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Vaccino anti Covid, quando si sottoporranno i bambini?

Vaccino ai più piccoli: non sono una categoria a rischio. La fascia 0-2 anni andrà studiata

Nel piano di distribuzione del vaccino anti Covid che dovrebbe partire a gennaio si presterà particolare attenzione ai soggetti più fragili e a quelli più esposti. Per questo, secondo quanto sta elaborando il governo, i primi che riceveranno il vaccino anti Covid saranno gli operatori sanitari e gli anziani, soprattutto quelli ricoverati nelle Rsa, dove nascono numerosi pericolosi focolai. «Verrà data la priorità alle categorie più esposte, sia a loro tutela, sia a tutela di chi a queste categorie viene affidato per l’assistenza» ha detto qualche giorno fa il presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli. Seguirà poi il resto della popolazione, forse toccherà poi agli studenti più grandi, anche se non sono state ancora davvero decise delle priorità. Ma quando toccherà ai bambini?

 

Bambini: non sono categoria a rischio

Locatelli ha confermato che anche i bambini verranno inclusi nel piano di vaccinazione nazionale, ma non saranno fra i primi. E i motivi sono due. I bambini si ammalano in genere meno gravemente di Covid-19. Infatti non risultano una categoria a rischio. Inoltre si stanno concludendo (o si sono appena concluse) le ultime fasi di sperimentazione sugli adulti. Tre  i vaccini arrivati ormai a un passo, se non ci saranno intoppi. Si spera perciò, nell’approvazione degli enti regolatori. Una volta che i vaccini saranno approvati per efficacia e sicurezza potranno partire trial su larga scala anche sui più piccoli. Attualmente non ci sono vaccini anti-Covid per la fascia pediatrica. «Gli studi inizieranno probabilmente verso aprile 2021, con la sperimentazione nei bambini» dice Antonella Viola, direttore scientifico dell’Istituto di Ricerca Pediatrica-Città della Speranza di Padova.

Perché vaccinare i bambini

Sebbene i più piccoli non sembrino essere in genere superdiffusori di Covid-19 sappiamo che possono essere infettati. Hanno un rischio molto più basso di sviluppare una malattia grave o di morire rispetto agli adulti. Tuttavia in casi molto rari possono accusare come conseguenza all’infezione una grave condizione infiammatoria multisistemica, la «simil- Kawasaki». Ritardare troppo la vaccinazione dei bambini prolungherebbe in modo considerevole l’impatto della pandemia sull’istruzione, sulla salute e il benessere emotivo dei più piccoli Vaccinare anche i bambini sarà importante per raggiungere l’immunità di gregge. Se non si vaccinano i nuovi nati a fronte della morte dei più anziani si perderà infatti l’immunità sulla popolazione, è una strategia sanitaria.

Dosaggi ed effetti collaterali

«I bambini riceveranno lo stesso vaccino degli adulti, e molto probabilmente il dosaggio non sarà diverso. La risposta immunitaria a un vaccino di un bambino dai 4 anni è molto simile a quella di un adulto. Sarei sorpreso dell’opposto in un vaccino contro Covid» dice Sergio Abrignani, immunologo, ordinario di Patologia generale all’Università Statale di Milano . I possibili effetti collaterali possono variare anche se «in genere, con poche eccezioni – aggiunge Abrignani – sono più probabili effetti collaterali da vaccino in persone adulte che hanno una maggiore memoria immunitaria rispetto ai bambini che hanno un sistema immunitario ancora molto naive, cioé con poche cellule di memoria, con molti linfociti ancora “vergini” che non hanno ancora incontrato il loro antigene».

 

 

 

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