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Pedras et Sonus festival: ad Agosto la terza edizione

Dal 17 al 26 agosto nell’oristanese va in scena la terza edizione del festival Pedras et Sonus con la direzione artistica della musicista Zoe Pia.

Musica e artigianato si incontrano dal 17 al 26 agosto nell’Unione dei Comuni Parte Montis per la terza edizione del festival Pedras et Sonus, appuntamento di rilievo nell’estate musicale in Sardegna, che si snoderà come consuetudine nei territori di GonnostramatzaMasullasMogoroSimalaPompuSiris e una tappa nel Comune di Pau, con la direzione artistica della musicista Zoe Pia.

La kermesse, che nelle precedenti edizioni ha ospitato artisti del calibro di Antonello Salis, Mauro Ottolini, Karima, Baba Sissoko, Bebo Ferra, Gavino Murgia, Nilza Costa e Ada Montellanico, conferma la sua presenza tra gli eventi isolani nonostante le limitazioni derivanti dall’emergenza sanitaria in corso, e propone quest’anno la sua formula in cui musica ed eccellenze dell’artigianato locale dialogheranno alla ricerca di paesaggi sonori e originali commistioni artistiche tra poli museali, chiese, centri storici, e suggestivi scorci naturalistici.

“La terza edizione sembrava quasi un miraggio”, sottolinea Zoe Pia (tra i direttori artistici più giovani d’Italia), “e inizialmente lo sconforto causato dalla pandemia e dalla confusione figlia delle informazioni spesso contrastanti, portava ad una sorta di fermo immagine. Quando finalmente l’emergenza sanitaria ha iniziato ad attenuarsi, è sorta in noi l’esigenza di dare un importante contributo per la ripresa culturale del nostro Paese, ed è proprio nei momenti di crisi che l’arte sprigiona la sua forza, facendo emergere la creatività per trovare un rimedio allo stato di emergenza che viviamo quotidianamente. La magia della musica e la gioia di poter illuminare il nostro territorio ricco di eccellenze, sono il motore del mio istimadu Pedras et Sonus – Jazz Festival.”

Protagonisti nel cartellone dell’imminente edizione (a ingresso gratuito) saranno il cantante camerunese Njamy Sitson, il chitarrista Paolo Angeli, il bluesman Francesco Piu, la cantante Francesca Corrias, e ancora la clarinettista Zoe Pia e il pianista Roberto De Nittis con il progetto “Shardana”, la Crazy Rambler Hot Orchestra, la Big River Marching Band e la Mogoro Marching Band.

Ogni esibizione del festival sarà impreziosita dalla presenza di maestri artigiani che affiancheranno i musicisti, dando vita a un connubio artistico in cui musica e suoni dialogheranno costantemente alla ricerca di nuovi linguaggi espressivi. Saranno queste le Vetrine Sonore del festival, e vedranno coinvolte le tre famiglie Mandis (artisti e maestri del legno di Mogoro),  Maestrodascia  e le sue creazioni faunistiche in legno, Su Trobasciu e l’arte femminile della tessitura su telaio, l’artigiana designer Alessandra Curreli, lo street artist Andrea Casciu, la violinista e musicologa Elena Ciccarelli e gli innesti narrativi dell’archeologa Giulia Balzano.

Pedras et Sonus – Jazz Festival Parte Montis è realizzato con il sostegno dell’Unione dei Comuni Parte Montis, della Fondazione di Sardegna, di Corsica e Sardinia Ferries, dei Comuni di Mogoro, Masullas, GonnostramatzaPompuSiris, Simala e Pau.

Da segnalare, inoltre, la collaborazione con il Museo dell’Ossidiana di Pau, Grafik Art, Cantina “Il Nuraghe” di Mogoro, Alessandra Curreli (artigiana e designer), Anna d’Arte (orafa filigranista), Una sarda tra le nuvole, Fiera dell’Artigianato Artistico della Sardegna, Associazione Turistica Pro Loco Mogoro, Associazione Musicale Mogorese.

