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Gas serra: crescono le emissioni di ossidi d’azoto

Additivo alimentare, propellente per aerosol, indispensabile per produrre nylon e come fertilizzante, il protossido di azoto è un potente gas serra.

Il crescente utilizzo di fertilizzanti azotati per le coltivazioni agricole alimentari sta aumentando le concentrazioni atmosferiche di ossido di diazoto (o protossido di azoto, N2O). Un gas serra 300 volte più dannoso dell’anidride carbonica (CO2). E che può rimanere in atmosfera senza degradare per oltre 100 anni. Lstudio, pubblicato su Nature, ha coinvolto scienziati di 48 istituti di ricerca in 14 Paesi.

 Cresce più della CO2

L’obiettivo era quello di fare un bilancio globale di tutte le fonti di N2O. E di quel che la natura ha a disposizione per assorbire tale sostanza. I risultati mostrano che le emissioni di protossido di azoto aumentano più rapidamente di qualsiasi scenario di emissioni di CO2. Una situazione che se non verrà contenuta potrebbe portare a un aumento della temperatura media globale ben oltre i 3 °C. 

Distrugge l’ozono 

«Il motore principale dell’aumento di protossido di azoto atmosferico è l’agricoltura. E la crescente domanda di alimenti e di mangimi per animali aumenterà ulteriormente le emissioni globali nel prossimo futuro». C‘è un conflitto tra il modo in cui nutriamo la popolazione e il tentativo di stabilizzare il climaLN2O è un gas a effetto serra (come la CO2) di lunga durata. Ed è attualmente anche il più significativo agente indotto dall’uomo che impoverisce l’ozono stratosferico. Che è il nostro unico scudo contro la maggior parte delle radiazioni ultraviolette del Sole.

 Gas serra: Milioni di tonnellate l’anno 

In forma più fruibile è l’inventario globale completo delle emissioni di N2O dal 1980 al 2016. Dalle fonti naturali a quelle correlate alle attività umane. E tiene conto dell’interazione tra le aggiunte di azoto al sistema Terra” e i processi biochimici che lo sottraggono dall’atmosfera.

Le emissioni indotte dall’uomo per le coltivazioni sono aumentate del 30 per cento in quarant’anni. In termini quantitativi significa 7,3 milioni di tonnellate di azoto l’anno. più elevati tassi di crescita delle emissioni si registrano nelle economie emergenti, in particolare Brasile, Cina e India. Dove la produzione agricola e il numero di capi di bestiame sono in costante e notevole aumento.

Fa eccezione l’Europadove le emissioni di N2O sono diminuite sia in agricoltura, sia nell’industria chimica. Grazie a una combinazione di fattori, comprese misure volontarie per rimuovere il protossido di azoto dai gas di combustione nell’industria del nylon e per ridurne l’uso agricolo in molti Paesi dell’Europa occidentale.

Questi risultati tuttavia sottolineano la necessità e l’urgenza di mitigare le emissioni di protossido di azoto in tutto il mondo per evitare il peggiore degli impatti climatici

About Noemi Dessì

Ho 21 anni e sono una studentessa di Scienze della Comunicazione. Mi piace ascoltare musica,leggere, guardare film e serie TV.....ma sopratutto scrivere!

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