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Giornata internazionale degli insegnanti 2020

Il 5 ottobre si celebra la giornata internazionale degli insegnamenti, tale ricorrenza fu istituita nel 1994.

Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della Disciplina dei Diritti Umani in occasione della 26° Giornata Mondiale degli insegnanti http://www.unesco.it/it/News/Detail/408, invita tutti a riflettere sull’importante ruolo che il docente occupa all’interno della comunità come faro educativo e dei saperi disciplinari. La giornata commemora la sottoscrizione delle Raccomandazioni dell’UNESCO sullo status di insegnante, la principale struttura di riferimento per i diritti e le responsabilità dei docenti. Essa è finalizzata alla promozione del miglioramento della condizione dei docenti nel mondo.

L’obiettivo è quello di suscitare riflessioni sulle sfide che affrontano quotidianamente i docenti e sulle difficili condizioni di lavoro a cui spesso sono sottoposti.

Questo giorno, infatti, è anche l’occasione per fare il punto sui risultati raggiunti in materia di istruzione e formazione. Purtroppo, non tutti e non sempre, all’interno della società, riescono a comprendere fino in fondo lo straordinario lavoro dei docenti. Non tutti e non sempre riescono a cogliere le priorità e le urgenze di chi insegna e si occupa della formazione dei ragazzi. I docenti, infatti, si interrogano quotidianamente intorno al senso da assegnare all’educazione dei giovani, alle modalità processuali attraverso cui si apprende, ma anche a quelle attraverso cui si insegna. Ma soprattutto i docenti, giorno per giorno, promuovono e costruiscono con i loro studenti i valori del dialogo, della tolleranza, del rispetto e della solidarietà. Basi del vivere democratico, che permettono di garantire che i bisogni delle future generazioni continuino ad essere soddisfatte. 

In una società distratta, i docenti, possono rappresentare davvero quella meravigliosa bussola delle emozioni che orienta al giusto e al bene.

Oggi più che mai i ragazzi hanno bisogno dei loro maestri, hanno bisogno di imparare a guardare la luna, perché spesso, là fuori, c’è un mondo miope che addestra a non andare oltre il dito che la indica. I ragazzi hanno bisogno della figura autorevole, protettiva e presente dei loro insegnanti che mai chiuderanno le porte della scuola, dell’aula e del loro cuore, se è vero che amano il mestiere che hanno scelto di fare.

All’alba di questo ritorno alla normalità tanto atteso e temuto, gli studenti hanno bisogno di noi per imparare a crescere, a conoscersi e soprattutto a riconoscersi nei compagni e nella scuola.

Nel diluvio di informazioni che ci insidiano e che ci opprimono, c’è bisogno di coloro che dipanino dubbi e  svelino ragionamenti fallaci, che ispirino ai saperi, che conducano ai valori più importanti della vita. I docenti devono poter ritornare ad essere i protagonisti dei saperi, devono veder riconosciuto il loro ruolo culturale ed educativo. Bisogna riaccendere i riflettori sugli insegnanti, perché la ripresa dell’intera società comincia dagli insegnanti. Essi sono i precettori e i custodi delle nuove generazioni.

Papa Giovanni XXIII disse: “Non consultarti con le tue paure, ma con le tue speranze e i tuoi sogni”.

Il mondo dei giovani è costellato da piccole e grandi paure, paure che talvolta per i ragazzi diventano montagne insormontabili. E qual è quel posto al mondo dove si possono accendere speranze, se non la scuola dove si concentra il più bell’esempio di umanità? Il CNDDU tiene a cuore la scuola e i suoi docenti. Tutti i docenti. Ecco perché vive il 5 ottobre come un momento speciale che unisce le forze educative di tutto il pianeta e racconta con orgoglio chi siamo e quanto facciamo per i nostri studenti che sono i figli di tutti.

I docenti vanno amati di più e vanno tutelati  dalla comunità da chi ci governa. Nessuno può conoscere il disagio, l’impotenza e la sofferenza di noi docenti in queste prime settimane del nuovo anno scolastico.

Dobbiamo tenere i nostri studenti a distanza da noi. Noi che abbiamo sempre insegnato la vicinanza e predicato la bellezza del contatto umano, ci troviamo ad insegnare ora le stesse cose stando distanti da loro. Questo, per il bene di tutti, consapevoli di amarli un po’ di più nel momento in cui stiamo a  due metri dalle loro facce. E allora le proviamo tutte per convincerli che uno sguardo complice ha la stessa potenza emotiva di una pacca su una spalla, di un fazzoletto che asciuga una lacrima, di una mano che ti passa una matita o il caffè.

E la mattina siamo lì, profumati di igienizzante, mascherati e innamorati del nostro lavoro.

Pronti a migliorare il mondo insieme a loro, pronti a togliere le loro paure, dopo un lockdown che come il lupo cattivo delle favole li ha spaventati tanto. Ma anche pronti a fare i conti con le nostre paure, quelle dei grandi che spesso si chiamano “Lavoro precario”, “Concorso alle porte”, “Attesa di trasferimento da Nord a Sud e viceversa”.

Il CNDDU augura a tutti i colleghi docenti della scuola italiana di ogni ordine e grado un futuro più stabile e sereno.

Il compito del Coordinamento è quello di proteggere, tutelare, dar voce e ricordare tutti coloro che meritano un posto al sole. Questa volta ci facciamo un piccolo spazio noi, perché “ciò che l’insegnante è, è più importante di ciò che insegna”. L’Hashtag della giornata è #CAROMAESTRO. Buon proseguimento cari colleghi. E buona meritata festa!

About Nadia Dessì

Nata e cresciuta a Carbonia, dopo il diploma in Ragioneria ho proseguito gli studi presso l'Università di Cagliari, sono Dottoressa in Scienze Politiche e specializzanda in Relazioni Internazionali. Appassionata di politica e di attualità.

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