IL PROGRAMMA – La terza edizione di Pedras et Sonus vivrà la sua anteprima venerdì 7 agosto (inizio alle ore 22) nel sagrato della Chiesa della Madonna del Carmine di Mogoro con il concerto del polistrumentista camerunese Njami Sitson, che per l’occasione intreccerà la sua voce e i suoi ritmi tribali con i suoni degli artigiani del legno artistico mogoresi Bruno, Carlino e Alberto Mandis. Cantante, compositore, musicoterapeuta, performer e attore, Sitson è un artista dal profilo internazionale che si dedica ai canti polifonici millenari dei Pigmei e delle popolazioni centrafricane, ma anche al canto barocco europeo, con collaborazioni eccellenti e un’intensa attività didattica in tutto il mondo. Attualmente insegna presso il Freies Musikzentrum di Monaco di Baviera. Ha registrato due album a proprio nome intitolati African Angel e Kulu, nei quali mostra una musica afro-contemporanea in cui le radici africane incontrano la musica classica europea, strizzando l’occhio al jazz. Il musicista africano sarà affiancato per l’occasione da Zoe Pia (clarinetto, launeddas) e Roberto De Nittis (pianoforte).

Saranno ancora una volta le atmosfere della Chiesa della Madonna del Carmine di Mogoro a fare da ideale scenario all’inaugurazione del festival, lunedì 17 agosto, quando a salire sul palco sarà uno degli assoluti protagonisti del cartellone: alle 22 riflettori puntati su Paolo Angeli e la sua chitarra sarda preparata, uno strumento che racchiude in se le caratteristiche di una piccola orchestra e che lo vedrà impegnato con il suo progetto solista “Talea” in cui improvviserà la personale scaletta della serata, plasmandola e costruendola in un dialogo serrato con il progettista-artigiano Maestrodascia, all’anagrafe Federico Coni, che realizzerà sul palco le sue opere antropo-zoomorfe.

Tappa a Siris, il giorno dopo (martedì 18), dove nel centro storico (a partire dalle 20) si danzerà per le vie del paese accompagnati dalla musica della Big River Marching Band, ensemble diretto da Maurizio Floris e composto quasi interamente da musiciste, nato a Fluminimaggiore nel 2015 dalla prolifica esperienza con la banda musicale del paese. Suoni, balli e colori popoleranno, dunque, il piccolo centro dell’oristanese, accompagnando il live painting per il completamento del murale dedicato al festival dello street artist Andrea Casciu e il laboratorio musicale per bambini “Musicare con le mani” tenuto dalla veronese Elena Ciccarelli.

Le atmosfere della Chicago degli anni venti invaderanno il Parco Comunale di Simala mercoledì 19 agostoalle 22 amplificatori accesi per la Crazy Ramblers Hot Jazz Orchestra, l’unica small orchestra jazz anni ’20/’30 della Sardegna che ripercorrerà i classici dello swing suonati e cantati, ricalcando e reinterpretando il periodo denominato “Hot Jazz” con una particolare attenzione alle musiche dei California Ramblers, Fletcher Henderson, Paul Whiteman e Duke Ellington. Sul palco ci saranno Maurizio Floris (sax basso), Francesco Bachis (tromba), Mauro Diana (clarinetto, sax alto), Federico Fenu (trombone, sousaphone, voce), Maurizio Marzo (chitarra) e Alessandro Cau (batteria).

Il ruvido e polveroso blues del Delta del Mississippi incontrerà i suoni ancestrali della cultura mediterranea giovedì 20 agosto negli spazi del Museo Turcus e Morus di Gonnostramatza, dove alle 22 è attesa la punta di diamante del blues isolano Francesco Piu (voce e chitarra elettrica), in scena con il suo progetto “Crossing”, in cui ricolorerà i brani leggendari di Robert Johnson con influenze africane e medio orientali, le corde arabe, greche, l’elettronica e i suoni ancestrali della Sardegna (launeddas e canto a tenore). Piu dialogherà sul palcoscenico con l’artigiana designer Alessandra Curreli in una performance inedita che vedrà l’artista dipingere con le tinte naturali dell’isola un abito ispirandosi al movimento attivista internazionale Black Lives Matter.

