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Davide mocci e l'evento dedicato a Grazia Deledda

Davide Mocci e “Sigillo d’Amore – Grazia Deledda in esalettura”

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Davide Mocci e “Sigillo d’Amore - Grazia Deledda in esalettura”
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Evento di massima inclusione sociale, dedicato all’autrice premio Nobel – Intervista al direttore artistico


Su Unica Radio parliamo dell’evento musicale “Sigillo d’Amore – Grazia Deledda in esalettura”, una serata in programma martedì 4 agosto alle ore 19:30. L‘evento avrà luogo presso l’ex convento dei Cappuccini, in via Brigata Sassari a Quartu.

Si tratta di un incontro di lettura: un momento di massima inclusione sociale durante il quale verranno lette delle novelle dell’autrice Premio Nobel: una dal libro in normali caratteri di stampa e l’altra da ciechi da un volume in braille.

Le musiche saranno eseguite dal duo ‘Dorian’. Ad accompagnare le letture, infatti, saranno Cristina Scalas al flauto traverso e Davide Mocci alla chitarra.

Accanto ai lettori, inoltre, ci sarà sempre un interprete LIS (Lingua dei Segni Italiana) così che alla serata di lettura possano partecipare anche i cittadini sordi.


 Con noi al telefono Davide Mocci, chitarrista classico, docente e concertista.  Classe 1989: direttore artistico dell’evento che accompagnerà le letture insieme alla flautista Cristina Scalas. Salve Davide.
 

Buonasera, grazie mille per avermi chiamato. Un saluto a tutti i radioascoltatori.


“Sigillo d’Amore – Grazia Deledda in esalettura”, Un incontro tra parole e musica. Parlaci dell’iniziativa.

Si tratta di un progetto molto interessante che stiamo portando avanti da tre anni. E’ un’iniziativa dell’Unione Ciechi e Ipovedenti di Nuoro, in particolare del presidente Manca e del segretario Bagiella. Tutto questo è patrocinato dalla Regione Sardegna ed è appunto un evento che stiamo portando avanti non solo in Sardegna ma in tutta Europa. È stato portato anche a Stoccolma, dove viene dato il premio Nobel che, appunto, ha qualche attinenza con l’autrice che abbiamo scelto. Inoltre, questo è un evento molto importante perché si parla di letteratura, di musica e, sopratutto, di inclusione sociale. Infatti vi prendono parte vedenti e ipovedenti e cerca di integrare nella società questo tipo di lettura particolare che un po’ tutti conoscono ma che in pochi sanno praticare, il Braille.

Come dicevi prima, poi, viene data la possibilità anche agli spettatori non udenti di fruire della letteratura, di una storia, di un’emozione, grazie alla lettrice LIS. Proprio per questo si chiama “Grazia Deledda esalettura”: per via del fatto che non è solo la lettura normale quella che sarà svolta (quella che i vedenti di solito utilizzano) ma ci sono tanti linguaggi che sono regalati contemporaneamente in questa iniziativa.
Noi, come duo “Dorian”, siamo molto felice di prendervi parte con questo linguaggio: la musica.


Un progetto che non solo vuole diffondere l’opera di Grazia Deledda ma anche dimostrare che, con un corretto strumento di istruzione, quale è il braille, non esistono differenze nella resa di una lettura pubblica. Com’è nata la vostra collaborazione con l’Unione italiana ciechi e ipovedenti?

Prima voglio fare una premessa perché hai detto una cosa fondamentale. Uno dei cardini di questo progetto è appunto il fatto che un’iniziativa di questo genere vuole anche dimostrare che non c’è differenza tra una lettura effettuata da un non vedente rispetto a quella di un vedente. C’è una sorta di rovesciamento di quello che di solito succede nella società. Quella che qualcuno potrebbe chiamare una “mancanza”, pensando che chi è non vedente o ipovedente necessiti di un’assistenza continua. In questo caso, invece, sono i non vedenti che danno un servizio alla società, regalando delle emozioni tramite questo importante esponente della letteratura quale Grazia Deledda.

