Burnout: quasi la metà degli italiani ne soffre
(Sesto Potere) – Milano, 16 luglio 2020 – Lo stress dal lavoro non è una novità. I dati però ci dimostrano che questo fenomeno è in aumento e che può portare a conseguenze molto gravi. Non è un caso se l’OMS ha deciso di riconoscere come una vera e propria sindrome l’overdose da stress, quella che viene indicata come “burnout“.
E se i lavoratori italiani erano stressati nella “normalità” degli anni scorsi, il 2020, con l’emergenza COVID-19, ha uleriormente aumentato l’ansia e le preoccupazioni. Lo studio “The Workforce View 2020 – Volume Uno” realizzato da ADP, multinazionale leader nella realizzazione di software per la gestione delle risorse umane, fa emergere dati non incoraggianti.
La ricerca è stata fatta intervistando 32.500 lavoratori in tutto il mondo, dei quali 2.000 in Italia. Emerge che il 43% dei lavoratori afferma di vivere una situazione di stress almeno una volta alla settimana, mentre il 25% degli intervistati si sente stressato quotidianamente. Solamente il 12% dichiara di non sentirsi mai stressato.
Sono tante le conseguenze negative di questo stress eccessivo.
E lo stress eccessivo compromette la salute dei lavoratori, il loro benessere, e anche il benessere delle aziende. Anche per questo dovrebbero essere le aziende stesse ad alleviare l’onere nei confronti dei lavoratori maggiormente stressati.
Risolvere queste situazioni non è certamente facile. Indubbiamente, sarebbe meglio prevenirle, lavorando in tal senso già al momento della selezione del personale. Risulta a più alto rischio chi lavora abitualmente in modalità multitasking, a stretto contatto con il pubblico, in settori dove il livello di incertezza è molto alto. Alcuni dei lavori che si distinguono per l’alto livello di stres risultano essere il manager aziendale, l’organizzatore di eventi, l’avvocato, il barista, il medico, l’assicuratore.