Jacopo Tommasoni.

Spazio poi a Nico, 1988 (con le musiche del gruppo Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo), opera pluripremiata di Susanna Nicchiarelli che racconta gli ultimi anni di vita di Christa Päffgen, in arte Nico, ex cantante dei Velvet Underground, musa di Andy Warhol e donna di grande bellezza. Nico (impersonata nel film da Trine Dyrholm) vive una seconda vita quando inizia la sua carriera da solista, negli anni ’80, e liberata del peso della sua bellezza, inizia a ricostruire un rapporto con il figlio. Susanna Nicchiarelli ci racconta Nico a partire da una condizione esistenziale: i segni che l’infanzia e la preadolescenza lasciano nelle persone.

  • Sabato 3 novembre

La giornata di sabato 3 inizia alle 10.30 alla Sala “Nanni Loy” dell’E.R.S.U., dove è atteso il secondo appuntamento mattutino con le mastercalss di Musica per cinema, in cui gli studenti e il pubblico potranno incontrare Susanna Nicchiarelli, la regista di “Nico, 1988”, e Max Viale dei Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo, il gruppo artefice della colonna sonora del film.

Il festival riprende poi nel pomeriggio, alle 16 (sempre all’E.R.S.U.), con il film in visione per la retrospettiva sul ’68 curata da Enzo Gentile“Zabriskie Point”, pezzo storico dell’epoca (1970) firmato da Michelangelo Antonioni, ambientato tra Los Angeles e la Death Valley nell’era dei figli dei fiori e delle università in fermento.

Subito dopo, a partire dalle 18.30, la proiezione di “Fino alla fine”, cortometraggio di Giovanni Dota e Giulia Martinez, presentato quest’anno in concorso alla trentatreesima Settimana Internazionale della Critica nell’ambito del Festival del cinema di Venezia: cresciuto nella periferia di Napoli, assistente alla regia per la serie televisiva “Gomorra”, Giovanni Dota racconta una storia di camorra, tra personaggi grotteschi, tragici equivoci e segreti.

Seguirà sullo schermo “Saremo giovani e bellissimi”,primo lungometraggio della regista barese Letizia Lamartire, che ha ottenuto il premio dedicato alla colonna sonora del miglior film in concorso alla Settimana Internazionale della Critica del Festival del Cinema di Venezia per le musiche di Matteo Buzzanca: e la musica è centrale nella trama del film stesso, in cui la protagonista, ex star del pop degli anni Novanta, ormai decaduta, vive un legame unico e a tratti morboso col figlio, anche lui musicista.

Seguendo le note il festival si trasferisce poi all’Auditorium del Conservatorio, per un doppio appuntamento con la musica dal vivo: protagonista del primo set, alle 21.30, il musicista e compositore Max Viale, coautore della colonna sonora del film Nico, 1988 di Susanna Nicchiarelli con la band Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo, che porterà in scena il visual set “Don’t Call me Icon”: un focus sul suono e sulla colonna sonora originale (candidature David di Donatello; Nastri d’Argento 2018) supportato da immagini inedite e rielaborate in tempo reale che tracciano la storia della vita della poliedrica artista tedesca e delle fasi di lavorazione del film.

La seconda parte della serata è affidata ai Dancefloor Stompers, band cagliaritana fondata dal bassista Gianmarco Diana, con Danilo Salis alla chitarra elettrica, Andrea Schirru alle tastiere, Frank Stara alla batteria e percussioni, e Juri Orrù alla chitarra acustica e voce. In programma un concerto tra musica, cinema e narrazione che ripercorre l’epocale rivoluzione sessantottina, utilizzando la produzione cinematografica americana ed europea come canovaccio per un racconto artistico, sociale e politico delle nuove dinamiche giovanili, con la nascita degli hippies, la diffusione delle droghe lisergiche, il flower power e i movimenti studenteschi, l’overdose musicale dell’Estate dell’Amore e i suoi riverberi nel cinema e nella cultura italiana di massa.

