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Calcutta

Calcutta, quando il paracetamolo diventa pop

Calcutta pubblica “Paracetamolo”, il terzo singolo che anticipa “Evergreen”, il nuovo album in uscita il 25 maggio.

Prendi un farmaco comune, scrivi una canzone e fai girare il videoclip a Francesco Lettieri. Sembra facile, troppo facile. Infatti lo è per Calcutta, la gallina dalle uova d’oro di Bomba Dischi e del pop italiano che ha spiazzato tutti nella notte tra il 15 e il 16 maggio con il singolo “Paracetamolo”. Parlare ancora di “indie” per uno che suonerà allo Stadio di Latina e all’Arena di Verona non ha senso. Non ha senso perché il pop di Calcutta è composto sempre da qualcosa che non ti aspetti, come il paracetamolo. Ma anche come il pesto, la limonata, le barche e le spiagge di Sardegna. La lirica di Calcutta è quella inaspettata, eppure tutti cantano i suoi brani. Ci sarà un motivo se il nuovo singolo è stato condiviso da migliaia di utenti in pochi minuti. La musica italiana, sempre definita orfana di un nostalgico cantautorato, ora ha una serie di interpreti che cantano una generazione senza massimi sistemi ma con l’essenzialità in cui ritrovare il quotidiano, senza troppe pretese intellettuali.

Calcutta fa un giro immenso, tra città, disillusioni e amori presi per mano, e poi ritorna all’essenzialità. La differenza con il passato si sente. I primi tre brani che anticipano “Evergreen” mantengono musicalmente una sintesi ricercata, una sobrietà e un equilibrio di suoni maturi e precisi con qualche chitarra elettrica in più. La fama è quella di un grande autore, ma con la barba incolta e la sensazione di essere sempre un po’ fuori moda. Questa è la grandezza di Calcutta, fare tendenza senza essere di moda e scrivere musica pop senza cadere nel calderone delle canzoni già scritte e dimenticate. Solo il tempo potrà sentenziare su Calcutta, ma la musica italiana non veniva così sconvolta da anni.

Bisogna dar merito al giovane artista che tra un “Cosa mi manchi a fare” e un “Frosinone in Serie A” ha fatto ricredere vecchie generazioni e giovani in cerca di una voce in cui riconoscersi. Ora non resta che attendere il 25 maggio per ascoltare il nuovo album e le uniche due date estive (il 21 luglio a Latina e il 6 agosto a Verona). Il live, il confronto con il palco e il pubblico, sarà un banco di prova per dimostrare il valore di un artista che aveva solo voglia di suonare, ma che ha sconvolto tutti, che piaccia o meno.

 

 

About Luca Piras

Nato a Guspini e allevato con musica e birra artigianale. Dopo le scorribande nei palchi sardi come tastierista, si dedica al mondo radiofonico dal 2015. Baffi e occhiali sono il suo marchio di fabbrica e dove c'è la musica probabilmente c'è anche Luca Piras. Attualmente vive a Roma dove ha collaborato con Mediaset e scrive come blogger per HuffPost Italia.