Inoltre – e questo lo voglio dire per tutti gli spettatori di unica Radio – questo sottolinea la missione sociale che la Regione ha voluto sponsorizzare. Al termine dello spettacolo ogni persona presente nel pubblico riceverà un regalo: un libro di Grazia Deledda. Quest’anno in particolare è il Sigillo d’Amore. Un’altra missione, nostra e della Regione, è quella di far sì che in ogni famiglia, anche lontano dalla Sardegna, ci sia un libro dell’autrice, per far conoscere questa nostra grande figura sarda, unica donna italiana ad aver vinto il premio Nobel per la letteratura.


Per quanto riguarda invece il nostro coinvolgimento con l’Unione Ciechi e Ipovedenti di Nuoro, il fatto è semplice: si è voluto aggiungere un altro linguaggio, che è appunto quello musicale, e quindi il nostro due è stato scelto. Non solo parola ma anche quello che è il più universale dei linguaggi: la musica.



Come in un film la colonna sonora è uno degli elementi fondamentali per far immergere i fruitori in una certa atmosfera, anche in questo caso la musica sarà tra i protagonisti della serata. Voi musicisti avrete dunque una grande responsabilità nei confronti del pubblico presente.
Come avete scelto i brani
per accompagnare i racconti di Grazia Deledda, autrice importantissima per la nostra letteratura e, in particolare, che stile musicale avete scelto?

Giusto, parole azzeccate in un momento come questo dato che, poco tempo fa, è venuto a mancare Ennio Morricone che ha fatto della colonna sonora un’arte immortale. Forse sono più conosciute le musiche che accompagnano i film piuttosto che i film stessi. Quindi sì, abbiamo una certa responsabilità in questo accompagnamento. Quest’ultimo è stato pensato dopo un’attenta lettura dei testi, dopo un attento studio. Si tratta quindi di musiche che sono studiate su ciò che sta succedendo nella narrazione delle novelle. Non è il tipico accompagnamento di sottofondo.

Lo stile che abbiamo scelto è misto: ci sono composizioni dell’Ottocento e del Novecento, repertorio che caratterizza il duo Dorian.


 Perché avete scelto proprio Grazia Deledda, unico Nobel donna per la letteratura italiana? E quali sono i testi che sono stati selezionati?

Questa è stata una scelta dell’Unione Ciechi e Ipovedenti di Nuoro. Grazia Deledda è un simbolo della sardità, della nostra cultura ed è un simbolo che ha una particolarità: è internazionale, proprio perché ha vinto il premio Nobel, passando agli onori delle cronache di tutto il mondo. In più è una donna che ha in qualche modo avuto, anche nelle sue vicende personali, un ruolo molto innovativo nella società in cui viveva. Era una donna libera, forte, consapevole delle sue capacità. Inoltre -specialmente quando portiamo questo spettacolo fuori dalla Sardegna – è un modo di far immergere gli spettatori in un clima sardo.

Come sappiamo Grazia Deledda, non solo nelle novelle ma, specialmente, nelle sue opere maggiori (“Canne al vento” etc), ci descrive una Sardegna selvaggia, quasi una metafora del destino, dell’incontrollabile. Ci piace quindi farci vettori, nel nostro piccolo, della sua poetica e della sua letteratura.
All’evento di domani saranno lette due novelle tratte dal Sigillo d’Amore, un’opera poco conosciuta dell’autrice. Questa però è stata una scelta voluta: diffondere Canne al Vento sarebbe stato meno efficace. Noi vogliamo far conoscere anche le opere minori che hanno un’enorme importanza, anche nella loro brevità.

Senti di essere legato a questa autrice?

Io ho un grosso legame, personale, con la letteratura in generale. Prima ci basavamo su un altro libro di novelle di Grazia Deledda, “Chiaroscuro”. In questi anni, questo progetto mi ha permesso di conoscere ancora di più quest’autrice (io conoscevo solo le sue opere principali). Queste novelle sono un po’ come un quadro impressionista: sembrano dirci poco con qualche pennellata di colore e invece, seppur in poche pagine, ci portano a ritrovare una Sardegna che sentiamo- anche se siamo nati in un’epoca successiva a quella della Deledda. Quest’ultima poi era nuorese e la maggior parte dei suoi racconti sono ambientati in quella zona e scriveva di cose che vedeva, che conosceva.

