
Le radio universitarie italiane unite durante il FRU18 il festival a Cagliari
Gli studenti saranno i principali protagonisti dell’evento. Ma il FRU18 non si rivolge esclusivamente ai futuri lavoratori del mondo radiofonico ma anche a tutti i cittadini amanti della radio, della musica e non solo. Si parlerà di nuovi linguaggi espressivi, new media, comunicazione nei social e tanto altro, all’insegna della “contaminazione”, elemento «imprescindibile» per fare radio oggi, come spiega Simone Cavagnino, direttore responsabile di Unica Radio, la web-radio dell’Università di Cagliari che ospiterà la nuova edizione.
La radio ne ha passate tante. Dall’avvento della televisione a quello di Internet, in oltre un secolo dalla sua nascita il mondo della radiofonia è stato messo alla prova, sfidato, dato per perso ma mai veramente sconfitto. Anzi, si è evoluto, migliorato, digitalizzato, e oggi si conferma uno dei mezzi di comunicazione più longevi, in perfetta salute.
Per dare qualche dato, l’ultima indagine TER (Tavolo Editori Radio) parla di oltre 35 milioni di ascoltatori giornalieri in Italia, con dati in crescita; mentre la diffusione delle web radio aumenta, insieme ai contenuti audio on demand: i podcast, considerati il nuovo fenomeno di massa. Celebrare il medium allora è quasi d’obbligo grazie all’Associazione nazionale Raduni. Ed è proprio ciò che da sempre fa il FRU: il Festival delle Radio Universitarie, che per la prima volta approda in Sardegna con tre giorni di eventi, incontri, workshop e musica live.
Attraverso le tavole di discussione, i workshop e i seminari – che si terranno tra i quartieri Marina e Villanova di Cagliari – verrà presentato e sviscerato il lavoro in radio, in tutte le sue fasi. Ci saranno infatti dei laboratori pratici che verteranno sugli aspetti più tecnici: dal cablaggio dei cavi alla messa in onda, dalle tecniche di conduzione all’uso della voce.