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Duecento libri per la scuola dell’ospedale Brotzu: grazie a un fotografo

Giovanni Marrozzini è un fotografo freelance nato a Fermo, nelle Marche dona duecento libri all’ospedale Brotzu di Cagliari.

Da sempre appassionato di letteratura, dopo il suo girovagare per il mondo a caccia di reportage, Marrozzini ha dato vita al progetto Parolamia. Un’iniziativa culturale che si fonda sul baratto arriva nelle corsie dell’ospedale Brotzu di Cagliari. In collaborazione con la libreria Hoepli, scambia le sue immagini in tiratura limitata con libri nuovi di letteratura, storia e arte, iniziando a creare così una biblioteca in giro per il mondo, laddove avverte ce ne sia il bisogno. Nel mese di marzo di quest’anno la messa all’asta di un gruppo di quaranta fotografie ha dato vita alla prima biblioteca nella scuola in ospedale del Brotzu, a Cagliari: duecento libri nuovi di zecca, della libreria Hoepli; prima era arrivata la biblioteca ambulante in Amazzonia, nel distretto di Pichari (Perù), e quella di Manaus (Brasile), dove erano arrivati 150 nuovi libri in lingua locale.

L’idea di portare i libri alla scuola dell’secondo piano dell’ospedale Brotzu Cagliari – primario il dottor Maurizio Zanda – è nata dalla collaborazione tra una giovane insegnante, Marianna Cadeddu, 37 anni, originaria di Oristano, e Claudia Locci, impiegata del Museo del Carbone di Serbariu e appassionata di fotografia. Le due donne si sono messe in contatto con il fotografo, e il progetto ha preso forma.

I duecento libri sono arrivati martedì” racconta l’insegnante, con orgoglio ed entusiasmo: “La donazione arricchisce l’offerta della scuola in ospedale (che fa capo all’Istituto Comprensivo Giuly Devinu di Mulinu Becciu- dirigente scolastico il professor Roberto Bernardini – e farà in modo che i ragazzi presenti nella struttura possano avvantaggiarsi di questo servizio e godere della lettura. Spesso, fortunatamente, sono ricoverati qui solo temporaneamente, ma in alcuni casi purtroppo la loro degenza dura a lungo. Siamo felici di mettere a loro disposizione dei testi nuovi e avvincenti, che ho scelto personalmente su una bibliografia proposta dalla Hoepli: dai grandi classici rivisitati per ragazzi ai nuovi romanzi d’avventura”. Perché, come dice Petrarca, “interrogo i libri e mi rispondono. E parlano e cantano per me. Alcuni mi portano il riso sulle labbra o la consolazione nel cuore. Altri mi insegnano a conoscere me stesso”.

La scuola dell’ospedale Brotzu permette di continuare il percorso scolastico tra le corsie dell’ospedale: è attivo nel reparto da diciassette anni e costituisce un modo per proseguire l’insegnamento, pur nella malattia, contribuendo a tener vivo il collegamento con la scuola, i docenti e i compagni di classe: eliminando le barriere.

Quando diciassette anni fa ho cominciato questa esperienza” conclude la professoressa “la prima cosa che mi ha colpito è stata lo sguardo impaurito e spaesato di questi bambini. Ogni giorno mi chiedo come sostenere quello sguardo. Storie e libri di fantasia regalano la libertà, sono loro la risposta: regalano la libertà, e fanno volare. Perché dentro ogni libro c’è un mondo, in cui ciascuno può trovare il suo spazio”.

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