La musica inonderà ancora una volta gli spazi del festival il giorno dopo (venerd 21): dalle 20 il centro storico di Pompu verrà popolato dalla Mogoro Marching Band, energica “orchestra itinerante” nata nel 2014 nel paese da cui prende in prestito il suo nome, spin-off della Banda Musicale del paese, ispirata allo storico gruppo dei Funk Off. Movimenti e coreografie di grande impatto visivo, unite a un grande groove e ad arrangiamenti di stampo jazzistico, contribuiranno a coinvolgere gioiosamente il popolo del festival.

Il penultimo appuntamento della terza edizione di Pedras et Sonus si vivrà sabato 22 agosto (ore 22) nel Giardino Botanico delle essenze del Monte Arci di Masullas con Francesca Corrias  (voce e flauto) che, accompagnata dal quartetto Sunflower, incontrerà una tessitrice della storica cooperativa Su Trobasciu di Mogoro (telaio a mano). Un’altra prima assoluta, dunque, per il festival dove l’incontro tra due arti così apparentemente distinte e lontane, racconterà importanti similitudini legate all’improvvisazione e alla valorizzazione dell’identità personale e della collettività, in una inedita performance. Affiancheranno le artiste i musicisti Sandro Mura (pianoforte), Filippo Mundula (contrabbasso) e Pierpaolo Frailis (batteria).

Sipario sul festival mercoledì 26 agosto a Pau, comune dell’oristanese che da quest’anno si aggiunge a quelli dell’Unione dei Comuni Parte Montis: nel Parco degli Ulivi alle 22 la direttrice artistica Zoe Pia (clarinetto, launeddas) affiancata dal pianista Roberto De Nittis (miglior nuovo talento jazz italiano secondo la rivista Musica Jazz nel 2019) saluterà il pubblico della manifestazione con il concerto Shardana, per raccontare tradizioni, leggende e misteri della Sardegna, in una versione più intima e raccolta, arricchita dagli innesti narrativi dell’archeologa Giulia Balzano del Museo dell’ossidiana di Pau.

*

Fin dalla sua prima edizione il festival veicola le proprie comunicazioni utilizzando anche la lingua sarda, presente in ogni aspetto comunicativo a cura del dottor Francesco Grussu.

Dalla scorsa edizione (2019) la direttrice artistica durante i giorni della manifestazione indossa gli abiti creati per l’occasione dalla stilista cagliaritana Alessandra Curreli, docente dell’Accademia del Lusso di Milano, formatasi presso l’Atelier di Antonio Marras. Gli abiti saranno accompagnati dalle creazioni di Anna d’Arte, orafa filigranista che da quest’anno collabora con il festival esponendo i suoi gioielli.

La Cantina Sociale “Il Nuraghe” di Mogoro produrrà un’edizione speciale del suo Cannonau dedicata al festival Pedras et Sonus con un’etichetta per la prima volta bianca, in linea con la grafica di quest’edizione. Il tono cromatico scelto, che comprende tutti i colori dello spettro luminoso, simboleggia il confine che segna l’inizio della fase vitale. Il bianco esprime speranza per il futuro, fiducia nel prossimo e nella ripresa e rinascita del mondo.

Ogni appuntamento verrà raccontato quotidianamente dalla blogger Una sarda tra le nuvole, che seguirà i concerti e tradurrà attraverso i propri occhi digitali le i segreti che si nascondono dietro un’organizzazione che vuole essere un appuntamento culturale importante e significativo dell’ambito musicale e multiculturale in Sardegna.

Il regista Alberto Gambato, inoltre, documenterà la manifestazione attraverso la realizzazione di un cortometraggio che avrà come tematica l’arte del tramandare, con la partecipazione di Paolo Fresu e Paolo Angeli, rappresentanti di due grandi festival dell’isola (rispettivamente Time in Jazz e Isole Che Parlano), che rimandano alle tre entità culturali che si contraddistinguevano in età nuragica, come si evince dalla ricerca di Giovanni Lilliu (i Balari, gli Iolei e i Corsi), e alle quali il Pedras et Sonus guarda sempre con grande ammirazione.

