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Anna Maria Sarritzu

Anna Maria Sarritzu, i dolci e una tradizione nel sangue

Anna Maria, sa druccera, porta con sé una bellezza rara.
Non è solo una bella donna, ma si tratta di una bellezza che va oltre.
Quelle bellezze ricche di valori che oggi sono difficili da incontrare.
La tradizione la porta con sé ogni giorno.

Sveglia impostata prestissimo.
Mani che realizzano opere d’arte ogni giorno. Fatica e dedizione. E soprattutto una passione che porta nel sangue. Anna Maria Sarritzu è un’artista dei dolci quartesi e non solo. Una donna determinata e che porta avanti una tradizione.
Anna Maria, quartese, è la primogenita di una famiglia numerosa. L’arte dei dolci ce l’aveva nel sangue. Infatti, si è appassionata grazie alla zia e alla nonna, sorella di una delle dolciarie più famose di Quartu Sant’Elena.
Si è sposata giovanissima, ed è madre di tre figli.

La nonna è stata una figura importante nella sua vita, ha determinato ciò che avrebbe fatto da grande. La portava con sé per vedere come si facevano i dolci.
Una passione che da piccola si porta appresso fino ad oggi.
Il padre, Tarcisio, non era d’accordo. Un padre severo, ma che nella vita di Anna è stata una persona che ha lasciato il segno.

Anche Luigi Sitzia, morto nel 2007, è stato importante nel suo percorso. Si avvicina a lui intorno ai trent’anni e non se ne dimenticherà mai.
Grazie ai suoi insegnamenti, nel 2008 in modo autonomo progetta i castelli per il matrimonio selargino. Parliamo dei Gattò.

Il Gattò, una vera e propria forma artistica, viene utilizzato nei festeggiamenti del matrimonio selargino. 
Una storia d’amore, ornata da una bellezza artistica come il Gattò.
Le origini vanno collegate alle usanze maritali dei secoli XVIII e XIX.
In realtà, è negli anni sessanta che la festa ritrova il suo splendore espressivo.
Si tratta di un vero e proprio castello commestibile, dove ci sono dietro tante ore di lavoro: la torta nuziale degli sposi.

Il suo lavoro artistico è apprezzato non solo in Sardegna. Ci sono state delle trasmissioni televisive in cui è stata. E anche dei video sul web con migliaia di visualizzazioni. Anna, ha anche insegnato: tre anni alla scuola civica dolciaria di Quartu, all’Enaip, all’alberghiero di Monserrato, e a Decimomannu.
Anche se in realtà non vuole essere chiamata maestra dolciaria.
Ha fatto il pane pintau ed il castello di Sant’Efisio per i reali d’Inghilterra; lavori per il Vaticano e per la Marchesa di Villa D’Orr.

Da tre anni ha un suo laboratorio a Quartu Sant’Elena.
Qui produce pasticceria sarda campidanese e croccanteria.
Anche se, in realtà, si sta evolvendo nella produzione di pane con l’uvetta, pane saba e i grandi lievitati, tra i quali spicca il panettone alla pompia.
Un’abilità artistica come quella di Anna Maria Sarritzu va protetta e non deve essere dimenticata. Per essere tramandata, quindi, anche alle nuove generazioni.


About Francesca Pinna

Amo il mare, la tradizione, il cibo: la mia terra, la Sardegna. Quindi da ciò potreste dedurre che amo osservare i bei tramonti, godermi la tranquillità che regna in questa regione, e mangiare. Ma a parte ciò, sono una persona che ama imparare, per migliorarmi ogni giorno sempre di più. Perché un bel giorno voglio girarmi, guardarmi dietro le spalle e poter dire: «Sì, hai raggiunto un bel traguardo e ne hai fatto di strada!»

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