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Appuntamento mercoledì 1 agosto, 19,30 – villa di Tigellio in collaborazione con CagliariPaesaggio
Cala il sipario sull’estate in versi per le strade di Cagliari con l’ultimo appuntamento del ciclo Abbuffata di poesie sparse, un progetto dell’associazione culturale Hyperion Art pensato in occasione delle manifestazioni di CagliariPaesaggio 2018. E sarà una chiusura d’eccezione quella di mercoledì 1 agosto, in uno dei siti archeologici più suggestivi e meno frequentati della città: la villa di Tigellio nella omonima via, a Stampace. Un’occasione unica per riscoprire, sotto una luce diversa, uno dei più preziosi tesori di Cagliari. La carovana itinerante guidata dall’attore e poeta Giuseppe Boy aveva già fatto tappa, nei mercoledì di luglio, in piazza San Giacomo, piazza Aquilino Cannas e via Spano, con una performance interattiva che ha come obiettivo la divulgazione della poesia. Il primo agosto si replica a partire dalle 19,30, per una un’azione poetica in cui il pubblico sarà direttamente coinvolto, con la possibilità di scegliere tra le tante poesie sparse a terra, a disposizione di tutti, e leggerle a voce alta, per l’ascolto degli altri presenti. Ognuno può diventare così ascoltatore e lettore, fruitore e protagonista dello spettacolo. Chi lo desidera, può portare altre poesie da aggiungere al mucchio, arricchendo la scelta a disposizione di tutti e contribuendo così al principale scopo del progetto: riempire il mondo di poesia. Ogni serata vede inoltre la partecipazione di un ospite speciale, rappresentante del mondo culturale e dello spettacolo cagliaritano. Per questo appuntamento conclusivo, dopo la partecipazione di Rossella Faa, Maria Loi e Lia Careddu, il nome dell’ospite sarà rivelato direttamente mercoledì, come sorpresa finale per il pubblico dell’Abbuffata di poesie. Se una sera d’estate, verso il tramonto, ci si imbatte in un mucchio di poesie sparse in terra, magari qualcuno può tornare a casa con una ricchezza in più: la ricchezza della poesia. «Cosa succede – si domanda Giuseppe Boy – se un mercoledì sera di luglio, passeggiando per Cagliari verso il tramonto, in una piazzetta caratteristica dei quartieri storici ci si imbatte in mucchio di poesie sparpagliate in terra? E cosa succede se ci si ferma, si raccoglie qualcuno di quei fogli e si scopre una poesia che parla di noi, si rivolge a noi, dice le cose che noi avremmo voluto sempre dire e non siamo mai stati capaci di farlo?».