INFO E BIGLIETTI – I concerti del Pedras et Sonus – Jazz Festival Parte Montis sono a ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria al numero 379 1579897 o via mail all’indirizzo prenotazionipedras@gmail.com.

I LUOGHI – Parte Montis o Montangia è la denominazione medievale di una delle curatorìe o encontrade del Giudicato di Arborea: una sorta di provincia amministrata dal Curator. Si trattava di una subregione costituita da piccoli paesi, le Ville, governate ognuna da un Majore de Villa. Questa antica suddivisione geografica e politica è rimasta per certi versi inalterata per molti secoli e oggi a capo di quei villaggi ci sono i sindaci. Nel 2007 nasce l’Unione dei Comuni di Parte Montis, (Gonnostramatza, Masullas, Mogoro, Pompu e Siris), nel 2017 entra a far parte dell’Unione il Comune di Simala. Sei Comuni della provincia di Oristano che uniscono le proprie risorse manifestando l’interesse a rafforzare un patrimonio culturale, storico, naturalistico e paesaggistico che si esprime appieno solo con una visione e un progetto unitari. Caposaldo dei nuovi amministratori è il recupero dell’identità, della memoria storica, come solida base per costruire il futuro. Cancellando i confini comunali si giunge a concepire l’unicità di un territorio dove usanze, cibi, produzioni artistiche, chiese e nuraghi, si fondono nel paesaggio in stretto rapporto con la natura. Questo è lo spirito dell’Unione, riscoprire preziose eredità sepolte e aprire nuovi orizzonti di sviluppo socio-economico.

IL FESTIVAL – Il festival Pedras et Sonus nasce nel 2018 da un’idea della musicista e compositrice mogorese Zoe Pia, tra le più giovani direttrici artistiche in Italia (nasce, infatti, nel 1986), ed è sostenuto fin dal primo momento dall’Unione dei Comuni Parte Montis. Nella sua prima edizione ospita Antonello Salis, Karima, Baba Sissoko, Bebo Ferra, Zoe Pia, Claudia Aru, Mumucs, AFloh e Federica Muscas, mentre nella seconda edizione (nel 2019, in collaborazione con il festival Time in Jazz) annovera tra i suoi ospiti Mauro Ottolini & Sousaphonix, Nilza Costa, Gavino Murgia, Roberto De Nittis, Ada Montellanico, Vincenzo Vasi, Valeria Sturba, Freak Motel e Simone Grussu. La manifestazione rivolge una particolare attenzione al coinvolgimento attivo delle nuove generazioni di bambini e ragazzi e delle nonne, attraverso laboratori specifici (sensibilizzazione all’arte del riciclo, all’utilizzo della lingua sarda, allo sviluppo di valori di rispetto reciproco), oltre che alla valorizzazione dell’arte in ogni sua molteplice accezione, in costante dialogo con le varie e innumerevoli realtà locali.

MISURE DI CONTENIMENTO – Nell’attuazione delle misure sanitarie per contrastare l’emergenza coronavirus, l’ingresso agli eventi del festival sarà consentito a una persona per volta, con l’obbligo di indossare la mascherina fino al raggiungimento del posto (quando sarà possibile toglierla), mentre sarà cura dell’organizzazione mettere a disposizione del pubblico il gel per sanificare le mani. Verrà assicurato il corretto distanziamento di un metro tra gli spettatori (sia frontalmente che lateralmente), a eccezione dei componenti dello stesso nucleo familiare o conviventi o per le persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggette al distanziamento interpersonale. Sarà privilegiato, dove necessario, l’ingresso previa prenotazione (l’elenco delle presenze verrà conservato per un periodo di quattordici giorni); accesso vietato, invece, alle persone con una temperatura corporea superiore ai 37 gradi e mezzo.

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