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Costrette alla chiusura piscine e palestre per il mini lockdown, rivolta a Cagliari: “Tante famiglie sul lastrico”
Il Dpcm chiude palestre e piscine: lo sport in rivolta.
Oggi la manifestazione davanti al consiglio regionale in via Roma a Cagliari: “Malgrado i rimborsi ricevuti, non equi rispetto alle reali perdite, rischiamo di perdere un altro anno accademico di lavoro. Al lastrico intere famiglie che hanno fatto dello Sport il proprio mestiere”.
Il mondo delle palestre e delle piscine scende in piazza: “No alla chiusura”. La manifestazione di protesta si svolge in via Roma davanti al Consiglio regionale in via Roma. Imprenditori, atleti e rappresentanti delle Federazioni Sportive in piazza. Esprimono tutto il loro dissenso nei confronti del nuovo Dpcm e chiedono inoltre un incontro al presidente del Consiglio regionale e a tutti i capogruppo.
“I protocolli di sicurezza seguiti alla lettera dal mondo dello Sport, i soldi investiti per mettersi a norma sono stati vani. Con la chiusura forzata di 3 mesi durante il lockdown ci siamo ritrovati a settembre con una riapertura delle attività ridotta ai minimi termini”, dichiarano. “Classi di danza, fitness, palestre e piscine costrette a sottostare a severe restrizioni, svuotate inoltre dall’effetto psicologico negativo determinato dai media e a seguire dall’impennata di nuovi contagi.
Ora ci troviamo nuovamente penalizzati, costretti ad un ulteriore chiusura che andrà ad aggravare le perdite subite da marzo sino ad oggi.
Malgrado i rimborsi ricevuti, non equi rispetto alle reali perdite, rischiamo di perdere un altro anno accademico di lavoro mandando al lastrico intere famiglie che hanno fatto dello Sport il proprio mestiere”.