  • Domenica 4 novembre

L’ultima mattinata di eventi per il festival Creuza de Mà inizia alla Sala Nanni Loyalle 10.30 con il terzo appuntamento delle Masterclass di Musica per cinema, che questa volta vedrà dialogare con studenti e pubblico i registi Letizia Lamartire e Giovanni Dota. Subito dopo (11.30), il montatore Marco SpoletinieGaetano Musso illustreranno il lavoro di missaggio del suono e della musica del film di imminente uscita (verrà presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma il 23 ottobre) “Il Flauto Magico di Piazza Vittorio,per la regia di Mario Tronco e Gianfranco Cabiddu, di cui saranno proposti alcuni clip: una rivisitazione e re‐interpretazione dell’opera di Mozart, trasportata nei giorni nostri e interpretata in otto lingue dai musicisti‐attori della multietnica Orchestra di Piazza Vittorio, ognuno secondo le proprie tradizioni e culture musicali.

Nel pomeriggio, si riprende alle 16 con l’ultimo film della selezione dedicata al ’68: in programma “Fragole e sangue” (“The Strawberry Statement”), diretto nel 1970 da Stuart Hagmann, film manifesto della contestazione giovanile americana. Racconta il percorso personale del protagonista, Simon, studente all’Università di San Francisco, verso una consapevolezza civile che lo porta a schierarsi politicamente contro il sistema oppressivo vigente, grazie soprattutto all’incontro con una ragazza attivista dei movimenti pacifisti. Per questo, dopo “Easy Rider”, “Fragole e sangue” è il film che ha colpito più direttamente l’opinione pubblica occidentale. Come già per altre pellicole di culto, la colonna sonora, a base di pietre miliari del rock e folk di quegli anni, ha un ruolo di primo piano nel veicolare il messaggio e le atmosfere del tempo.

A seguire, alle 18, sullo schermo il documentario “L’Orchestra di Piazza Vittorio” per la regia di Agostino Ferrente (2006), con musiche dellOrchestra di Piazza Vittorio, fondata e diretta da Mario Tronco, storico tastierista degli Avion Travel, insieme allo stesso Ferrente. Il documentario ripercorre la genesi della band musicale, nata nel quartiere multietnico di piazza Vittorio, che fieramente rappresenta le storie di vita e le esperienze di persone arrivate da ogni parte del mondo in cerca di nuove opportunità. E proprio le diverse culture costituiscono la ricchezza di questa Orchestra, che ha saputo creare nuove e affascinanti sonorità raccogliendo l’apporto di tutti i musicisti che vi sono confluiti negli anni.

E l’Orchestra di Piazza Vittorio, questa volta dal vivo, sarà protagonista del gran finale del festival con un concerto sul palco dell’Auditorium del Conservatorio (ore 21.30) in cui proporrà brani del suo repertorio e Arie d’Opera dalla Carmen, il Don Giovanni e Il flauto magico. Ed è proprio nell’esibizione dal vivo, a stretto contatto col pubblico, che la formazione multietnica di casa a Roma trova la sua dimensione ideale, portando in scena la sua colorata carica di energia con Houcine Ataa (Tunisia) alla voce, Emanuele Bultrini (Italia) alle chitarre, Peppe D’Argenzio (Italia) ai sax baritono e soprano, Duilio Galioto (Italia) al pianoforte e tastiere, Awalys Ernesto Lopez Maturell (Cuba) alla batteria, Omar Lopez Valle (Cuba) alla tromba e flicorno, Carlos Paz Duque (Ecuador) alla voce e flauti andini, Pino Pecorelli (Italia) al contrabbasso e basso elettrico, El Hadji Yeri Samb (Senegal) alle percussioni e voce, Raul “El Cuervo” Scebba (Argentina) alle percussioni, Kaw Dialy Mady Sissoko (Senegal) alla voce e kora, Ziad Trabelsi (Tunisia) all’oud e voce e Mario Tronco (Italia) alla direzione d’orchestra.

Il concerto dell’Orchestra di Piazza Vittorio, come tutti gli altri appuntamenti in programma, è ad ingresso gratuito.

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