Disoccupazione: secondo l’UE, dal 10% del 2019 in Italia si avrà una leggera flessione al 9,9% nel 2020 ma per poi risalire all’11,6 nel 2021.
Le previsioni della Commissione UE sulla disoccupazione arrivano nella stessa giornata dello sciopero di 4 ore proclamato oggi 5 novembre dai metalmeccanici con manifestazioni a Roma, Torino e Napoli per il rinnovo del contratto di lavoro.
Secondo l’UE, dal 10% del 2019 la disoccupazione in Italia si avrà una leggera flessione al 9,9% nel 2020 ma per poi risalire all’11,6 nel 2021. L’effetto è provocato dal riflesso della crisi pandemica. In area euro la disoccupazione, come lettura del dato medio, è prevista all’8,3% nel 2020, al 9,4% nel 2021 e 8,9% nel 2022.
La segretaria generale della Fiom
La maglia nera in questo scenario dell’economia va alla Spagna mentre i segnali per l’Italia – si legge nella nota della Commissione UE – sono di una sensibile ripresa. “Ma è improbabile che la ripresa basti a far tornare la produzione a livelli pre-pandemici entro il 2022”. Una preoccupazione balzata al centro degli interventi di Fiom, Fim e Uilm nel presidio che era stato organizzato oggi a Piazza dell’Esquilino a Roma. Lo sciopero “è per il salario, la sicurezza e l’occupazione”, ha detto la segretaria generale della Fiom, Francesca Re David.
“Non è accettabile che i lavoratori metalmeccanici siano considerati indispensabili e poi gli si dica :”zitto e lavora, non è il momento di rivendicare i tuoi diritti”. A quanti dicono che non è il momento delle politiche o della protesta in una situazione di emergenza sanitaria, gli operai hanno risposto mostrando le loro lettere di licenziamento e le buste paga o come nel caso della Whirlpool a Napoli di un futuro senza più lavoro.