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Gianni Maroccolo è un bassista e produttore discografico italiano. Nella sua carriera quasi quarantennale ha suonato e collaborato con svariati artisti del panorama italiano ed internazionale.

Gianni Maroccolo (o Marok) nasce nella maremma toscana, da madre casentinese e da padre veneto. Ancora bambino approda in Sardegna al seguito della famiglia che vi si trasferisce per motivi di lavoro, inizialmente a Jerzu, un piccolo paese in Ogliastra e successivamente a Sinnai, cittadina non lontana da Cagliari, dove trascorrerà la sua adolescenza. Ed è proprio l’isola incessantemente sferzata dal vento di maestrale, che con il suo mare e con la sua gente influenzano continuamente il suo percorso, non solo artistico. Il primo contatto con la musica avviene in tenera età grazie ad ogni strumento o dispositivo che gli capita sotto tiro, come un mangiacassette Stereo 8, un giradischi, una vecchia radio, la prima TV e una chitarra che casualmente si ritrovò in casa.

Gianni Maroccolo bassista gruppo

Al doposcuola delle scuole medie Gianni frequenta con passione un corso di musica, approcciando qua e là a tutti gli strumenti disponibili, e dopo un diploma al Nautico e qualche lavoretto sporadico riesce ad acquistare il primo basso elettrico, un Sant Louis rosso vinaccia che con la sua linea ricordava il “diavoletto” della Gibson. Ma il vero approccio con la musica suonata avviene grazie ad un espediente, ovvero collegando il basso ad una vecchia radio modificata per amplificarne il suono. Anni dopo quello stesso basso verrà regalato a Piero Pelù. La colonna sonora del periodo è a base di Who, David Bowie, Led Zeppelin e Pink Floyd e tra il brevetto di salvataggio e di nuoto ed il libretto di navigazione, sopraggiunge un nuovo trasferimento che stavolta ha come destinazione Firenze.

Gli studi proseguono con la scuola alberghiera.

In questo periodo Gianni conosce e frequenta amici con la sua stessa passione, tra questi Francesco Calamai, un batterista energico e adrenalinico e Sandro Dotta, un ragazzo bolognese studente di architettura a Firenze, chitarrista particolarmente dotato, conoscenza che Gianni definì sostanziale: “musicalmente mi aprì la mente, mi insegnò a cogliere ne la sostanza, l’essenza”. Da lì in poi, il passo verso la sala prove è brevissimo. Dopo un periodo trascorso a suonare brani di Who, Bowie e Led Zeppelin a loro si unisce Antonio Aiazzi col suo organo col quale nasce il primo gruppo che sarà chiamato “Destroyers”. Dopo qualche concerto improvvisato qua e là, il nome della band muta in “Queenies & The Suffragettes” per la presenza di due ballerine.

About Andrea Quartu

Studio Scienze Della Comunicazione. Estremamente sopra le righe e appassionato di moda. Mi piace molto scrivere, ma ho sempre paura di sbagliare le virgole.

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