Alexa Unica Radio
Inquinamento: riduzione in Italia durante il lockdown

Inquinamento: riduzione in Italia durante il lockdown

Inquinamento in calo durante l’emergenza Covid-19 ma non delle polveri sottili

Uno studio dell’Istituto per la bioeconomia del Cnr, pubblicato su Environmental Pollution, ha esaminato differenti città italiane. Durante il periodo di chiusura dovuto al Covid-19 hanno quantificato l’impatto del traffico stradale sulla qualità dell’aria nelle aree urbane. È risultata una riduzione di inquinamento da biossido di azoto, ma non della concentrazione di polveri sottili.

A seguito del lockdown si sono verificati alcuni cambiamenti nelle emissioni di inquinamento atmosferico e di gas serra. In modo particolare, il traffico nelle strade nelle città in Italia si è ridotto mediamente del 48-60%. Queste condizioni hanno fornito un’opportunità eccezionale per valutare come una prolungata e significativa riduzione delle emissioni abbia avuto un impatto sulla qualità dell’aria in ambito urbano.

Lo studio

Condotto dall’Istituto per la bioeconomia del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ibe) e pubblicato sulla rivista Environmental Pollution, ha mostrato come i due mesi di blocco del traffico urbano nell’intero territorio nazionale abbiano determinato una importante riduzione dei soli livelli di biossido di azoto (NO2). Le concentrazioni di polveri sottili (PM2.5 e PM10) si sono ridotte in misura minore. Mentre, quelle di ozono (O3) sono rimaste invariate o addirittura aumentate. La ricerca ha preso in considerazione sei città tra le più popolate d’Italia. Tra loro differenti per condizioni climatiche e densità di inquinamento: Milano, Bologna, Firenze, Roma, Napoli e Palermo.

“Lo scenario selezionato (24/02/2020‒30/04/2020) è stato messo a confronto con uno meteorologicamente comparabile (25/02/2019–02/05/2019)”, spiega Giovanni Gualtieri, ricercatore Cnr-Ibe e coordinatore del progetto. “Sono state utilizzate misure meteo e di NO2, O3, PM2.5 e PM10 derivate da 58 stazioni meteorologiche e di qualità dell’aria. Mentre, la mobilità del traffico è stata derivata da big data a scala comunale. I livelli di NO2 sono notevolmente diminuiti in tutte le aree urbane (da ‒24.9% a Milano a ‒59.1% a Napoli), in misura proporzionale ma inferiore alla riduzione del traffico.

Al contrario, le concentrazioni di O3 sono rimaste invariate o addirittura aumentate (fino al 13.7% a Palermo e al 14.7% a Roma). Probabilmente a causa del ridotto consumo di O3 dovuto alle minori emissioni di monossido di azoto (NO) dei veicoli (NO+O3=NO2+O2). Ricordando che gli ossidi di azoto (NOx) e i composti organici volatili (COV) sono ben noti precursori dell’O3. Un’ulteriore causa di aumento dell’O3 potrebbero essere le minori emissioni di NOx non compensate da analoghe riduzioni delle emissioni dei COV. Il PM10 ha mostrato riduzioni fino al 31.5% (Palermo) e aumenti fino al 7.3% (Napoli), mentre il PM2.5 ha mostrato riduzioni del 13–17% controbilanciate da aumenti fino al 9%.

Le cause

Un maggiore utilizzo del riscaldamento domestico (+ 16–19% a marzo), anche dovuto a condizioni meteorologiche più fredde rispetto al 2019 (da ‒0.2 a ‒0.8 °C). Può in parte spiegare l’aumento delle emissioni primarie di PM. Mentre ,un incremento delle attività agricole (segnatamente, coltivazioni con fertilizzanti e gestione dei reflui di composti azotati) può spiegare l’aumento delle emissioni di ammoniaca (NH3), che è un noto precursore del PM secondario”. Con questo studio è stata così confermata la natura complessa che caratterizza l’inquinamento atmosferico anche nel momento in cui una delle principali fonti emissive sia isolata e controllata. “Emerge la necessità di sforzi costanti di decarbonizzazione in tutti i settori emissivi per apportare un miglioramento concreto alla qualità dell’aria e alla salute pubblica”, conclude Gualtieri.

About Roberta Dessì

Sono una studentessa di Scienze della Comunicazione all'Università di Cagliari. Ho 21 anni e vivo a Cagliari. Mi piace studiare ma in particolar modo mi piacciono materie che riguardano la comunicazione pubblica, d'impresa e la pubblicità. Inoltre, in linea con il percorso di studi che ho scelto, seguo molto volentieri le lezioni sul marketing e la comunicazione. Non sto mai ferma e nel tempo libero mi piace fare sport, ascoltare musica o seguire serie TV e film. Adoro viaggiare e mi piacciono molto gli animali.

Controlla anche

riccardo coratella cnr nbfc biodiversità

Ricerca e futuro della biodiversità: intervista a Riccardo Coratella

Incontro con il Direttore Generale del “National Biodiversity Future Center” Riccardo Coratella, tra ricerca, sviluppo …