Com’è nato il duo “Dorian”?

Il duo “Dorian” nasce in una maniera quasi casuale Io e Cristina Scalas, flautista incredibile, ci siamo ritrovati colleghi nelle scuole medie. Entrambi siamo docenti presso delle scuole medie a indirizzo musicale (io di chitarra e lei, naturalmente, di flauto traverso). A un certo punto ci siamo detti “perché non proviamo a suonare insieme?”. Da lì in poi abbiamo fatto qualche prova e non abbiamo più smesso. Il nostro repertorio, come già anticipavo prima, parte dal Settecento fino al Novecento e in qualche modo cerca di portare avanti non solo quelli che sono i nostri gusti personali ma anche quelle che sono le più importanti composizioni per flauto traverso e chitarra.

Quello di domani è un appuntamento che fa parte di un’iniziativa itinerante. Avete per caso altri eventi in programma?

Per quanto riguarda l’evento di domani sì, è un evento itinerante. Dopo questa emergenza sanitaria ci siamo dovuti fermare ma ora abbiamo ripreso. Le prossime date saranno a Pula, Oristano, iglesias e tante altre città. Più avanti riprenderemo con le date al di fuori della Sardegna. Per quanto riguarda il duo, l‘8 settembre ad Alghero suoneremo presso il Festival di musica da camera. Sempre a settembre suoneremo anche al festival internazionale della chitarra “Onde Sonore”, diretto dal maestro Alessandro Deiana.


Prima di concludere, un’ultima domanda: di cosa ti stai occupando ultimamente? Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Oltre a fare il concertista sono anche un docente. Sto inoltre conducendo alcuni appuntamenti di un programma radiofonico che va in onda su Radio Super Sound la domenica alle 9:00 condotto da Roberto Deriu. Io curo una rubrica che si chiama “L’Antologia di Alberto”. Un’altra cosa che voglio raccontare è questa: venerdì 7 agosto alle ore 19:00, presso l’hotel Il Vascello a Costa Rei, ci sarà la presentazioni di un libro intitolato “La Pantera di Bultei” . Il libro, scritto da Roberto Deriu, parla di un chitarrista che ha qualche attinenza con il sottoscritto.


Ringraziamo quindi per la disponibilità Davide Mocci, musicista e direttore artistico dell’evento.



Vi ricordiamo la serata di domani, martedì 4 agosto, “Sigillo d’Amore – Grazia Deledda in esalettura”, alle ore 19:30 a Quartu, all’ex convento dei cappucci in via Brigata Sassari.

L’ingresso è libero e registra già il tutto esaurito ma sono previsti altri appuntamenti in tutta la Sardegna.

 
Potete riascoltare l’intervista e tanti altri contenuti esclusivi in podcast sul portale unicaradio.it. Buon ascolto.

About Laura Sotgiu

A Ottobre 2016 mi sono iscritta alla facoltà di beni culturali e spettacolo di Cagliari. Ho tantissime passioni e l’unico modo che vedo possibile per conciliarle tutte è l’arte. La mia convinzione, infatti, è che attraverso l'arte si possa esprimere qualsiasi cosa. Amo disegnare fin da piccola. Da alcuni anni a questa parte mi sto dedicando alla rappresentazione di mie idee originali. Nel tempo libero mi piace suonare, cantare e scrivere. Scrivo canzoni, poesie, racconti brevi e i miei sogni notturni (ho diversi quadernini pieni di sogni). Suono diversi strumenti, principalmente la tastiera (sono autodidatta) e ho fatto parte di una band rock. Quando ne ho la possibilità studio canto moderno. A Ottobre 2016 ho iniziato a frequentare un corso di teatro. Ho lavorato su diversi set cinematografici.

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